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Tag Archive for: non solo bregovitch

La questione della centralità parlamentare

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
31/01/2014

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I deputati del M5S hanno occupato il Parlamento, urlando e non solo.

Hanno anche depositato una richiesta di impeachment nei confronti del Presidente della Repubblica.

Lo fanno perché si sono accorti che il Parlamento non è il luogo in cui avvengono le scelte, ma quello in cui le scelte sono ratificate.

Questa è la questione che pongono ed è una questione centrale che non merita di essere dimenticata od oscurata dal modo che questi deputati hanno utilizzato per manifestarla, dal loro metodo, fatto di quella stessa sanguigna brutalità popolare che contrapponeva i sanculotti dell’Abate rosso alla Montagna o alla Gironda delle beneducate gazzette.

Ma è una questione che loro stessi hanno generato: Grillo, esattamente come Berlusconi e Renzi, non fa parte del Parlamento.

Tuttavia mentre Berlusconi è stato espulso dal Parlamento contro la propria volontà e per un percorso giuridicamente inevitabile, Renzi non è stato eletto per questioni interne alle tecnicità del Partito democratico in punto di primarie, Grillo si è volutamente escluso dalla dialettica parlamentare.

Lo ha fatto perché il Parlamento è molto meno centrale della rete nelle costituzioni materialmente neurali della contemporaneità.

E’ di questo che si dovrebbe discutere e, forse, i deputati del M5S sono i meno legittimati a farlo.

Oboe (La voce di Trenitalia)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
17/12/2013

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Informiamo i signori viaggiatori che il capotreno è buco.

Al posto di

Informiamo i signori viaggiatori che il capotreno nell’esercizio delle sue funzioni è un pubblico ufficiale.

The big [data] bank robbery (A proposito di chi si indigna improvvisamente)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
25/10/2013

 

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1 – Dell’affare Prism, la cosa che maggiormente stupisce è l’improvvisa indignazione.

Da giugno, l’opinione pubblica sa che tutti i dati che attraversano gli Stati Uniti sono intercettati dalla NSA, che la NSA analizza queste informazioni attraverso programmi che ricercano parole e relazioni (ammassing intelligence), che questi programmi consentono di passare da una ricerca indiscriminata ad una ricerca mirata (from the bulk to the target).

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Facce di sempre

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
18/09/2013

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Treno.

Dopo l’estate.

I soliti visi di fine giornata e quel sorriso senza senso che accompagna il semplice vedersi.

Quel sorriso che odora di lisoformio e vilpelle e che accompagna il buongiorno che non conosce addii.

Non perché è per sempre, ma perché non è mai stato.

Basta preti (Sulla natura obiettiva dell’impedimento al primo turno)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
27/11/2012

La commedia delle primarie della coalizione di centro sinistra si è arricchita di un passaggio ulteriore.

Prima si sapeva che non si poteva votare al ballottaggio se non si era votato al primo turno.

Adesso, viene detto che è possibile votare al secondo turno anche se non si è votato al primo, ma solo se si hanno delle giustificazioni considerate valide da un’apposita commissione.

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L’orecchio di sanremo (Ma se Bersani in un singulto di orgoglio rinunciasse?)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
26/11/2012

Le primarie hanno esaurito i loro risultati. C’è circa l’otto per cento fra Bersani e Renzi, mentre Tabacci, Vendola e la Puppato si spartiscono, in misura molto diversa fra di loro, il venti per cento dei voti residui.

Eppure quello che fa pensare non è questo.

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Quotidiane banalità

0 Comments/ in jusbox / by Gian Luca Conti
19/11/2012

Obama è banale quando dice che la pace in Palestina inizia dallo stop ai missili provenienti sul sud di Israele dalla striscia di Gaza.

I morti bambini della striscia di Gaza sono altrettanto banali: cosa c’è di strano se un drone lanciato in una delle zone più popolate del mondo e con un’età media più vicina ai reparti neonatali che alle cure palliative uccide anche dei bambini?

cosa c’è di strano se un drone lanciato in una delle zone più popolate del mondo e con un’età media più vicina ai reparti neonatali che alle cure palliative uccide anche dei bambini?

E’ difficile stupirsene: i popoli perseguitati sono composti spesso di molti bambini. Lo era il popolo della Shoah, lo sono i palestinesi di oggi. E’ una naturale conseguenza dell’egoismo della stirpe che si concentra nei piccoli, che vogliono vivere comunque, e nei loro genitori, che accettano di morire se il prezzo è la sopravvivenza dei loro figli. Ma, ancora, se voglio nascondere un’arma, la nascondo dove la sua distruzione causa più scandalo ed anche questo è banale.

Di Pietro e Vendola rasentano il grottesco quando affermano che Monti non poteva dire di non essere sicuro che l’Italia della prossima legislatura sarà governabile. Per due motivi, il primo è che l’affermazione è banale: l’unica cosa sicura della prossima legislatura sembra essere il trionfo di Grillo e della contropolitica sulle lacerazioni del centro destra e del centro sinistra. Il secondo è che il mancato accordo sulla riforma elettorale, da cui dipende in massima parte la governabilità del paese (se non c’è la politica, restano le tattiche e le leggi elettorali sono il trionfo della tattica sulla politica) è una responsabilità del sistema dei partiti a cui sia Vendola che Di Pietro appartengono, al contrario di Monti, forse.

Renzi è banale quando si presenta al terminal crociere di Livorno e viene accolto da uno striscione: Né Renzi, né Bersani, né del PD gli altri cani.

Né Renzi, né Bersani, né del PD gli altri cani

E’ banale l’incontro di oggi, fra il bersaniano sindaco di Livorno, Cosimi, e il renziano sindaco di Collesalvetti, Bacci. Che devono dire? Se non che sperano che vinca il loro campione, come se fossimo ad un giro di Italia combattuto fra Gimondi e Merckx.

Forse, l’unica cosa che non sarebbe banale è la notizia che all’inaugurazione della moschea di Livorno ha partecipato anche la comunità ebraica livornese.

Ma non sarebbe banale se fosse riportata dallo Zman Tel Aviv (il Times israeliano), invece, che dal Tirreno.

Si, la sofferenza è banale e la conseguenza è il cinismo.

Una conseguenza di cui farebbe piacere poter fare a meno.

Il culo e le quaranta ore (A proposito del pantheon del centrosinistra)

0 Comments/ in jusbox / by Gian Luca Conti
13/11/2012

Le primarie del centrosinistra offrono un interessante spaccato della società italiana, sembrano costruite intorno ad un giallo di Klaus Van Beyme.

C’ è la signora di mezz’età avanzata che sfodera una nostalgia di biondo, molto da panetteria; il giovane rampante, simpatico ed un po’ briccone; il signore dall’aria established che rassicura come un direttore di banca nella discussione attorno al mutuo; la cravatta indossata con la perfezione di una tuta da meccanico e il poetico acchiappasogni che ammicca con l’orecchino pendulo.

Non sembrano di centrosinistra e lo svelano con il pantheon. Alla domanda molto americana su chi siano i riferimenti storici e culturali ai quali i candidati intendono far riferimento, spuntano due volti inaspettati: un Papa ed un cardinale

 Non sembrano di centrosinistra e lo svelano con il pantheon. Alla domanda molto americana del conduttore eccessivamente yankee su chi siano (non più di due) i riferimenti storici e culturali ai quali i candidati intendono far riferimento, spuntano due volti inaspettati: l’eredità socialcomunista, incarnata, in modo molto diverso, da Bersani e Vendola, risponde con Papa Giovanni XXIII, sapeva cambiare le cose senza che nessuno si spaventasse, e Carlo Maria Martini, era sensibile ai temi contemporaneamente etici.

C’è bisogno di rassicurare: sono stato comunista, ma non mangio i bambini, dice l’uno; sono omosessuale ma vado in chiesa, echeggia l’altro.

Cristo, il povero Cristo di Guareschi, immagino si volti dall’altra parte: mica tanto bello utilizzare una religione come passaporto. Tanto vale usare il sedere….

Occhi d’Husky

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
08/11/2012

Caracolla Occhi di Husky.
Cammina con una vecchia giacca a vento.
I capelli riccioluti di terzino invecchiato.
Ma soprattutto quegli occhi.
Freddi di stupore ed ingenuità.
Nessun barlume di intelligenza.
Solo una diligente stupidità di scolaro diligente.
Il genere che si stupisce di avere capito come si fanno le divisioni e si sente in dovere di spiegarle daccapo, senza capire che era solo lui a non capire.
Senza capire che la cortesia di chi lo ascolta si chiama noia.
Non è più solo Occhi di Husky.
Caracolla insieme al flettersi elegante di una ragazza ambrata.
Lo tiene per mano e non lo lascia.
Lui, artigiano, smonta un motore.
Lei, di un altrove in cui i fiori nascono nelle discariche, gli porge una chiave inglese.
Ascolta le sue spiegazioni, con una cortesia che potrebbe anche chiamarsi amore.
E c’è molta più dolcezza in questa immagine che in tanto Shakespeare.

Zingarate milanesi (Povera Moratti)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/05/2011

ultima-zingarata2-2697556_0x440Pare che Milano sia invasa da falsi nomadi e posticci punk_a_bestia che inneggiano a Pisapia.
Pare anche che vi siano stati dei "tecnici del Comune" che hanno iniziato a prendere le misure sul campo per la nuova mega moschea.
Pisapia oggi presenterà una denuncia per diffamazione.
La Moratti ci fa la figura della bischera.
Milano è la capitale morale di Italia e non accetta i burloni.
Povera Moratti.
Un altro passo falso.
Questa volta ha sbagliato città.
A Firenze, una mossa del genere le avrebbe fatto vincere le elezioni.

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