Tailleur
Lei, un tailleur.
Un figlio biondo, perfetto, anche lui di sartoria.
La domestica.
Clandestina.
Le porta il figlio a scuola.
Tutti i giorni.
Pensando alla figlia, che non vede da quattro anni.
Perché è clandestina e ha paura di non poter tornare.
Una figlia che si sente abbandonata.
Che è un coltello aperto.
Piccolo Biondo chiede alla madre:
–> Perché non mi porti a scuola, come le altre mamme gli altri bambini?
Tailleur risponde:
–> Non ho tempo, devo fare la doccia, prepararmi, ho bisogno di calma al mattino.
In faccia agli occhi della clandestina.
Che si fanno duri, serrati.
In un silenzio inutilmente ferito.

Pisa è lontana da Firenze.
Aula di tribunale.
Ci sono giorni in cui uno prova a fare lezione.
Suona.
Bimba Impertinente si pone molto spesso il problema dei colori: Mi piace il rosa, il fucsia … Anche il verde e il giallo … Il rosso … Il blu e l’azzurro … Il nero, no. Il nero proprio non mi piace.
Io adesso, secondo PhotoBooth, che non bara mai, sono così.
E’ una strana città.
