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L’estate sta finendo

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
12/09/2025

La fine dell’estate coincide, per un professore o uno studente, con l’inizio delle lezioni.

Lunedì prossimo.

C’è odore di pineta alla fine delle vacanze, profumo di brigidini e una sensazione di fresco sulla pelle che allontana dal terrazzo.

Alle sette non è più piacevole fare il bagno.

E così via.

Compresa la nostalgia di quando era la fine degli amori estivi e il rientro a scuola.

Ma c’è una cosa meravigliosa nella fine dell’estate.

Finiscono i post su FB, Instagram etc. dei luoghi di lusso frequentati dai nostri amici.

In questo sollievo, magari, c’è anche l’invidia di quando ce li siamo visti scorrere davanti: vacanze meravigliose, in luoghi splendidi nei quali non si metterà probabilmente mai piede.

Soprattutto c’è la tristezza che colpisce quando ti rendi conto che il tuo amico gode dell’invidia che suscita e sei costretti a registrare la distanza che ti separa da lui.

Ci sarebbe da ragionare sull’economia dell’invidia e molti economisti lo hanno fatto.

Tuttavia la cosa più interessante è che metà della umanità è connessa da un social il cui scopo principale è permettere a degli essere meschini di far vedere dove sono con l’evidente sottinteso di ogni esibizionista:

Rosicate

Il vero italiano

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
10/09/2025

Quest’estate sono mancati in parecchi.

Pippo Baudo, lutto nazionale.

Emilio Fede, lutto Fininvest, che non è più lutto nazionale ma ci assomiglia.

Giorgio Armani, lutto milanese, che è ancora più lutto nazionale del lutto nazionale perché crede di essere internazionale.

Stefano Benni, lutto a casa sua e l’applausometro dei coccodrilli quasi immobile.

Ognuno di questi signori incarna un diverso modo di essere italiani veri, un po’ come Toto Cotugno che è morto pure lui.

La cosa triste è che l’italiano che convince di più sia, a leggere i giornali, Giorgio Armani.

Non perché Armani non meritasse il massimo della stima, per il suo genio, l’understatement, il fiuto per gli affari e, ovviamente, il senso dell’eleganza.

Ma perché fra Giorgio Armani e gli italiani registrati all’anagrafe c’è un incolmabile abisso.

Un po’ la stessa distanza che c’è fra i modelli delle sfilate e i clienti del prêt à porter.

Una nazione che non si riconosce in se stessa è destinata a crollare sotto il peso delle proprie caricature.

E questo Benni lo ha sempre saputo vedere, leggere e raccontare con garbato genio.

Per questa ragione, pochi lo hanno voluto ricordare.

Sogno atipico (il sangue non mente)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
04/09/2025

Stanotte ho sognato mia madre.

Era viva, particolarmente viva e impegnata nella sua attività preferita: demolire palesemente la fidanzata di turno che la mia ingenuità le presentava.

Non era angosciante, anzi: su molte cose le davo persino ragione e ancor più ragione le ho dato svegliandomi.

Allora quella attività mi pareva assurda, un eco edipico fatto di quel troppo amore che rifiuta di staccare il proprio figlio da sé, che teme il momento in cui il figlio minore porterà altrove i suoi malestri.

Oggi che – onestamente – condivido quell’attività, mi rendo conto che è divertente, dannatamente divertente: non si può non incontrare il fidanzato della figliola, che la figliola ha accuratamente tenuto coperto sino a quel momento, su un treno senza accorgersi con viva gioia che vorrebbe essere in qualsiasi altro luogo, sedersi davanti a lui, presentarsi con estrema cortesia e dirgli:

così Lei è quello che intrattiene commerci carnali con mia figlia? Stia ben attento perché … lei è una ragazza sensibile, io: molto meno

andando via, senza nemmeno un saluto.

Il sangue non mente e il senso dell’ironia è più divertente del complesso di Edipo.

O sono la stessa cosa?

I Cocci di Gelli

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
01/09/2025

Licio Gelli ha composto la danza macabra della Repubblica, e non solo, usando come tastiera una loggia massonica.

Fa venire i brividi che questo fascista educato nel fascismo, combattente nella Guerra di Spagna, Repubblichino, successivamente, nel caos del dopoguerra, partigiano, per professione rappresentante di macchine per cucire, sposato con quattro figli e non molti pettegolezzi sulla vita privata abbia guidato le trame più oscure della storia repubblicana.

Trame che, ancora oggi, è assai complesso districare e, probabilmente, nessuno ci è riuscito, almeno sinora.

Ma Licio Gelli fa parte di un mondo oramai scomparso.

Adesso i segretari delle logge massoniche si dimettono perché vittime di revenge porn: adescati in rete, inviano il selfie in cui mostrano le proprie pudenda alla impenetrabile indifferenza di uno specchio e lo girano ingenuamente alla controparte della liason elettronica.

Questo Licio Gelli non lo avrebbe mai fatto e non solo perché negli anni in cui ha operato la sua lunga carriera non esistevano né internet né le chat ma perché riteneva molto più eccitante il potere di qualsiasi forma di rapporto sessuale.

Due cose, però, non sono cambiate: il povero Cocci, l’avvocato pratese segretario della loggia Sagittario e candidato in pectore alle regionali per Fratelli d’Italia, proviene da una cultura politica non distante da quella di Gelli e entrambi gestivano logge massoniche di cui facevano parte personaggi di ogni genere: nel caso di Gelli, Berlusconi e Di Lorenzo, nonché molti altri, parecchi di secondo piano. Nel caso di Cocci, più modestamente, il candidato di Fratelli di Italia e il grande elemosiniere del PD pratese.

Che dire?

Non c’è più la massoneria di una volta, ma questo si capisce già dal taglio delle giacchette.

C’ero anche io? No: tu no (da Me too a Not me)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
29/08/2025

Di “mia moglie”, il gruppo di FB in cui taluni postavano le immagini delle ignare compagne di vita perché gli altri membri del gruppo le commentassero, è stato detto molto fra lo scandalizzato, l’addolorato e l’eccitato: c’è da chiedersi se non sia una nuova dimensione del buon costume quella per la quale si può vedere tutto, o praticamente tutto che si può vedere attraverso la rete e credo non ci sia molto altro da immaginare almeno sul piano sessuale, purché l’interessato abbia dato il proprio consenso. Read more →

Influencer agli inferi

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
27/08/2025

Gli influencer non sono reporter perché nessun giornale comprerebbe i loro contenuti e i reporter non sono influencer perché nessun consumatore comprerebbe mai i prodotti che promuovono nei loro articoli. Read more →

Anche oggi, esami (18—-)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
15/07/2025

Gli esami non sono mai semplici.

L’ultimo studente dell’ultimo appello dell’ultima sessione non è mai il più semplice.

Non ha studiato, o meglio: non ha risposto alle domande come se avesse studiato.

Neppure alla domanda su quali libri di testo avesse preparato il suo esame.

L’esame lo ha condotto il mio assistente.

Mi chiama. Per lui sarebbe 18—- solo perché altrimenti lo studente non manterrebbe il diritto alla borsa di studio che gli è stata assegnata.

Faccio la più semplice delle domande.

Cerco di aiutarlo. Non ci riesco.

Gli comunico che non ha superato l’esame.

Risponde che perderà la borsa di studio. Replico che le borse di studio sono per chi studia.

Mi fermo. Ci ripenso. Verbalizzo diciotto.

Gli dico:

lei non merita questo voto ma io non voglio prendere una decisione che è solo sua. Veda lei se vuole cambiare registro e terminare con onore e dignità il suo percorso di studio o continuare a fare queste figure.

Ma, davvero, mi resta un gran peso sullo stomaco.

Sia per quello che ho fatto che per quello che ho detto.

Il Maestro e il perfetto citrullo

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
20/06/2025

Il perfetto citrullo sono io, il Maestro sa chi è.

L’ancora giovane Maestro e l’imberbe perfetto citrullo, in un dialogo nel quale il perfetto citrullo viene presentato a un collega del Maestro e il Maestro lo definisce con il medaglione:

Lui pensa

Il perfetto citrullo gongola.

Anni dopo, il Maestro è stato trascinato via dalle maree degli eventi che hanno dilavato la vita del perfetto citrullo e lo hanno trascinato in un esilio fuori porta.

Un collega più anziano presenta il perfetto citrullo a un collega che, ovviamente, non aveva idea di chi fosse il perfetto citrullo. Di nuovo:

Lui pensa

Di nuovo, il perfetto citrullo gongola.

Orgoglioso: io, io sono uno che pensa.

Non avevo capito allora, povero idiota, che per chi si avvia per le varicose e auliche vie dell’alta accademia, l’importante non è pensare, anzi quello è meglio nasconderlo. L’importante è ricordarsi quello che hanno pensato gli altri in modo da citarglielo addosso al giusto momento.

Soprattutto, però, e lo capisco solo adesso non avevo capito che questo il Maestro e il collega più anziano lo sapevano perfettamente e quando dicevano:

Lui pensa

mi menavano per il naso.

O, forse, più probabilmente, che, nella loro molto accademica maniera, mi stavano dando un consiglio e un suggerimento. Quelle cose che, in questo mondo, dirle direttamente è più volgare che cenare in pantaloni corti al club del golf.

Sorelle A Tebe

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
12/03/2025

Due figlie sono anche due sorelle.

Ci sono momenti in cui strappano il cuore dal petto.

Come quando vanno insieme a un concerto e la più piccola lo perde perché vuole stare insieme alla più grande che si è sentita male.

E momenti in cui strappano gli schiaffi dalle mani.

Come quando una delle due indossa gli abiti dell’altra e l’altra si mette a urlare come un’aquila.

Non ci si ama perdendo tempo, mi viene da dire.

Ma sono vecchio e non capisco che ci si ama anche urlando come aquile per un nonnulla che è importante perché lei è mia sorella.

Il porto (Esisto)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
28/02/2025

Amo i porti con tutto me stesso.

Sono luoghi nei quali mi sento profondamente a casa.

Non li amo né perché amo partire, né perché amo arrivare.

Li amo perché ho sempre vissuto in quell’istante sospeso fra una partenza e un arrivo.

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