Se Dio fosse
Se Dio fosse semplicemente un ingegnere che costruisce mondi.
Con una grande barba bianca.
Ed un monile a forma di triangolo con un occhio nel mezzo,
Ecco, allora, mi piacerebbe immaginare questo ingegnere, che accende il computer.
Un mac, naturalmente.
Si connette.
Una lan che corre alla velocità del pensiero.
E lancia messanger o un qualsiasi altro programma di chat.
Distratto.
Senza voglia di fare nulla.
Curioso di capire che cosa ha creato.
Che cosa si dicono quelli che ha creato quando parlano fra sconosciuti.
Mi immagino questo stravagante Dio ingegnere, i capelli spettinati come Yul Brynner, che impara a scrivere mmmmmmmmm.
Che riceve proposte di sesso virtuale: ehi, dio, ho una bottiglia di acqua gelata in frigo, che dici, la devo prendere?
Che scova il blog della signorina che ama le sculacciate, o del tizio che si pensa Milo Manara, o della donna che racconta l’impossibile amore normale di una persona su quattro ruote.
Me lo immagino mentre raccoglie tutta questa tristezza.
Scrive i suoi commenti, indeciso, perplesso ma curioso.
Finché, stanco, con gli occhi gonfi di chi ha navigato per l’intera notte del settimo giorno, non va a riposarsi.
Indeciso se creare il prossimo mondo.