La bottega dell’antiquaria (appunti di economia fedifraga)
La bottega dell’antiquaria è un luogo molto tipico.
Dentro c’è una antiquaria.
Ma potrebbe esserci anche una disegnatrice di fiori di carta, una modellatrice di crete, una decoratrice di interni, una intrecciatrice di bigiotteria.
E mille altre cose inutili.
Di solito, la bottega dell’antiquaria non va bene.
Non può andare bene.
Vende cose già viste a prezzi carissimi.
Cose inutili e dal costo volgare.
Ci si domanda che cosa c’è dietro.
Qualcuno particolarmente scafato potrebbe pensare ad una lavanderia di denaro sporco.
Ma sarebbe troppo spregiudicato.
No.
C’è un marito.
Un marito che si è rotto le palle della moglie.
Che ha bisogno di trovarle qualche cosa da fare.
E che pur di non averla fra le scatole le paga i conti, ripiana il bilancio di fine anno, va dal commercialista, etc.
Guarda i suoi denari uscire dal portafoglio con un misto di rabbia e di gratitudine.
La bottega dell’antiquario è un perfetto esempio di economia fedifraga: l’utile (o meglio: il ristorno) è una moglie silente e grata.