Lolenzo
Lolenzo e’ un bambino cinese.
Un bambino take away.
Vive dentro il take away dei genitori.
E odora di conseguenza.
Un incrocio di canna fumaria e involtini primavera.
Legge topolino e mangia gelati.
In continuazione.
Gioca alla play station e guarda 22” di cartoni animati a due metri da terra.
Siede su uno sgabello di fronte all’unico amico che gli abbia mai visto vicino: la sua immagine riflessa negli specchi perimetrali che addobbano la rosticceria.
Ogni tanto, cerca di parlare, discorsi di bambino, parole rosa, leggermente brasate.
Lolenzo guarda con disprezzo le bimbe bionde che entrano a comprare la cena.
Un disprezzo strano.
Il disprezzo di chi sa di non essere ammesso nella loro stanza dei giochi.
Ha ragione.
Assolutamente.