Videopoli (Cui prodest?)
Il computer di Brenda nasconde migliaia di file video.
Marrazzo si scusa con il Papa.
La Mussolini viene ripresa nella sede di Forza Nuova mentre si annoda con Fiore.
Sircana è scomparso da tempo.
I video della politica erotica sono sempre più presenti nella politica raccontata.
Il loro significato, però, è uno solo.
Allontanano dalla politica.
Un articolo sulla Mussolini che non sa se incazzarsi o mettersi a ridere è più divertente delle previsioni sul Pil o del dibattito per la normazione dei mercati finanziari in ambito comunitario.
Molto più divertente.
E, allora, il Cui prodest è spontaneo: chi si avvantaggia di videopoli?
Chi è uscito dall’affaire Marrazzo oscurando l’affaire Patrizia?
Chi accompagna il titolo sulle indagini per mafia a carico del Primo Ministro con lo scoop sulla Mussolini?
E’, davvero, una dimostrazione poderosa del potenziale del conflitto di interessi: possedere un giornale, possedere Il Giornale, è uno strumento di lotta politica formidabile.
Non tanto per quel che si dice o si scrive.
Quanto per quel che si fa dire e scrivere orientando il dibattito politico sul basso ventre ed allontanandolo dai veri problemi del paese.