Povero Gramsci
Michele Prospero offre sull’Unità di oggi e sul sito del Partito Democratico (http://www.partitodemocratico.it/doc/247828/la-nuova-guerra-delle-oligarchie.htm)una interpretazione dell’attuale crisi come crisi di egemonia in chiave gramsciana.
A suo avviso, nelle crisi le oligarchie del denaro si scagliano contro le élite della politica e rivendicano il potere. Come vent`anni fa. Allora l`assalto fu condotto con una coalizione che usava il dialetto periferico dell`asse del Nord, ora nella scalata al governo si parla il linguaggio cosmopolitico dell`alta finanza. La crisi italiana non può però trovare rimedio nelle nuove alchimie trasformistiche dei poteri forti. La pretesa di arrestare il declino con cartelli confusi, a sostegno di un capo che invoca lo scettro per grazia ricevuta, ha un che di tragico.
Gramsci è sicuramente uno dei pensatori più acuti del secolo scorso.Nelle crisi le oligarchie del denaro si scagliano contro le élite della politica e rivendicano il potere
Peccato che sia passato un secolo.
Ha un che di tragico:
- la pretesa di considerare l’attuale crisi secondo gli schemi gramsciani, che erano classicamente marxisti: le crisi cicliche di cui parlava Marx non si sono rivelate attuali ed il capitalismo è diventato un modello egemone, per cui discuterne in base ad una dogmatica palingenetica è assurdo;
- rappresentare le oligarchie del denaro come un fattore negativo significa negare la loro presenza nel sistema attuale che non si regge dal punto di vista sociale ed economico su di una saggia visione politica del centrosinistra, ma sul lavoro quotidiano di queste oligarchie che continuano ad alimentare una bilancia del risparmio in attivo rispetto al debito pubblico.
Mentre ha un che di comico la pretesa di autorappresentarsi come elite politica. Bersani non assomiglia a Togliatti e di Gramsci, a sinistra, pare non essere restata neppure l’ombra.
Resta un disagio.
Se parliamo all’elettorato usando le parole di Gramsci, facendoci forza della sua argomentazione storicamente superata ed economicamente del tutto inadeguata al superamento dei problemi attuali, forse, non andiamo molto avanti.Davvero si pensa di vincere le elezioni con il Sole dell’avvenire?
Ed allora ha ragione Monti a scendere in campo.
Almeno ha studiato e sa di che cosa parla quando parla agli elettori chiedendo sacrifici.
O si pensa di vincere le elezioni con il Sole dell’avvenire?