Il disoccupato manda in paradiso
Un disgraziato non molto informato spara a due carabinieri davanti a Palazzo Chigi mentre il nuovo governo giura al Quirinale.
Reazioni inconvulse e non troppi interrogativi, non troppe domande ragionevoli e quiete, non quelle di Sherlock Holmes che combatte il terribile Moriarty, piuttosto il genere che fa Nonna Papera quando non trova la torta di mele che ha lasciato a raffreddare sul davanzale.
Primo, un disoccupato di 49 anni, muratore ad Alessandria, sulla via del ritorno verso le Calabrie, dopo la separazione dalla moglie, trova facilmente una pistola 7.65 e le relative munizioni?
Secondo, se un disoccupato è abbastanza in gamba da trovare pistola e munizioni in una città che teoricamente non dovrebbe conoscere, è ragionevole ipotizzare che non sappia che il governo giura al Palazzo del Quirinale e non a Palazzo Chigi?
Terzo, anche se non sa che il Governo giura nelle mani del Capo dello Stato, almeno le differenze fra un politico e un carabiniere dovrebbero essere abbastanza evidenti…
Forse, però, la questione vera è diversa.
Dopo il vano gesto squilibrato, si è levato un coro di vibranti proteste: l’accaduto sarebbe la conseguenza della campagna di odio verso la politica e i politici di questi giorni…
Mah
Forse la questione è diversa.
Senz’altro, è da irresponsabili scatenare una campagna di odio.
La domanda, però, è se la campagna di odio sia mossa da coloro che censurano le abitudini dei nostri politici o dai nostri politici che le vorrebbero coperte da ogni tipo di immunità.
Onestamente, mi pare che chi attira l’odio contro di sé sia l’ignoto autore della lista dei rimborsi spese della regione Abruzzo, che unisce vivident, camel e una cena a base di filetto argentino, piuttosto che il comico capelloso che gli urla addosso.
La verità, forse, fa più paura.
Un attentato contro Palazzo Chigi mentre il governo giura al Quirinale fa molto Città del Guatemala o San Salvador de noantri.
E’ qualcosa che serve a una persona sola, a quella che sta giurando, non certo al disgraziato inconsapevole, alle famiglie delle vittime, o qualcun altro.
D’altra parte, è tipico dei fascismi nascondere la polvere dei propri Lavagnini sotto un Berta qualsiasi, trasformando un ragazzotto non troppo vispo nella vittima della protervia socialcomunista.