Interiorità maligne
Cena di avanzi.
Fra gli avanzi, prosecco sgasato per il padre e coca cola, sgasata, per le bimbe. Il padre trattiene, ma non troppo, una sonorità interiore. Bimba Piccola la riproduce con vigore degno di Ovo Sodo. Bimba Impertinente, no. Lei è già grande, siede come una signora e mantiene il tono cortese di conversazione che ha una signora astemia mentre partecipa a un aperitivo di alcolisti. Finalmente, ha un sussulto, appena percettibile: la coca cola ha fatto effetto anche su di lei. Arrossisce. Il padre osserva che il suo non è stato nulla e che può fare molto di meglio. Lei lo guarda interrogativa. Il padre replica Bimba Piccola che ride tutta contenta. Bimba Impertinente chiede come si ottengono questi risultati, il padre e Bimba Piccola spiegano la tecnica respiratoria necessaria a questo fine. Bimba Impertinente prova. Il primo tentativo fallisce. Il secondo è un successo.
Ride, Bimba Impertinente. Ride contenta. Ride libera. Ride, come raramente il padre l’ha vista ridere. E pensa, il padre, fra sé e sé: si è lasciata andare, è felice perché è riuscita a lasciarsi andare e l’immagine che ha in mente è una nobildonna vittoriana che assaggia la fettunta in una merenda di contadini.
L’osservazione corretta, però, è di Bimba Piccola: Il male trionfa sempre, dice con aria banale.