La verità è un suono (Cosimi, Nogarin e altri rifiuti)
La verità è un suono perché se non si crede in nulla, si sa che la differenza fra ciò che è vero e ciò che non lo è una questione di ritmo e di armonie.
La richiesta di dimissioni per il sindaco 5 Stelle di Livorno è irrimediabilmente stonata.
Nogarin, di cui si può dire molto e si è detto anche troppo, non ha il phisique du role né del corrotto né del bancarottiere.
Ma non ce lo avevano neppure Sindona o Calvi.
La questione è molto complessa per chi non ha chiara la differenza fra un lingotti d’oro e un sacchetto della nettezza urbana.
L’azienda dei rifiuti di Livorno non fa utili. Non li ha mai fatti e probabilmente non li farà mai perché l’incenerimento del cacciucco consuma più energia di quanta non ne produce.
Era così con Cosimi e Lamberti, sindaci di centro sinistra.
È rimasto così con Nogarin.
Non è colpa dei primi e nemmeno del secondo. È colpa di un sistema nel quale la valorizzazione dei rifiuti brucia risorse e i benefici per le fonti rinnovabili premiano l’industria energivora.
Di conseguenza, l’avviso di garanzia per i due sindaci di Livorno, quello di adesso è quello passato, è uno scortese atto bipartisan.
Dà, però, fastidio il rumore e la richiesta di dimissioni per il sindaco di adesso che non può avere colpa anche perché una bancarotta non si fa in due anni.
Dà noia anche perché segue da molto vicino l’entusiasmo per l’assoluzione di Graziano Cioni, che non sarebbe in alcun responsabile per avere caldeggiato il recupero urbanistico di un vasto comparto alle porte di Firenze.
Sicuramente le due cose non sono collegate, ma ho la sensazione che se Nogarin telefona a Ligresti perché gli mandi un antennista rimane senza televisione. A Cioni, invece, pare andasse in un modo assai diverso.
Il punto, forse, è l’inadeguatezza del processo penale per la selezione della classe politica.
Per me, un politico che si fa mandare l’idraulico da un immobiliarista è decisamente fuori dal mondo in cui vorrei vivere con i miei figli.
Un sindaco che non riesce a fare i soldi con i rifiuti è in linea con le dure leggi della fisica.
Ma l’onestà intellettuale è un bene che non si ricicla.