La postverità è un problema di democrazia?
La censura della rete [e] la censura del potere
Grillo, con lo stile di Grillo, sgrilleggia per il web e affronta la postverità.
Quanti accusano la rete di decostruire la verità dimenticherebbero (o saprebbero troppo bene) che il potere ha sempre costruito la sua verità plasmando il reale e costruendo un consenso.
La soluzione sarebbe un tribunale del popolo con il compito di stabilire cosa merita di essere considerato vero.
Mentana, che è un esperto di verità indipendenti dal potere fin dai tempi di Lotta Continua, denuncia Grillo per vilipendio di giornalista.
I commentatori più accorti sottolineano l’assurdità di una censura popolare, di un tribunale del popolo con il potere di costringere i direttori dei giornali a scusarsi pubblicamente per le notizie false.
Calabresi nota che il tribunale del popolo esiste già e sono i lettori cui non può essere tolto il diritto di non leggere ciò in cui non credono.
Il fulcro del ragionamento, però e forse, non era la conseguenza ma la premessa: chi chiede alla rete di controllare la verità di cosa pubblica, in forma anonima, senza nessuna responsabilità editoriale, per mezzo di un processo che ha costruito la propria legittimazione sull’assenza di responsabilità, è lo stesso soggetto che costruisce quotidianamente la verità della carta stampata e della televisione: l’arcipelago del potere.
La percezione del potere è la percezione di una realtà alterata dal potere stesso, anche involontariamente alterata, come è del griot che canta le lodi di Bokassa anche se Bokassa non lo costringe ma solo perché Bokassa esiste e dove c’è un sedere potente c’è sempre una lingua abile.
L’alterazione della realtà da parte del potere è, forse, un problema più grave delle bufale on line e Grillo ha trasformato questa critica in notizia grazie alla boutade del tribunale del popolo che decide se i cerchi sono quadrati e se il nero è bianco.
E’ difficile dire se fa più paura uno Stato che ha il potere di spiegare chi mette le bombe e perché o un tribunale del popolo che decide se è vero che è scoppiata una bomba.
Sicuramente sono entrambi scenari che preoccupano molto di più di una persona qualunque che posta di aver sentito un gran botto e di aver paura che sia scoppiata una bomba.
Grillo litiga con il potere e con la libertà di pensiero nello stesso tempo. Pone però un dubbio serio: il nostro problema non è la postverità, è la verità.