Povera Livorno: il Nido del Cuculo può fare qualcosa?
Livorno è pubblicizzata da uno splendido video della Società che gestisce gli approdi delle navi da crociere con lo scopo di attirare turisti da tutto il mondo.
Vale la pena guardarlo con cura.
Soprattutto se si conosce Livorno.
La protagonista è una ragazzina che si potrebbe chiamare Rugiada, come la storiella della tipa che scende da uno yacht su una banchina del Mediceo. Meravigliosamente leggiadra. Il rude ormeggiatore le chiede come si chiama e lei risponde Rugiada.
Boia, che culo. Se nascevi a Livorno, ti chiamavano Guazza…
Guazza vede tutte le bellezze della città.
La terrazza Mascagni che non è così. E’ accanto alle baracche dove si frigge il pesce h24, ma il puzzo di pesce fritto su Vimeo non si sente.
La teleferica per Montenero che non è così. E’ tutto alluvionato e fa ancora male al cuore andarci.
La terrazza del Grand Hotel Palazzo che non è così. Se ti giri, pare di essere a Beirut.
Il culmine si raggiunge quando Guazza si tuffa in un punto in cui la Capitaneria di Porto ha imposto il divieto di balneazione.
Ma si potrebbe continuare.
Livorno deve essere una città delle crociere?
Crea ricchezza alla città un flusso ininterrotto di turisti cheap che scendono in città per andare a Firenze, Pisa e San Gimignano.
Tutto in un giorno solo, con un ritmo da ironmen?
E’ vero che la pubblicità ingannevole e il cattivo gusto non sono reati, ma, in altri tempi, una interrogazione parlamentare ci sarebbe stata proprio bene.
Visto che la società che gestisce il traffico delle crociere è partecipata dall’Autorità Portuale e le Autorità Portuali sono pubbliche amministrazioni a tutti gli effetti.
La speranza è che i ragazzi del Nido del Cuculo lo guardino prima possibile.