Sei cattivo
Sono cattivo quando dico la verità.
Che è un esercizio che non amo. E’ inutile dire la verità a chi non l’ama e chi l’ama non ha bisogno delle mie parole.
Che è un esercizio crudele perché la verità serve per guardare in faccia quello che non si vuole vedere.
Così diventa buona la pietà delle bugie o la compassione del silenzio.
Ma mi ostino a dirla, ad essere crudele con quel pezzo di me stesso che ogni giorno si lascia morire, cercando la pace nei crampi della fame.
Mi ostino a non essere all’altezza dei suoi desideri, ruvide parole che dicono sempre la stessa cosa: non voglio smettere di amarti anche se so che amare è innamorarsi di un sogno, non si ama che se stessi, si ama un’immagine che abbiamo costruito dentro di noi, prendendo dalla nostra corteccia cerebrale i pixel che definiscono la persona che amiamo.
So benissimo che il padre che ami non sono io, è una parte di te.
Io devo solo essere all’altezza di questa immagine. Decidere di essere la persona che tu ami per poter essere amato da te.
E’ difficile, amore mio, farlo mentre la tua vita è una discesa verso un inferno di fame e angoscia.
E’ terribile essere l’amore di un inferno di fame e angoscia.
Così, sempre più spesso, ti dico la verità, ti impongo il dolore di non essere il padre che ami.
Ma, credimi, è un feroce strazio non sentirmi amato da te.