L’anno che San Giuseppe non è più la festa del Papà
San Giuseppe, fino a ieri, era svegliarsi con un biglietto, accanto alla colazione apparecchiata.
Una cosa del genere: Sei il papà migliore del mondo.
Ieri erano due adolescenti di fretta, che bevevano il loro caffè, prima di indossare le mascherine e correre a scuola.
Il vocabolario di greco sotto braccio.
Auguri, babbo.
Dicono con un piede sulla porta e un bacio distratto.
Per un attimo, mi intristisce.
Dura solo un attimo.
Perché è bello che siano cresciute.
E’ bello che io sia una parte e non la metà di tutto.
Il mestiere di padre è essere una frazione il cui divisore cresce in misura esponenziale.