Ladri di tabernacoli
I tabernacoli illuminano di devozione le notti in cui la chitarra di un vagabondo potrebbe trovare le dita del demonio
Non c’è forse tabernacolo la cui bellezza non sia anche ingenua. Non abbia voglia di raccontare una fiaba, di scaldare il cuore con un’immagine sacra
Sono spazi benedetti: qui Dio può lasciare il suo segno perché in questo luogo Dio è libero
Questo rubano i ladri di tabernacoli. Non un’immagine, non una protezione, ma uno spazio che era stato riservato alla libertà di Dio. Lasciano una maledizione, perché chi maledice, in realtà, si sostituisce a Dio
Maledice pretendendo di conoscere ciò che vede. Di sapere che cosa è accaduto. Di conoscere i valori che servono per descriverlo. Di sapere qual’è la conseguenza di questi valori per chi viene maledetto
Questo è un ladro di tabernacoli, non colui che sottrae un’immagine sacra: ma un uomo capace di maledire. E chi maledice si sostituisce a Dio.