Poeti al Cacciucco
La poesia livornese ha sempre un retrogusto di cacciucco con le lische.
Il poeta livornese non sa di essere un poeta e considera tempo sprecato ogni minuto che non dedica a prendere il Sole con le infradito e i Ray Ban a specchio.
Lo si riconosce perché una catenina d’oro con un Cristo inchiodato a un’ancora gli lascia un tatuaggio sull’abbronzatura altrimenti perfetta.
Non importa perché non la toglie mai.
Saverio della Saverio demolizioni è uno di questi gentiluomini e gira sempre con un cane di medie dimensioni. Un bastardo cresciuto a cacciucco con le lische e che è del tutto incapace di avere rapporti di normale cordialità con gli altri cani che incontra.
Quando il botolo si scaglia contro un cane di taglia decisamente grande, che, peraltro, non doveva essere livornese perché ha continuato la sua passeggiata con tutta la flemma di cui può essere capace un lord inglese sulla Somme, Saverio si è scagliato contro il padrone del cane:
Non lo potevi comprare più piccino? Non vedi che il mio cane si innervosisce quando incontra i cani più grandi di lui
Il nobiluomo lo fissa quasi con affetto e gli dice
Oggi è la giornata della poesia: a tutti i poeti manca un verso e ciascuno deve regalare a chi incontra un verso perduto
Saverio resta interdetto.
In effetti, il suo verso perduto è pretendere di avere ragione anche quando si ha completamente e dannatamente torto.