L’ospite sgarbato
L’ospite sgarbato pone alcune questioni che vale la pena osservare.
Il massimo sgarbo di un ospite è sentirsi a casa propria facendo sentire estraneo chi lo ospita.
Tuttavia, quando questo accade, è sgarbo d’ospite o intelligenza del padrone di casa? Lo scopo dell’ospitalità dovrebbe essere accogliere chi si ospita.
E, forse, nello sgarbo di quest’ospite che si comporta un po’ troppo come se fosse a casa propria, si può comprendere la profondità di significato della parola “ospite”, che è sia chi viene ospitato che chi ospita, perché per ospitare bisogna saper essere ospitati e per essere ospitati bisogna saper ospitare.
E’ ospite chi accoglie solo perché chi è accolto si sa far accogliere e, in questo, ospita a sua volta chi lo accoglie.
Usare la stessa espressione per il soggetto e l’oggetto di un’azione non è un’ambiguità lessicale ma piuttosto una rivelazione di senso.