Sogno atipico (il sangue non mente)
Stanotte ho sognato mia madre.
Era viva, particolarmente viva e impegnata nella sua attività preferita: demolire palesemente la fidanzata di turno che la mia ingenuità le presentava.
Non era angosciante, anzi: su molte cose le davo persino ragione e ancor più ragione le ho dato svegliandomi.
Allora quella attività mi pareva assurda, un eco edipico fatto di quel troppo amore che rifiuta di staccare il proprio figlio da sé, che teme il momento in cui il figlio minore porterà altrove i suoi malestri.
Oggi che – onestamente – condivido quell’attività, mi rendo conto che è divertente, dannatamente divertente: non si può non incontrare il fidanzato della figliola, che la figliola ha accuratamente tenuto coperto sino a quel momento, su un treno senza accorgersi con viva gioia che vorrebbe essere in qualsiasi altro luogo, sedersi davanti a lui, presentarsi con estrema cortesia e non dirgli:
così Lei è quello che intrattiene rapporti carnali con mia figlia? Stia ben attento perché lei è una ragazza sensibile, io: molto meno
e andare via, senza nemmeno un saluto.
Il sangue non mente e il senso dell’ironia è molto meglio del complesso di Edipo.
O sono la stessa cosa?