I gommoni del Pastore Tedesco
Il Pastore Tedesco ha affermato che i profilattici non sono lo strumento che assicura la vittoria nella lotta contro l’aids.
Ha assolutamente ragione.
Ha ragione in una ottica comunitaria: nella tutela dell’ambiente – ed il genere umano siccome composto di bestie fa sicuramente parte dell’ambiente – il principio di prevenzione si atteggia come correzione alla fonte di ogni comportamento che possa ledere l’ecosistema ed assume valore prioritario rispetto ad ogni altra azione di tutela.
Di conseguenza, la prevenzione, ovvero in questo caso la castità, viene molto prima dell’uso dei preservativi, che, siccome dispositivi di protezione individuale, debbono essere utilizzati solo nei casi in cui non siano possibili meccanismi di tutela generalizzati e tali da eliminare alla radice il rischio che deve essere prevenuto (in questi termini, fra l’altro la disciplina comunitaria in materia di sicurezza sul lavoro).
D’altronde, qui, la dottrina della Chiesa si sposa con il buon senso: non è possibile dubitare che l’uso del casco per un motociclista sia uno strumento di protezione della salute molto meno sicuro dell’andare a piedi.
Peraltro, l’intervento del Pastore Tedesco appare sollecitato, stimolato ed incoraggiato anche dalle compagnie femminili che ha avuto modo di incontrare nella sua visita africana così come illustrata dalle immagini apparse sui giornali.
Non è davvero ragionevole dubitare che dinanzi a certi oggetti la castità sia molto meglio di qualsiasi guaina gommata.
A meno che non copra l’intero corpo.
Della signorina, naturalmente.