Post mortem
Tizio, gli muore il padre.
Bell'uomo.
Di successo.
Di quelli che consacrano il successo nella brillantina ed in macchine sportive.
Funerale triste.
Funerale allegro.
Funerale dove si incontrano gli amici del padre.
Quelli che non si sono mai visti.
Quelli che si sono appena intravisti.
E dopo lettere anonime.
Di grafie diverse.
Un'alluvione di lettere anonime.
Tizio scopre che il padre era culattone.
Che gli piaceva sentirsi invaso.
Che assumeva in ditta i ragazzi che lo riempivano.
Capisce il ghigno del magazziniere.
Capisce troppo.
Ma non capisce il dolore del padre.
Sospeso fra il lessico quotidiano ed il niente.
Come una falena attratta dalla candela che la brucerà.