Mala tempora venerunt
La morte di un anziano archeologo fa venire in mente questa espressione latina.
Incombono tempi terribili per la loro malvagità.
Non si può non pensarlo mentre si osserva la mitezza della sapienza decapitata e appesa all’oggetto dei propri studi.
Sono tempi terribili quelli che incombono perché il fanatismo religioso dello Stato islamico ci riporta a un medio evo di barbarie, o forse più correttamente inventa una nuova era in cui la parte peggiore della umanità può uscire alla luce con tutta la forza dei mezzi di comunicazione anziché restare imprigionata nella foresta primordiale e primigenia della propria ignoranza.
Sono tempi terribili perché la sapienza viene ignorata e sopraffatta, la mitezza degli studi viene considerata una colpa e si preferisce oscurare chi ricorda la nostra ignoranza, la greve e pavidamente sottomessa dal proprio senso di inferiorità, fanatica e terribile ignoranza di questa umanità volontariamente animale.
Sono tempi terribili perché un uomo mite e sapiente non può non essere costretto a provare pietà e compassione per la condizione di solitudine e terrore in cui vivono questi crudeli carnefici, non può non sapere che una religione che si rivela in questi gesti si nutre di una discarica spirituale in cui i sentimenti sono rifiuti tossici e questi rifiuti costituiscono l’esatto prodotto della digestione delle nostre feste, sono il punto terminale del canale di scolo che circonda i nostri giardini. La peste nera e la sua maschera rossa sono l’ultima sala di una festa felice e il re Prospero, forse, poteva anche ignorarlo, ma non il suo ciambellano.
Sono tempi terribili perché potremmo anche immaginare che lo Stato islamico in realtà non esista, potremmo ipotizzare che queste cose potrebbero anche essere il frutto di un citizen Kane che ha interesse a muovere l’opinione pubblica e continuare a dormire l’impenetrabile e soffocante sogno di una civiltà millenaria difesa dalla Guardia Variaga.
Sono tempi terribili perché fra non molto la nostra attenta pietà si dovrà svegliare e capire quello che l’imperatore Adriano aveva compreso poco meno di duemila anni fà: Roma si difende in Scozia e in Germania. La pace contro i barbari si può ottenere solo portando loro la civiltà e la consapevolezza di una cultura millenaria.
Solo così forse questi tempi terribili potrebbero diventare solo difficili.