La maturità di Bimba Impertinente
E’ uscita dalla maturità con l’aria sconsolata di chi ha passato sei ore con Seneca.
Filosofo più ostico che stoico e che ha fatto della sua idea di interiorità un linguaggio contorto ed essenziale.
Un modo di essere che non può piacerle: la sua timidezza è troppo dolce per diventare contorta e non capirà mai perché una cosa facile deve essere espressa in maniera complicata.
Eppure sono contento.
Naturalmente non della sua angoscia: l’angoscia della maturità è un rito di passaggio inevitabile.
Ma di questi anni in cui ha potuto leggere cose che non avrebbe mai letto e che non avrà mai più il tempo di leggere.
Questo penso con gratitudine quando prendo in mano i libri che mi accompagnarono durante il liceo.
E questo le auguro.
Di tutto il resto, voto compreso, in fondo non mi interessa molto.
Anche se è davvero difficile riuscire ad essere felici solo della propria coscienza senza dipendere dal giudizio gratificante di chi ci sta di fronte.
Tema che Seneca, peraltro, ha avuto caro per tutta la sua non particolarmente allegra vita.