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Un altro giorno da descrivere close

ProfStanco

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Author Archive for: profstanco

Vincere era davvero impossibile

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/04/2008

con sms come questo:




Dopo una grande rimonta, diamo la zampata vincente. Vota e fai votare PD per Veltroni presidente. Fai vincere l’Italia. Si può fare.




Bella testina.


Viene da soggiungere.

Panem et circenses (PDL – PD)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/04/2008

Ahia
Il giorno dopo le elezioni è l’unico in cui la politica prende il posto del calcio. Ma questa volta la Fiorentina non pare proprio avere vinto.

Credere o non credere?

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/04/2008

DioA Livorno, si crede nel Vernacoliere.
E non è affatto una brutta religione.

Panem et circenses (Fiorentina / PSV Eindhoven)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/04/2008

GioiePedestriLa Fiorentina ha travolto il PSV Eindhoven per 2 : 0, dopo novanta minuti (più tre di recupero) di gioia, fatica, passione e, soprattutto, grande calcio.
La Fiorentina ha saputo dimostrare il carattere delle grandi squadre.
Ha giocato un calcio intelligente ed acuto.
Mai scontato.
Soprattutto ha dimostrato l’importanza dell’affiatamento, dell’amicizia, della solidarietà.
Come non ringraziare Prandelli per il commovente Frey che trascina i propri dolori in un finale di partita al cardiopalma?
Ecco, a me questi discorsi fanno cagare.
E oggi, a Firenze, è del tutto impossibile parlare di altro.

Pressing (o pissing?) sul Colle

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/04/2008

313380pUwt_wIl candidato del partito delle libertà pare abbia commesso una ennesima gaffe istituzionale.
Avrebbe detto che in caso di vittoria del partito delle libertà, il Quirinale dovrebbe prendere atto del mutato quadro istituzionale (ma le istituzioni cambiano a seconda di chi vince le elezioni?) e rassegnare le dimissioni.
In questo caso, la magnanimità del miliardario ridens avrebbe concesso la presidenza di una camera alla opposizione.
Sono affermazioni agghiaccianti.
Il capo dello Stato svolge una funzione di garanzia che non può dipendere dalle maggioranze.
Le dimissioni del Presidente della Repubblica sono un atto personale dello stesso Presidente, al punto che si dubita che siano sottoposte alla controfirma del capo del governo.
Di conseguenza, l’azionista di riferimento del partito delle libertà ha compiuto due tradimenti del testo costituzionale: ha dubitato del ruolo di garanzia del Presidente della Repubblica ed ha considerato legittimo e razionale far coincidere il mandato presidenziale con la legislatura parlamentare.
A questo, ha aggiunto, con fare simoniaco, che in tal caso non vi sarebbero stati troppi problemi, perché avrebbe ceduto alle opposizioni la seconda o la terza carica dello Stato e, dicono i sottotitoli, avrebbe tenuto per sé il Quirinale, cedendo ad altri il timone di Palazzo Chigi.
Si può anche aggiungere che nella nostra storia istituzionale le dimissioni del Capo dello Stato sono avvenute solo per gravi motivi di salute (Mario Segni) o per gravi sopravvenienze di carattere giudiziario (Giovanni Leone).
Il che significa che il miliardario ha dato a Napolitano, nella migliore delle ipotesi, dell’arteriosclerotico.
In definitiva, Berlusconi non è solo un signore che se fosse in carrozza con la regina di Inghilterra ed il cavallo mollasse un peto terrificante, reagirebbe alle scuse della anziana signora con un maccheronico It’s nothing, I thought it was the horse.
E’ anche uno che studia da Papa Borgia, senza averne il curiale garbo.

L’High Court lascia Mosley con il sedere all’aria

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/04/2008

IlCulodiMosleyIl povero Max ha perso.
Aveva chiesto alla High Court di impedire la diffusione del video imbarazzante e la High Court ha risposto che sarebbe stato come chiedere alle onde di tornare indietro.
Il richiamo a King Canut è molto carino: il tizio, re di Inghilterra intorno all’undicesimo secolo, aveva cercato di legare le onde con delle catene perché non potessero più affondare la sua flotta.
Non ebbe successo.
Nemmeno il povero Max: il Giudice Eady ha stabilito che le immagini di Mosley, con il sedere a scacchi mentre si fa frustare, sono state talmente diffuse che Mosley ha perso ogni diritto alla sua privacy.
Francamente, è un provvedimento che lascia un po’ perplessi.
Il fatto che una immagine sia diffusa non significa che se è illecita non si debba impedirne la diffusione.
Se hanno pubblicato il sedere di Mosley in una infinità di media, questo non significa che sia sempre il sedere di Mosley e che Mosley abbia il sacrosanto diritto di decidere chi può vedere il suo sedere: cinque signorine armate di fruste o tutti i lettori del Times.
La decisione del giudice Eady lascia immaginare una usucapione della privacy che non può non lasciare perplessi.
E’ possibile temere un mondo in cui se si viene ritratti in termini non esattamente onorevoli e se queste immagini iniziano a circolare, il diritto alla privacy cessa di essere giustiziabile solo perché è stato violato.
In fondo, il compito della giustizia è proprio quello di far tornare indietro le onde del mare.

Il seme del sergente Dhanoolal

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/04/2008

DhanoolalIl sergente Dhanoolal è morto il 31 marzo 2008, in Iraq.
Il veicolo su cui viaggiava è saltato in aria e lui con esso.
La moglie del sergente Dhanoolal voleva dal sergente Dhanoolal un figlio.
La moglie ha ottenuto che l’esumazione del sergente Dhanoolal fosse ritardata per il tempo necessario ad estrarre lo sperma del marito, che è stato congelato.
La signora Dhanoolal cercherà – pare con poche speranze: lo sperma resta vitale per circa tre ore dopo la morte e l’estrazione è avvenuta dopo circa un giorno – di concepire il figlio prima possibile e comunque entro l’estate.
E’ una storia comunque triste.
E’ triste un bambino che nasce da un padre morto.
Triste, ma – in fondo – non più triste di quanto non sarebbe se il padre fosse morto dopo il suo concepimento o se fosse scappato di casa.
E’ triste una donna che inganna la morte del marito cercando il figlio che non ha avuto quando stavano insieme.
Triste, ma – in fondo – non più triste di una madre che resta sola con i figli da crescere.
L’unica cosa irrimediabilmente triste riguarda le volontà del sergente Dhanoolal.
Nessuno sa – nessuno può sapere – se davvero il sergente voleva un figlio dopo la sua morte.
E, forse, non è davvero corretto imporre un figlio ad un padre senza essere assolutamente certi della sua estrema volontà di non esserci, ad esempio, il giorno in cui si sceglie il primo diario scolastico.

Pensieri politicamente scorretti di una bimba impertinente

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
07/04/2008
E’ così brutta che sono scappati anche i capelli
(A proposito di una tizia quasi completamente calva senza essere un personaggio di Ionesco)

BimbaImpertinente

L’art. 28 del generale Del Vecchio (Osservazioni politicamente scorrette ed omofobiche)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/04/2008

DelVecchioIl generale Del Vecchio, candidato del Partito democratico, ha dichiarato che gli omosessuali non sono adatti ad entrare nell’esercito.
Niente di nuovo.
Quando la leva era obbligatoria, esisteva un art. 28 che veniva utilizzato per riformare gli omosessuali.
Nessuno si lamentava.
Ci si lamenta adesso che fare il soldato è diventata una professione e non l’esercizio del dovere di difendere la patria di cui all’art. 52, Cost.
Francamente trovo più grave l’esonero degli omosessuali da un dovere che grava su tutti i cittadini che da una professione volontaria.
Molto più grave.
In ogni caso, se i diversamente orientati vogliono fare i soldati, che lo facciano.
Magari in reggimenti composti unicamente da loro e modellati sulle falangi spartane.
L’idea di essere catturato da un gruppo di checche isteriche sono certo che spaventerebbe anche un agente del Mossad.

Guccini: grottesche stanze quotidiane

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/04/2008

Guccini assomiglia ad una cucina in formica che e’ stata piastrellata Casabella negli anni ottanta e ristrutturata minimal nel duemilaotto.


Senza toccare le finestre, che danno quella luce tenera e sconcia, o la porta che e’ rimasta difettosa, come sempre.


Guccini e’ un concerto di tanti anni fa: tre idioti ed una ragazza che pensano di diventare adulti con una notte a Pisa. Lo stesso tono grottesco e greve, invecchiato senza accorgersene al motto del Io ce la faccio ancora: a bere il vino a boccia, a tirar mattino, a sparar cazzate, a stonare canzoni e intonare poesie.


Ha una vitalita’ selvaggia. Triste. Incoativa.


No. Non ce la faccio piu’ a preoccupparmi di sogni matti o di avventure folli. Non bevo il vino a boccia. Non tiro il mattino. Non sparo cazzate, ma solo calci nel sedere.


Eppure provo una struggente nostalgia per quando quelle canzoni mi aprivano il cuore e mi sembravano dilatare lo spazio verso una comprensione nuova. Quando la fine di un amore era una eternita’ che si perdeva per sempre, dopo un numero esatto di giorni: 5 mesi e 25.


E lo incollo nei 160 giga del mio ipod.


Solo per ritrovare il sapore metallico del primo vino, che forse mi manca molto piu’ dei primi – ed assurdamente, perigliosamente, inutilmente eterni – baci.

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