Buona caccia
Mattina assonnata.
Assonnati genitori che accompagnano assonnati figli alla partenza della gita di branco, dove assonnati vecchi lupi attendono un assonnato autobus.
Mattina assonnata.
Assonnati genitori che accompagnano assonnati figli alla partenza della gita di branco, dove assonnati vecchi lupi attendono un assonnato autobus.
Arriva un momento nella vita in cui i funerali pareggiano i battesimi.
Soprattutto, senza voler dire quale dei due sia più allegro e nella consapevolezza di avere sempre riso molto ai funerali e di non essere mai stato troppo contento ad un battesimo, in cui i funerali non riguardano più i nonni dei nostri amici.
Il brutto dell’arteriosclerosi è che ti colpisce quando non capisci più nulla.
Imbarazzante dire cose che si vogliono dire senza la soddisfazione di capire di averle dette.
Di conseguenza, si può scegliere di diventare arteriosclerotici ben prima che le nostre vene si siano indurite.
Chi scrive, ieri sera, ha messo a letto presto le figliuole, ha attrezzato il desco televisivo, armato di canottiera, mutande di ghinea, bretelle, birra e ms blu.
Come il ragioniere, prima dell’arrivo di Bongo e dello sfratto senza convalida dall’amata alcova.
Gli esami sono sempre una rottura di scatole.
Una rottura tremenda per chi da anni è costretto ad ascoltare la propria materia strapazzata da mani incolte, i temi che si amano devastati da una sapida ignoranza in cui raramente appaiono dei barlumi di stupidità.
In un corridoio di giustizia.
Urla e strepiti.
Provengono da stivali metallici, che si innalzano su calze a rete, sciatte di smagliature larghe come scannafossi, e terminano su uno spacco che potrebbe essere vertiginoso se non odorasse di macelleria. Non troppo fresca. Il resto è coperto dalla voce di gallaccio travestito.
Tremenda l’offesa.
Tremende le urla.
Divertito il capannello che si forma senza avvicinarsi di un passo.
Triste l’anziano che ascolta tutto quello che gli viene detto.
China la testa nel più cerimonioso degli inchini che anni di salamelecchi gli hanno insegnato.
Non un inchino alla giustizia che è dovuto.
Ma alle sue calze smagliate.
Bimba Piccola non ama addormentarsi.
Sfugge il sonno e le carezze di Morfeo.
Ma sono carezze che sanno essere irresistibili.
Sono carezze di giunchi e boschi, oceani e cascate.
Bimba Piccola odia lasciarle alle lenzuola.
Non sopporta quel lungo istante in cui le lenzuola diventano fredde ed i sogni svaniscono nell’impronta che il corpo lascia sul materasso.
La disturba che questo sia causato dalla necessità di assolvere un dovere come andare a scuola.
Usa parole di logica sdrucciola per convincere dei suoi buoni diritti.
—> La mia vita è troppo breve per andare anche a scuola
Dice con un soffio di pianto alle carezze che diventano i suoi vestiti.
Esopo era parecchio giovane quando favoleggiava di lupi ed agnelli.
In un mondo normale, quando vedi un lupo probabilmente è un agnello e solo se ha il pelo a batuffoli potrebbe essere un lupo.
In un mondo normale, l’unico modo di apparire idioti è fare il sorriso imbecille del demente che simula un barlume di stupidità mentre cerca di sembrare furbo.
E se Esopo era giovane quando chiacchierava di travestiti, Omero non era più un ragazzo quando intravide la profonda e dolorosa verità del mito di Cassandra. L’unico modo per non essere creduti è dire la verità.
Monti conosce Omero probabilmente meglio di Esopo e dice la verità quando chiede a Bersani di allontanarsi da Fassina, Vendola e di ignorare la CGIL.
Lo dice con l’esatto proposito di non essere ascoltato perché allontanare il Pd dall’alleanza con i moderati è il vero modo per trasformarlo in una gioiosa macchina da guerra.
Il problema di Bersani è che solo chi legge le fiabe può trasformare un cinque per cento nel proprio principale alleato.
Ma questo lo si sa fin dall’esito delle primarie che hanno sconfitto le forze moderate dell’accrocchio moderato e non hanno voluto fare prigionieri.
Babbo, io amo cinque maschi…
Forse sono troppi, non credi ?
[Osservazione interlocutoria del distratto padre]]
Dipende.
[Conclusione perentoria della tutt’altro che distratta fanciulla non ancora in fiore]
I capodanni segnano più di altre cose le età della vita.
C’è il capodanno che aspetta la calza della Befana, il cui proposito è l’anno prossimo sarò più buono e non mangerò più lo zucchero di nascosto dalla mamma.
C’è il capodanno con i brufoli che si aspetta solo signorine intese in senso vaginale.
C’è il capodanno della laurea: finalmente mi posso impegnare a lasciare il mondo migliore di come l’ho trovato.
Il capodanno del giovane padre, passerò più tempo con i figli.
Infine, arriva il capodanno della mezz’età: Che l’anno prossimo fatturi più del passato e meno del successivo…
Quando gli auguri sono questi, ti accorgi di avere sbagliato festa e cerchi disperatamente un ragazzino con i brufoli con cui parlare di cose interessanti.