Ma anche parecchio…
Se poi si aggiunge che l’Iphone non riesce a superare il firewall dell’informativa privacy.
E che è la prima volta che il consenso sulla privacy serve a penetrare un sito.
Come se aver voglia di votare all’ultimo momento fosse più sconcio che schiantarsi di milf…
Banali miserie umane.
Come l’ostinarsi a non portare gli occhiali.
Fino a leggere sul giornale del vicino il superdotato indiano che vince gli antibiotici e restare col dubbio di cosa ci fosse davvero scritto.
Sarebbe Skyfall.
Bersani_007 lotta contro Renzi_Garcia (si chiamava così?) con M_Napolitano sullo sfondo.
Bersani rappresenta il vecchio.
Renzi, il nuovo.
Bersani deve essere rottamato.
Esattamente come 007 dal punto di vista del cattivo che gli rinfaccia di essere antico, di credere in valori che sono superati, di non utilizzare correttamente gli strumenti informatici.
Alla fine, però, 007 vince ed il problema di Bersani è che non ha visto il film.
Altrimenti avrebbe avuto una bella battuta per zittire il giovane mariuolo, che lo ha visto ma è troppo intelligente per citarlo.
Si può permettere il freccia rossa e chiede pure l’elemosina?
(A proposito di una slava fra Bologna e Firenze invece che fra Signa e Rifredi)
Hanno uno strano modo di camminare le donne di nebbia.
Muovono i fianchi come se fossero di ovatta e carezze sono i suoni dei tacchi nel silenzio del motore.
Ogni mattino, sinché l’unica poesia sarebbe il sonno.
E’ finita, alle 1800 del 20 novembre.
Portatori sani o sopravvissuti?
O più semplicemente membri di tribù afghane perse nel grande gioco?
Uno spettro si aggira per Arcore ed è uno spettro legale.
Le tesi della difesa che hanno arroccato il miliardario ridens negli ultimi anni non sono sempre state eleganti: l’idea di trasformare delle serate brillanti, secondo la ricostruzione dell’ex premier, in dei luoghi di consumo finale forse non è stata eccelsa ed altre se ne potrebbero richiamare.
L’ultima, però, è quasi divertente nella sua tragicità: il cassiere di Berlusconi, o forse, meglio, il suo portafoglio, sarebbe stato rapito da un agente immobiliare, un ex pentito ed alcuni cittadini stranieri allo scopo di proporre un affare al suo datore di lavoro.
L’affare sarebbe consistito nello scambio fra alcune prove decisive per l’appello sul Lodo Mondadori ed una percentuale sul denaro che, in caso di soccombenza, Fininvest avrebbe dovuto ricevere da Cir.
Queste prove consisterebbero in alcuni video che mostrerebbero contatti fra Fini e i magistrati chiamati a decidere il primo grado, nei quali il presidente della Camera avrebbe chiesto aiuto per demolire il leader del partito della libertà.Ma sono prove o sono il mezzo per ricattare Fini?
Ma sono prove o sono il mezzo per ricattare Fini?
Tutto queso si leggerebbe nell’esposto che Giuseppe Spinelli, il rapito, ma anche il signore che riceveva Lele Mora in cucina per remunerarlo della preziosa collaborazione professionale, avrebbe inviato trentasei ore dopo il rapimento da una località sconosciuta per fax alla Procura di Milano.
Molto singolare: vengo rapito e non chiamo la polizia ma la security del mio datore di lavoro. Il rapimento ha per prezzo il procacciamento di un affare che riguarda Fininvest, ma questo affare non viene proposto al Presidente di Fininvest, Marina Berlusconi, bensì al padre.
Singolare, perché l’ex primo ministro dimostra di considerare come fatti personali sia la protezione dai reati dei suoi dipendenti, sia le vicende di Fininvest.Ma si può davvero sostenere senza avvedersi che, forse, non è elegante di essere delle persone alle quali ci si rivolge per vendere del materiale che può essere utilizzato per un ricatto?
Ma soprattutto la cosa più singolare è la giustificazione di un rapimento singolare: si può davvero sostenere senza avvedersi che, forse, non è elegante di essere delle persone alle quali ci si rivolge per vendere del materiale che può essere utilizzato per un ricatto?
Le tesi della difesa, talvolta, fanno più danno di quelle dell’accusa. E succede anche quando sono le tesi della parte civile.
Obama è banale quando dice che la pace in Palestina inizia dallo stop ai missili provenienti sul sud di Israele dalla striscia di Gaza.
I morti bambini della striscia di Gaza sono altrettanto banali: cosa c’è di strano se un drone lanciato in una delle zone più popolate del mondo e con un’età media più vicina ai reparti neonatali che alle cure palliative uccide anche dei bambini?
E’ difficile stupirsene: i popoli perseguitati sono composti spesso di molti bambini. Lo era il popolo della Shoah, lo sono i palestinesi di oggi. E’ una naturale conseguenza dell’egoismo della stirpe che si concentra nei piccoli, che vogliono vivere comunque, e nei loro genitori, che accettano di morire se il prezzo è la sopravvivenza dei loro figli. Ma, ancora, se voglio nascondere un’arma, la nascondo dove la sua distruzione causa più scandalo ed anche questo è banale.cosa c’è di strano se un drone lanciato in una delle zone più popolate del mondo e con un’età media più vicina ai reparti neonatali che alle cure palliative uccide anche dei bambini?
Di Pietro e Vendola rasentano il grottesco quando affermano che Monti non poteva dire di non essere sicuro che l’Italia della prossima legislatura sarà governabile. Per due motivi, il primo è che l’affermazione è banale: l’unica cosa sicura della prossima legislatura sembra essere il trionfo di Grillo e della contropolitica sulle lacerazioni del centro destra e del centro sinistra. Il secondo è che il mancato accordo sulla riforma elettorale, da cui dipende in massima parte la governabilità del paese (se non c’è la politica, restano le tattiche e le leggi elettorali sono il trionfo della tattica sulla politica) è una responsabilità del sistema dei partiti a cui sia Vendola che Di Pietro appartengono, al contrario di Monti, forse.
Renzi è banale quando si presenta al terminal crociere di Livorno e viene accolto da uno striscione: Né Renzi, né Bersani, né del PD gli altri cani.
E’ banale l’incontro di oggi, fra il bersaniano sindaco di Livorno, Cosimi, e il renziano sindaco di Collesalvetti, Bacci. Che devono dire? Se non che sperano che vinca il loro campione, come se fossimo ad un giro di Italia combattuto fra Gimondi e Merckx.Né Renzi, né Bersani, né del PD gli altri cani
Forse, l’unica cosa che non sarebbe banale è la notizia che all’inaugurazione della moschea di Livorno ha partecipato anche la comunità ebraica livornese.
Ma non sarebbe banale se fosse riportata dallo Zman Tel Aviv (il Times israeliano), invece, che dal Tirreno.
Si, la sofferenza è banale e la conseguenza è il cinismo.
Una conseguenza di cui farebbe piacere poter fare a meno.
Lo strologo di Brozzi era solito consultare le stelle camminando, ma non fu capace di prevedere il pozzo nel quale cadde.
Lo strologo di Arcore ha previsto un grande futuro per il partito dell’amore alla guida della figlia, Marina Berlusconi.
La figlia non ha commentato. L’unica immagine è il labbro leporino (o pecorino) di Alfano che compulsa – aruspice – il cellulare.
Probabilmente, Marina Berlusconi è il futuro del partito azienda. Da presidente di Fininvest, può assicurare la continuità monarchicamente aziendale del padre anche in politica.L’unica immagine è il labbro leporino (o pecorino) di Alfano che compulsa – aruspice – il cellulare.
Quello che colpisce, però, è l’espressione: Lei è come me. Ogni padre desidera trovare i propri sogni nei figli. Desidera che i suoi sogni si avverino nella loro vita. Oltre questo desiderio, però, la strada si biforca: i figli davvero felici sono quelli che percorrono la loro strada, che, assai difficilmente, sarà quella dei loro genitori. Se insegni diritto costituzionale, speri che tuo figlio sia un pompiere contento di essere un pompiere, senza nessuna ombra a coprirgli le spalle mentre cammina verso il futuro.
Non Berlusconi, lui è felice di “avere” una figlia come lui.
Noi, al contrario, non possiamo non essere preoccupati.
E parecchio.
Il Senato della Repubblica ha approvato un emendamento per il quale nel caso in cui la libertà di stampa diffami una persona, il giornalista responsabile del fatto ne risponde penalmente, con una pena dal massimo edittale di un anno, ovvero una pena che è quasi impossibile scontare con la detenzione.
L’emendamento è targato dall’Api di Francesco Rutelli.
La stampa insorge. Ma è davvero costituzionalmente intollerabile una sanzione penale per la diffamazione a mezzo stampa?
La libertà di stampa è nata, nei termini in cui la conosciamo, con la rivoluzione francese. Penna e tribuna erano le armi dei rivoluzionari e le gazzette (possiamo ricordare La bouche de fer, il Sentinel, il Tribuno del popolo di Babef), giornali in cui la cittadinanza si faceva attivo contropotere, raccogliendo il monito di Robespierre: Legislatori patrioti, non calunniate la sfiducia. La sfiducia, checché possiate dirne, è custode dei diritti del popolo. Essa sta al sentimento profondo della libertà come la gelosia sta all’amore.
Ma erano anche strumenti di proscrizione: le liste dei nemici della patria pubblicate quotidianamente sull’Ami du peuple conducevano non di rado alla ghigliottina.Legislatori patrioti, non calunniate la sfiducia. La sfiducia, checché possiate dirne, è custode dei diritti del popolo. Essa sta al sentimento profondo della libertà come la gelosia sta all’amore.
La penna è strutturalmente nemica del potere, in questo la sua nobilità, ma può anche trasformarsi in uno strumento di oppressione, ricatto, falsità, inganno. L’ortografia della verità non fa sempre parte del patrimonio calligrafico di un giornalista e la silhouette di uno scandalo può uccidere una persona.
Nel linguaggio numerico della Costituzione, il 21 (libertà di manifestazione del pensiero) trova un limite nel 22 (diritto al nome, inteso come reputazione, come diritto ad essere conosciuti per quello che si è e non per quello che una maliziosa capziosità può avere interesse a far apparire).
Per questi motivi, il diritto di cronaca trova tre limiti arcinoti (l’interesse pubblico alla notizia che viene disvelata, la verità intesa come verosimiglianza e quindi come narrazione seriamente verificata, e la continenza, cioè un tono narrativo coerente con la sostanza degli accadimenti resi noti).
Sono limiti di buon senso. Limiti che presidiano la libertà di stampa dagli eccessi rivoluzionari e dire che sanzionarli con la reclusione fino ad un anno sia eccessivo appare più la rivendicazione di un privilegio di casta che l’esercizio di un diritto costituzionale.
Per una volta, fa piacere il metodo bicamerale: l’emendamento approvato al Senato costringe la Camera a riesaminare la questione, magari per inasprire una pena che potrebbe anche essere considerata troppo mite.