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Trasferito.
Non senza una certa tristezza…
Trasferito.
Non senza una certa tristezza…
Matrimonio abbastanza divertente.
O meglio per nulla divertente in sé.
Prima lettura, tutto scorre.
Salmo, niente da segnalare.
Seconda lettura, testuale:
Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale.
Che palle, la sensazione dell’anonimo lettore.
Che palle, la sensazione del diavoletto sulla spalle dell’anonimo lettore che non riesce a non pronunciare:
Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi a chiunque ve li chieda …
Senza alcuna modifica del tono della voce, correttamente baritonale.
Ma appena uno sguardo al prete ed al sussulto scandalizzato su quella faccia di culo ieratico.
Tizia, che non ha mai brillato né per intelligenza né per senso dell'umorismo.
Invecchia.
Come tutti.
Peggio di altri.
Si rivolge agli amici, se così si possono dire.
–> Sono stata dal dottore … Ho chiesto qualcosa contro le rughe … Qualcosa per lasciare la mia faccia come è adesso … Una bella faccia insomma …
[Silenzio significativo]
–> Mi ha consigliato la preparazione H … Funziona benissimo … la metto tutte le sere …
[Silenzio evocativo]
Possibile che tu non abbia capito che ti ha dato della faccia di culo?
Il pensiero collettivo che una pietas generalizzata ha impedito di esprimere.
Il ministro Maroni e l'on. Di Pietro annunciano di voler rispolverare la Legge Reale (legge 22 maggio 1975, n. 152).
E' stata una legge che ha sollevato un dibattito forte su ordine pubblico e Costituzione.
Pacificamente molte delle misure di prevenzione previste dalla Legge Reale erano in attrito con il tessuto costituzionale delle libertà.
Questo attrito fu considerato tollerabile da una dottrina dell'emergenza costituzionale, basata sul brocardo necessitas non habet legem.
Chi scrive ha sempre considerato questa impostazione ipocrita: le libertà ci sono o non ci sono ed affermare che la necessità di difendere la Costituzione può portare al sacrificio di alcuni valori costituzionali è esercizio di ipocrisia reazionaria ed anticostituzionale.
Ma resta la voglia di ordine pubblico, che è voglia di uno Stato autoritario, forte, in grado di offrire sicurezza piuttosto che libertà. Uno Stato paterno, nel senso peggiore della parola.
Il PD è attento a non offendere Di Pietro e tace criticamente.
Ma la questione che sfugge, che questa voglia fa trascurare, è diversa. Il movimento degli indignati chiede democrazia senza capi, che è un obiettivo irrealizzabile sin dai tempi di Rousseau. In questo è velleitario. Non è velleitario, invece, quando pone il problema della scelta dei capi, che è una questione centrale nelle moderne democrazie, come insegnano sia Kelsen che Dahrendorf. E non è per nulla velleitario quando rifiuta la logica di partiti appiattiti su leadership carismatiche, ancora più pericolose per la democrazia di una monarchia ereditaria.
E la sensazione è che Di Pietro e Maroni ci vogliano far dimenticare, con la loro voglia di ordine pubblico, proprio questo.
Ovvero l'unica novità positiva della peggiore legislatura repubblicana.
Il Parlamento ha bocciato, o meglio non ha approvato, il rendiconto generale dello Stato.
Cosa significa?
Sul piano istituzionale, il rendiconto generale dello Stato non è un atto politico.
Ma lo è la sua approvazione.
Il rendiconto è un documento predisposto dalla Ragionieria dello Stato e presentato dal Ministro delle Finanze che mostra il modo con cui la manovra finanziaria e la legge di bilancio sono stati attuati nell'anno precedente.
Serve a consentire al parlamento di esercitare la propria funzione di controllo sul governo vedendo analiticamente come sono stati spesi i denari pubblici.
Di conseguenza, in uno schema invariato sin dalla legge 457 del 1978, il governo è chiamato a presentare al parlamento un documento che serve a "rendere conto" della azione governativa ed il parlamento è chiamato ad approvare o meno questo documento.
Il primo atto, il disegno di legge, non è un atto politico, è la presentazione di una contabilità redatta secondo criteri economici che hanno come scopo principale l'esattezza e la verità di quanto rappresentato.
Il secondo atto, l'approvazione, è un atto politico, perché giudica se quanto rappresentato corrispondeva alla volontà direttiva dello Stato impressa nei documenti di programmazione economica e finanziaria e nella legge di bilancio.
Di conseguenza, la mancata approvazione del rendiconto generale dello Stato non è un incidente tecnico.
Dovrebbe essere, nel suo significato istituzionale, la bocciatura della azione di governo.
Non lo è solo a causa della straordinaria legittimazione che deriva al primo ministro dalla elezione diretta.
Eppure questo evento è significativo di un altro fenomeno che sta emergendo in questo scampolo di legislatura.
La maggioranza si è voluta rendere autonoma dalle minoranze. Ha voluto essere l'unica forza che rappresenta l'unità della nazione. La sostanza della dialettica parlamentare si è immiserita in una sequenza di voti dominati dalla disciplina di partito, senza nulla della ricerca di compromessi che costituisce l'essenza del parlamentarismo.
Ma la forza delle minoranze si è trasformata, mentre la maggioranza le schiacciava in un Aventino determinato dalle riforme regolamentari e dalla loro attuazione sempre più spregiudicata, il bisogno di una minoranza che è immanente al principio democratico, si è trasferito all'interno della stessa maggioranza.
Oggi le minoranze non sono più quelli che hanno perso le elezioni, ma quanti nella maggioranza potrebbero scomparire dalle prossime elezioni e questi soggetti si fanno forza di una formidabile capacità di ricatto perché senza il loro voto la maggioranza non è più maggioranza.
Una maggioranza che decide di fare a meno della minoranza diventa schiava delle minoranze interne alla maggioranza.
Difficile capire se questa sia una vendetta del principio democratico o la sua resurrezione.
Atene sta bruciando sotto il peso del debito pubblico e del disavanzo.
Mentre Atena brucia, Jean Paul Fitoussi afferma che gli aiuti forniti dall'Europa sono una misura speculativa.
C'era bisogno di Fitoussi per capirlo?
Se un paese, una banca, una industria, un artigiano o una famiglia non riescono più a onorare i propri debiti sono solo gli strozzini a fregarsi le mani con soddisfazione.
Amanda Knox è stata assolta dell'omicidio di Meredith Kerr e così l'assai meno carismatico Raffaele Sollecito.
Non hanno commesso il fatto.
O comunque non sono colpevoli.
Nel frattempo, quattro anni di prigione.
Quattro anni di universo alternativo nei primi trenta di vita.
E' esattamente a questo che si deve pensare quando ci si scandalizza del fatto che chi "ha" commesso un reato grave sia scarcerato prima del processo.
E' partita l'educazione artistica.
Che consiste nel copiare quadri celebri.
Come questo.
Che Bambina Impertinente ha ricopiato con infantile ostinazione e gioiosa meraviglia del padre.
Difficile non pensare con orgoglio alla intelligenza di una bambina che resta stupefatta dinanzi al simbolismo di Klimt, sinché l'orgoglio non diventa una domanda:
–> Ma secondo te che cosa rappresenta?
—> Un sacco a pelo.
Cena di amici.
Il genere con casa di design e tata in cucina.
Le signore chiacchierano.
I signori guardano la partita su uno schermo che sembra un campo da calcio.
Gli uni sono ancora più noiosi delle altre.
No.
Mi sono sbagliato.
Sono più noiose le seconde.
Parlano di chirurgia estetica.
–> Ho bisogno del botolino per le rughe …
—> No, cara, il botolino ti fa diventare la fronte immobile ed inespressiva …
–> Potrei provare con l'acido urico [sic?]
Ma se tu provassi con un botolo di cazzo?
Il pensiero aristotelicamente immobile nella mente dello scrivente.
Consueto aperitivo intorno al tramonto.
Fra bimbi che giocano a pallone e bambine che scorrono sui pattini.
Gli adulti chiacchierano.
L'argomento del giorno sono le solleticanti intercettazioni del Primo Ministro e Capo del Governo, che si lamenta di averne soddisfatte solo otto delle undici che aspettavano.
Il chiacchiericcio ha un tono ironico, di invidiosa moralità.
Due ragazzine giovani si siedono su una panchina non troppo in penombra ed iniziano a baciarsi.
Con la golosa avidità dei primi baci.
Il popolo dell'aperitivo le guarda.
Il chiacchiericcio cambia argomento, tutti sono ampiamente scandalizzati … Non si possono offrire baci omosessuali ai bimbi che giocano a pallone ed alle bambine che scorrono sui pattini … Bisogna fare qualcosa …
Davvero?
Davvero ci si può scandalizzare ipocritamente, con il tono del Fosse capitato a me …, del Presidente del Consiglio dei Ministri in versione Rocco Siffredi e scandalizzarsi autenticamente per due ragazze che si baciano?
Forse, c'è qualcosa che non ho capito.
Un vecchio laido che paga delle giovani per soddisfare le proprie turpi voglie e ne parla con gli "amici" a telefono mi scandalizza molto di più di due ragazze che si baciano con la dolce purezza dei primi baci.
Ma tanto di più.