• Follow us on Twitter
  • RSS
Un altro giorno da descrivere close

ProfStanco

  • Home
  • Blog

Archive for category: profstanco

I pensieri politicamente scorretti di una ragazza impertinente (Buonanotte)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
22/06/2021


https://profstanco.com/files/2021/06/RagazzaImpertinente.jpg

Ragazza impertinente oramai è grande.

Passa ogni tanto su queste pagine.

Le piace ritrovarsi negli occhi di suo padre quando la osservava crescere.

Al padre, invece, piace rendersi conto che, adesso, è lei che quando torna a casa la sera, lo trova a letto e sente il bisogno di dargli la buona notte.

Gli piace e lo trova commovente.

Memoriale di via Giusti

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
05/04/2021

Via Giusti quando ho iniziato a studiare il diritto costituzionale prendendolo sul serio era un singolare ensemble di archetipi.

Paolo Barile aveva dato vita a una scuola che riuniva persone molto diverse.

Cheli non si vedeva quasi mai ma faceva sempre sentire il suo pensiero, con l’intelligenza della saggezza che sa di dover essere parca se vuole guidare uno stormo assai disordinato e inquieto.

De Siervo arrivava ogni mattina con un sorriso buono e la sua stanza era ordinata come se ci fosse sempre il Sole.

Caretti parcheggiava una cinquecento rossa arrampicandosi sulle altre macchine e la sua scrivania ribolliva di libri letti e da leggere.

Zaccaria faceva il presidente della Rai. Lo vedevo allo studio del prof. Barile quando era tempo di auguri. Glieli faceva sempre di persona. Con affetto. Con vero affetto romagnolo.

Grassi arrivava di corsa e si pagava sempre il telefono, anche se non lo usava mai. Aveva l’onestà del cattolico spaventato dalla facile disonestà di una fede abile a evadere sia dalla morte che dal sepolcro.

Merlini, che è morto ieri mattina, si vedeva poco. Lui era affascinante e dinoccolato. Le sue spiegazioni erano colte. Ragionamenti di storico oltre che di giurista. E appassionate. Pensieri di un uomo che leggeva la Costituzione come un documento politico prima che giuridico.

Ho imparato a conoscerlo in treno, accompagnandolo a Roma o trovandolo per caso sulla via di un qualche convegno.

Sempre mi ha trattato come un allievo del suo maestro, con spirito di fratello maggiore, e spesso mi ha donato una riflessione musicale, uno sguardo rapito nella bellezza, spesso demolendo le mie convinzioni, troppo ingenue e persino rozze.

Non abbiamo mai avuto molto in comune. Le sue idee politiche erano diversamente appassionate rispetto alle mie, avevano lo charme del cachemire sotto l’eskimo. Ma era questa la scuola del prof. Barile: persone diverse tenute insieme dal fascino del loro maestro.

E Merlini di Barile aveva carpito – più di ogni altro allievo – il fascino assoluto e amabile di un mondano ambasciatore fin de siecle.

Un foulard che sapeva di cioccolata

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
30/03/2021

Oggi non compi ottantasette anni.

Non ci sei arrivata e non ho avuto bisogno ieri sera di comprarti un regalo all’ultimo momento perché ti piacevano i regali e ti dispiaceva non riceverli.

Una delle tante cose in cui siamo uguali.

Ti avrei comprato un foulard.

Non perché ti piaceva, ma perché piaceva a me, quando ti toglievo il cappotto o la pelliccia sentire per un istante il tuo profumo su quel pezzo di seta.

Sono andati persi, come i tuoi gioielli. Rubati da badanti e da cattivi affetti.

Ti avrebbe fatto male e non avresti sorriso.

Bambina sfollata nelle campagne dove la nonna doveva andare a servizio da una contadina che la pagava con qualche fetta di pane perché il nonno era scomparso nei labirinti della seconda guerra mondiale.

Hai conosciuto il sapore della fame, hai sognato con quel dolore a riempire lo stomaco.

Lo hai portato dentro di te per sempre, anche quando la fame non c’era più da tanto tempo.

Perché la cioccolata degli sfollati ha un sapore tutto suo.

Un sapore che tatua l’anima.

E quei tatuaggi hanno accompagnato tutti i tuoi sorrisi.

I sorrisi di una bambina che non riusciva a guardare i fochi di San Giovanni senza ricordare i bengala dei bombardamenti che hanno distrutto la casa in cui eri nata.

Mi manchi e soprattutto mi addolora non essere mai stato capace di cancellare quei tatuaggi dalla tua anima.

Anche i figli, in fondo, sono doni e come tutti i regali possono essere una gioia o una delusione.

Ed io so di essere stato una delusione per te perché non ho mai sopportato di dover essere un regalo che cancellava dolori che non mi appartenevano, sanava ferite che non comprendevo.

So di essere stato questo: un regalo sbagliato e, purtroppo, l’ho sempre saputo.

L’anno che San Giuseppe non è più la festa del Papà

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
20/03/2021

Zeppole

San Giuseppe, fino a ieri, era svegliarsi con un biglietto, accanto alla colazione apparecchiata.

Una cosa del genere: Sei il papà migliore del mondo.

Ieri erano due adolescenti di fretta, che bevevano il loro caffè, prima di indossare le mascherine e correre a scuola.

Il vocabolario di greco sotto braccio.

Auguri, babbo.

Dicono con un piede sulla porta e un bacio distratto.

Per un attimo, mi intristisce.

Dura solo un attimo.

Perché è bello che siano cresciute.

E’ bello che io sia una parte e non la metà di tutto.

Il mestiere di padre è essere una frazione il cui divisore cresce in misura esponenziale.

L’unicità dell’amore

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
18/03/2021

Una buona madre si vede guardando la sua casa il giorno del suo compleanno
È un figlio che la sa trovare nel giardino di cui ogni fiore è sbocciato nel calore delle sue dita, è quei piedi bagnati di rugiada che cercano le sue labbra per adagiare un bacio bambino, il più bello dei baci
È il fuoco che si accende con l’intelligenza del legno e non l’astuzia della tecnica, che profuma la casa scacciando il freddo con il profumo dell’ulivo, della ginestra e dei rovi
È un animale che sa trovare la pace delle sue carezze e che non vuole disturbare il suo sonno per un capriccio domestico
È l’ordine e la pulizia di ogni stanza perché ogni stanza è il suo cuore che accoglie le persone che ama
Tutto questo risuona di un amore capace di far sentire tutto amato
E la buona madre nel giorno del suo compleanno raccoglie il frutto dell’amore che ha disseminato
Lasciandosi osservare, da lontano, da chi l’ha amata senza essere per lei casa, marito o amante.

L’incontinente e la rana (A proposito delle dimissioni di Palumbo)

0 Comments/ in jusbox, profstanco / by Gian Luca Conti
01/03/2021

Qualche giorno fa in una trasmissione tipicamente fiorentina di una radio tipicamente fiorentina, un professore dell’Università di Siena ha espresso delle opinioni particolarmente aggressive verso una parlamentare di Fratelli di Italia.

L’indignazione si è sparsa ovunque. Perfino le costituzionaliste hanno pubblicato un comunicato stampa per esprimere solidarietà all’On.le Meloni.

Oggi, l’emittente ha annunciato che il giornalista, Raffaele Palumbo, che aveva condotto la trasmissione ha rassegnato le proprie dimissioni.

Non è una buona notizia.

Il prof. Gozzini ha sicuramente sbagliato: si è espresso sulla persona formulando un giudizio umanamente pesante e non sulle idee della persona che meritano una severa critica.

Nessuno, però, ha avuto modo di osservare che se una persona studia per tutta la vita, finisce per amare chi ha studiato e se uno ama Bertold Brecht, il che può essere feticismo, ma in fondo lo è anche amare Dante, non lo può sentire citato a sproposito.

Non può non esprimere una severa indignazione nel confondere l’avvento al potere di Hitler e della sua corte dei miracoli con l’incarico e la fiducia parlamentare a Draghi.

Non è un’attenuante, perché resta il principio: una cosa è non essere d’accordo con delle idee politiche, un’altra cosa è l’offesa individuale, che lede la dignità personale.

Ma aiuta a comprendere e dispiace che nessuno abbia ricordato le infinite polemiche di Sgarbi, finite troppe volte dinanzi alla Corte costituzionale con la pretesa di sentir coprire dall’usbergo dell’art. 68, Cost. le più insolite offese ai più disparati personaggi.

Ciò che però disturba di più però sono le dimissioni di Palumbo.

Palumbo è stato vittima di una vera e propria campagna di odio perché ha consentito al suo ospite di esprimere le proprie opinioni e questo è molto più intollerabile della incontinenza di Gozzini.

La Meloni incarna un movimento politico che aggrega la disperazione radicalizzata.

Questo spaventa e questo deve essere denunciato, molto più di un non più giovane professore universitario di sinistra che preso dallo sdegno per una citazione obiettivamente ruffiana e soggettivamente infelice si è espresso in termini incontinenti.

Credo che la solidarietà per Palumbo sia un dovere, non solo di tutti gli ascoltatori di Controradio, ma di tutti coloro che hanno a cuore la libertà di manifestazione del pensiero.

Facile sentimento

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
09/02/2021

Alberto Genovese da tempo gode di un fragore mediatico che non aveva mai ottenuto con le sue iniziative imprenditoriali.

Un fragore che assomiglia a una damnatio memoriae. Non c’è settimana che i quotidiani non aggiungano tasselli alla cronaca delle sue feste eleganti con l’allegro entusiasmo di un voyeur in un parcheggio affollato.

La storia è triste e fa anche un po’ romanzo di appendice. Un giovane imprenditore di successo raggiunge molto più successo di quello che avrebbe mai sperato. Si ritrova a vivere di rendita. Inganna il suo tempo con feste. Acquista un appartamento molto prestigioso. Schiamazza e disturba il sonno di un famoso ballerino. Alle sue feste c’è tutta la Milano che conta e che abusa di droghe generosamente offerte dal padrone di casa. Ci sono anche delle ragazze che gli si concedono più o meno volontariamente, più o meno aiutate dalle sostanze con cui lui allieva la noia di vivere.

La storia ha tratti grotteschi: il ballerino che non dorme e chiama la polizia che non riesce a fare niente. Il guardiaspalle che diventa guardiano di amplessi, come si narra accadesse alle notti del povero Giangastone Medici, tutt’altro che attratto dalla legittima consorte. Il luogo dei festini che si chiama Terrazza Sentimento, come se le parole non diventassero sarcasmo quando sbagliano vocabolario.

Se fosse un romanzo della Serao, Genovese si pentirebbe e dedicherebbe la sua vita a fare del bene, magari aiutando gli anziani genitori e un fratello sfortunato.

Genovese al contrario si difende con una tesi piuttosto complicata da sostenere: sarebbe tutta colpa della droga di cui era diventato schiavo a causa dello stress.

Sino a qui, la parabola di un imprenditore che è riuscito a devastare la sua reputazione come pochi altri e che viene ricordato dalle cronache dei giornali con una attenzione maligna: che fine ha fatto l’assessore della lotta contro le mosche che ha fatto scappare l’ex compagna di liceo nuda dopo aver cercato di coinvolgerla in un gioco sessuale estremo? Perché anche lui non è stato trattenuto nelle pagine di cronaca con la stessa intensità?

Un mistero che forse potrebbe essere risolto leggendo i campanelli del condominio in cui è collocata Terrazza Sentimento.

C’è però una cosa che disturba di più di Genovese e della sua damnatio memoriae.

Nessuno parla della corte di Genovese. Perché a quelle feste Genovese non era solo. Perché quei vassoi di polverine non li offriva solo a se stesso. Perché ci sono montagne di persone felici di essere invitate a una festa elegante ma che poi scompaiono quando ci si rende conto che quella festa era elegante ma tutt’altro che di buon gusto.

Sono questi ospiti stolidi, lo sfondo della Terrazza Sentimento, la cosa che davvero disturba perché Genovese – forse – è stato un criminale, ma loro sono stati i suoi complici.

Non è il male che fa paura. E’ la solidarietà con il male espressa dalle persone perbene.

Compianto II

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
08/02/2021

Il compianto è un luogo dello spirito.

Cristo non muore solo.

Muore nelle lacrime di sua madre.

Muore nelle lacrime della sua amante.

Muore nelle lacrime dei suoi apostoli.

Non c’è solitudine più grande della solitudine della morte.

Compianto

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
06/02/2021

Gli ultimi giorni sono un liquido più freddo del demonio e più forte dell’inferno che brucia le viscere.

Aceto per ingoiare il sonno e per dimenticare i sogni.

L’ultimo giorno è un compianto fatto di visi che si chinano su di un corpo.

Aceto ha portato un sonno fatto di freddo e piombo: ha divorato sogni d’uomo e speranze troppo fragili per diventare vere.

Una madre guarda il corpo morto cui ha donato la vita. Niente può strappare di più il cuore della inutilità di un parto.

Una donna, capace di vendere piacere, di trovare appagamento nell’orgasmo di chi paga per sprecare il proprio sperma e versare saliva in una bocca, perché anche la prostituzione è un’arte, bacia i piedi che avrebbe voluto amare.

La Maddalena è una prostituta che avrebbe voluto amare. La morte di Cristo è anche il rifiuto di quell’amore. Cristo non sarebbe morto se si fosse lasciato andare all’abbraccio, carnale ed esperto, dell’amore di una puttana.

La politica della loffa

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
04/02/2021

C’è un che di alvarovitalesco nell’apertura di Zingaretti al Movimento 5 Stelle e, contemporaneamente, a Draghi.

Di quel suono vitale e terribile che il Pierino di Alvaro Vitali rendeva comico e sornione.

Con certezza, il Movimento 5 Stelle non può vedere bene Draghi al Governo. Dopo avere abbracciato la Lega e il partito di Bibbiano, adesso non può arrivare all’amplesso anche con l’Eurotower. Assomiglierebbe troppo a un atto contronatura vissuto senza vedere il partner.

Troppo anche per le spalle di Casalino.

In questa situazione, il Movimento 5 Stelle è destinato a spaccarsi su un fronte meramente apparente: l’idea che il Governo Draghi possa essere un Governo politico. Draghi sa benissimo che se fosse un Governo politico, ovvero basato su di un accordo di coalizione, sarebbe schiavo dei partiti che hanno concluso tale accordo. Di conseguenza costruirà un Governo politico perché capace di guidare una linea unificante per tutti i partiti, i quali, in questo modo, possono rinviare le elezioni fino al termine della Legislatura, pensare alle prossime elezioni del Capo dello Stato, scaricare sulle spalle di un Governo altro da loro le tensioni allocative generate dal Recovery Plan, ma non politico perché collegato ai partiti politici.

Tutte cose che Zingaretti sa perfettamente, ma che non dice né sussurra a Di Maio.

Lo illude di un nuovo Governo politico fondato sul loro accordo di coalizione.

La verità,  la loffa verità, è che in questo modo porta il Movimento 5 Stelle alla rottura e spera di guadagnare più dai suoi spezzoni che dalla sua alleanza.

Una verità piuttosto imbarazzante e che può essere gestita solo con l’ipocrisia del silenzio. La stessa strategia di chi diffonde il più tremendo degli odori che un vivo possa generare senza neppure la cortesia di un preavviso sonoro.

Page 12 of 43«‹1011121314›»

Ultimi Tweets

  • https://t.co/f3p1xGFuox Se Rousseau vota Draghi, M5S si divide e Meloni non è più sola per Copasir etc. 13:09:42 12 Febbraio 2021

Archivi

Segui @ProfStanco

RSS

  • RSS – Articoli

Articoli recenti

  • Il Maestro e il perfetto citrullo
  • Sorelle A Tebe
  • Il porto (Esisto)

Categorie

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized

Interesting links

Besides are some interesting links for you! Enjoy your stay :)

Pages

  • Blog
  • Welcome

Categories

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized
© Copyright - ProfStanco - Wordpress Theme by Kriesi.at