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Archive for category: profstanco

Il giorno dopo il giorno della memoria

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
28/01/2014

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Dolci le mani che accarezzavano quella testa di bambino in una antica foto

Mani di sconosciuta e memoria di madre

Tenacia di foglie all’ultimo inverno nella lana di un passamontagna

Niente di tutto questo chi mi è stato caro ha mai voluto ricordare

Arrossendo di cose oscene ogni volta che altri – non chi gli era familiare – lo induceva a quei mai lontani giorni.

Le patate di bimba piccola

0 Comments/ in profstanco, Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/12/2013

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Bimba Piccola adora, ovviamente, le patate fritte.

Le mangia compunta.

Una dopo l’altra.

Fissandole a lungo prima di portarle alla bocca.

Dolcissima ed esasperante.

Il padre le chiede di sbrigarsi.

Lei risponde: Il tempo non torna.

E riprende con la stessa compunta, esasperante, dolcissima lentezza.

Ha ragione.

Il tempo non torna, nemmeno quello delle patate fritte…

Oboe (La voce di Trenitalia)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
17/12/2013

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Informiamo i signori viaggiatori che il capotreno è buco.

Al posto di

Informiamo i signori viaggiatori che il capotreno nell’esercizio delle sue funzioni è un pubblico ufficiale.

Qualcosa di vecchio e di inquietante

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
12/12/2013

Ciccio_Franco_durante_i_moti_di_Reggio

Vi è qualcosa di vecchio e di inquietante nei picchetti organizzati dal Comitato 9 dicembre e in qualche misura appoggiati dal Movimento 5 stelle.

Ma anche qualcosa di nuovo e di indisponente.

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Qui, proprio qui

1 Comment/ in profstanco / by Gian Luca Conti
04/12/2013

Pomeriggio di Sole.

Di Sole invernale.

Di quel Sole che non fa rimpiangere né l’estate né la primavera.

In lontananza, ma vicino, dall’altra parte di un fiume di macchine, una solitaria fortezza, dalle alte mura abbandonate.

Lì, molti anni fa, sono stato.

In un pomeriggio molto simile a questo.

L’aria che frizzava di tabacco e bruciava di freddo, del primo tabacco e del freddo che gli adolescenti non sentono mai.

Un pomeriggio perfetto.

Qui, proprio qui, aveva scritto qualcuno in memoria di un amore inconfessabile.

Qui, proprio qui, sono stato giovane.

Come mai più mi è capitato di sentire, quell’unico giorno in cui non si è né bambini né adulti e si vedono le stelle nel vocabolario di greco.

Stupore di presepio

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
02/12/2013

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E’ un istante.

Un istante di fretta terribile e inutile.

Un istante vissuto nella coda dell’occhio.

Lungo come un’agonia.

Lieve come l’agonia di un santo bevitore.

Quello in cui si apre il sipario della strada, del freddo, della polvere di stelle macinata nell’asfalto, su di una vetrina.

Una vetrina di cartoleria, squallida come negli anni cinquanta.

Con dei presepi, in perfetto e adeguato tono.

Ma soprattutto un bambino, a tre passi di distanza, che lo guarda.

Con l’aria di cercare un mestiere nuovo, una figura mancante, un gioco di luci.

Lo stupore di presepio che illumina il deserto di una giornata.

Moriremo democristiani?

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
27/11/2013

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La mia generazione, che è la stessa di Letta e Alfano, circostanza non gratificante, è cresciuta dapprima nel ritornello del Moriremo democristiani e, successivamente, nella orrenda consapevolezza che morire democristiani sarebbe stato molto meglio di quello che abbiamo avuto modo di vivere.

Nella metà degli anni ottanta, avere diciotto anni ed essere democristiani era davvero triste: si poteva essere comunisti e indossare le ultime pecore verdi o fascisti e mettere i camperos, ma non democristiani, che era un po’ come i cani delle vecchie signore che girano con il cappotto e si nascondono quando incontrano un altro cane ai giardinetti.

Letta e Alfano, però, in quegli anni erano democristiani. Come Pistelli o, prima di loro ma con lo stessa aria di cane col cappotto, Casini. Read more →

Babbo natale e il trenino di Amazon

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
25/11/2013

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Natale si sta avvicinando.

Un mese da oggi.

Riprendono le solite discussioni.

Bimba impertinente oramai non crede più a babbo natale.

Da tempo.

Ma lo difende.

O meglio: difende i sogni di Bimba Piccola.

Tipo, di una decina di anni, l’aria del bambino che ha già visto Fronte del porto e che presto vedrà Querelle De Brest, molto convinto: Babbo natale, non esiste. I regali li porta il trenino di Amazon.

Bimba Piccola sgrana gli occhi.

Bimba Impertinente, rapida come un serpente: Zitto tu, con codesto naso da palombo.

Lo scetticismo va benissimo per se stessi, ma non per i sogni degli altri.

Corre

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
23/11/2013

AdaCorre

Ha sempre corso.

Dal giorno che è nata.

Come è bello sentirsi il tempo addosso…, dice.

Nella nuvola azzurra dei suoi occhi.

Che guardo senza riuscire a non pensare al giorno in cui la polvere coprirà anche i suoi libri di fiabe.

Il libro

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
22/11/2013

libro

Fine di convegno con fretta di treno.

Il solito sciacquapelletiche devoto si avvicina all’anziano maestro.

Un anziano maestro sui generis cui il prossimo congedo dona la libertà dello spirito.

Il solito si scusa di non aver portato con sé abbastanza copie del suo ultimo lavoro.

Un importante ultimo lavoro, cinquecento pagine di dialoghi fra le Corti intorno al sapere multilivello in materia di volturazione della licenza per il trasporto dei rifiuti in legno e vetro.

Il solito chiede di essere autorizzato a inviare la copia per posta.

L’anziano maestro lo guarda, se fosse Cristo qualcun altro avrebbe scritto Fissatolo lo amò, e dice Non si preoccupi. In fondo si scrive per se stessi.

Il solito non capisce.

Ovviamente.

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