Che ti portano fuori i bambini.
Cui porti fuori il cane.
Che ti portano fuori i bambini, come se fossero cani.
Cui porti fuori il cane, come se fosse un bambino…
Si presenta per la quinta volta.
Stanco, ma con l’aria di chi ha capito tutto.
Sudato, ma con la faccia di uno che non puzza, di uno che non pensa di poter essere un’offesa permanente per chi lo odora.
Prima e unica domanda: Quando è che un giudice può sollevare una questione di legittimità costituzionale? Prima e unica risposta: Quando la legge è contraria al buon costume, ai principi della Costituzione, all’interesse pubblico… Che è come dire, siccome studiare è faticoso, allora penso di poter immaginare la Costituzione e sicuramente non mi sbaglio.
Si sbaglia, invece, gravemente. Esattamente come quando pensava che le sue ascelle non potessero avere odore e che, comunque, quel bell’odore di casa e stalla non possa dare fastidio a nessun essere umano che non gli voglia – del tutto, arbitrariamente e senza alcun motivo – male.
Abbandona l’aula con la faccia del vitello che guarda i colleghi dal recinto del macello e aspetta fuori, aspetta a lungo, finché non ha termine la sessione e può gridare l’ingiustizia: Mi dica che cosa devo fare: questa volta [la quinta, N.B.] avevo persino letto il libro…
Un trapianto di cervello, la sorridente risposta di una giornata d’esami.
Mentre cerco di comprare il Sole per le nostre figlie perché non voglio che abbiano mai a soffrire quella fatica di sangue che cambia il colore degli occhi, li divora acida e scava dentro, seccando, sbriciolando, inaridendo, o quel ridere di sorci che fa tanto pioggia nel bosco nel sudore di una mano sudata quando il sorriso è sollievo di funerali visti in un fragore di sudore_piscio_minestra,
Mentre cerco di comprare il Sole perché non voglio che loro siano figlie dei miei occhi, bensì orfane della mia anima, ecco
Mentre tutto questo è insonnia a sottofondo come asfalto e di Goldberg le residue trincee della memoria hanno cancellato anche l’ombra,
Tu prendi il caffè in terrazza con Roberta. Come sempre, senza sentire, vedere, odorare, concentrata e assorta nel mestiere dell’oblio, fino a diventare fumo e aroma, dove il Tu d’altri sogni diventa il Lei di ricordi rigati come cannoni nella notte di Sant’Elena. Ed
E’ qui, Qui, qUi, quI che tu_Lei prendi_e il caffè. Qui e non Altrove.
Concessionaria di macchine.
Lucida di macchine lucide.
Lontana da tutto.
Inevitabile per i tagliandi e organizzata con dei divani di pelle nera, una sorta di salotto in mezzo alle macchine per chi aspetta la messa in strada della vettura.
Tizia, bionda come la cenere, aspetta la macchina. Seduta sul divano, jeans nervosi su gambe nervose.
Sfoglia un libro ostentandolo.
50 sfumature di grigio.
E si lascia guardare coltivando il dubbio dell’ingenuità o dell’offerta…
Bimba Piccola non cammina, corre.
E’ sempre stata così: la vita è troppo breve per camminare e lei corre.
Esattamente come la vita è troppo breve per andare a scuola o per dormire…
Giro in bicicletta.
Lungo giro in bicicletta per strada.
Corre, sbanda, si riprende, sbanda ancora, per due volte cade.
Ma cade come uno che corre, cade per rialzarsi e correre ancora più veloce.
Alla fine, è stanca. Dannatamente stanca.
Chiede di fermarsi e di far merenda.
La risposta è No: troppo vicini a casa.
Lei guarda il padre, alza gli zigomi sino alle fossette, pesca dalla borsetta Diegual una bustina di zucchero, l’apre, se la versa in gola e tutta contenta dice:
Le signore hanno sempre le loro risorse…
Oggi, il Senato voterà la fiducia al governo Letta.
L’unica opposizione è il movimento 5 stelle e Sinistra Ecologia e Libertà.
La questione sul tavolo, però, è diversa.
La diciassettesima legislatura non è riuscita a produrre un governo prima di eleggere un nuovo Capo dello Stato.
Non ci è riuscita perché lo stallo non aveva rimedio nel potere di scioglimento anticipato delle Camere.
Ci riesce adesso che il “nuovo” Capo dello Stato è stato eletto, con il sapore di un monarca eletto a vita.
Ci riesce perché il “nuovo” Capo dello Stato ha avvertito che se non ci riuscisse, le Camere saranno sciolte senza indugio.
Ma un Governo può nascere sulla base del potere di scioglimento anticipato? Senza altro programma politico che l’evitare nuove elezioni?
Non è un Governo, ma un fantasma.
Un disgraziato non molto informato spara a due carabinieri davanti a Palazzo Chigi mentre il nuovo governo giura al Quirinale.
Reazioni inconvulse e non troppi interrogativi, non troppe domande ragionevoli e quiete, non quelle di Sherlock Holmes che combatte il terribile Moriarty, piuttosto il genere che fa Nonna Papera quando non trova la torta di mele che ha lasciato a raffreddare sul davanzale.
Il Senato e la Camera hanno un nuovo presidente.
I senatori hanno eletto Libero Grasso, con una maggioranza relativa superata a stento malgrado una elegante questione procedurale posta dal senatore Calderoli e che il presidente provvisorio Colombo ha saputo risolvere nel senso della infondatezza con una rapidità sorprendente per un signore che ha fatto parte dell’assemblea costituente.
I deputati hanno eletto Laura Boldrini, con una maggioranza che non ha avuto bisogno di appoggi esterni ma che è stata più volte fermata da applausi esterni (gli appassionati di applausometri hanno contato ventidue minuti di discorso e venti minuti di applausi). Read more →
Il problema degli anziani è che quando si rompono non si dovrebbe chiamare la misericordia ma l’Asnu, che a Firenze era la municipalizzata dei rifiuti.