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Archive for category: Senza categoria

Flagranza di lenzuoli

20 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/06/2010

Lenzuoli
Torna a casa.
Più o meno sempre alla stessa ora.
Non presto.
Non troppo tardi.
Mangia d'affanno le solite cose.
Una pasta non troppo riscaldata e quasi al dente.
Una braciola all'olio non troppo dura e quasi buona.
E' orgoglioso di sua moglie.
Non lavora e tiene bene la casa.
E' sempre vestita con cura e porta ancora la biancheria trasparente che gli piace tanto al sabato sera.
Sa governare la casa e gli presenta dei bambini affettuosi.
Soprattutto adora le lenzuola.
Quelle lenzuola che sono sempre fresche di bucato.
Scricchiolano nel letto e profumano di erba e fieno.
Le cambia tutti i giorni.
Una vera fissazione.
Una dolce attenzione.
Finché non scopre la cartina di un profilattico caduta per isbaglio in una ciabatta e capisce perché le lenzuola sono sempre pulite.
Molto indeciso se far finta di non capire.
In fondo, meglio in casa che da qualche altra parte.

Anche oggi, esami: incinta (parecchio incinta)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
31/05/2010

donna-incinta-thumb7128098
Si ripresenta dopo un anno.
L'anno scorso, non aveva superato l'esame malgrado la vistosa gravidanza.
Quest'anno, come l'anno scorso, ma sommando ad una seconda gravidanza il primo figlio al collo.
Assistente che non ha imparato l'importanza del silenzio (e soprattutto dei fatti propri):
–> Congratulazioni! Adesso, non resta che aspettare il terzo
–> Solo se me ne muore uno
risponde gelida.
La prossima volta, la passo.
Il campionato di cinismo è più importante di quello di diritto costituzionale.

Aiuto: sono diventato fascista!

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/05/2010

bicipe fuori binario
Concerto jazz.
Classico concerto jazz per radical chic.
Le poesie di Senghor su base tribale con ricami di tromba e proiezione di filmati in bianco e nero.
Ovvero di filmati in cui i bianchi fanno i bianchi ed i negri sono negri.
Pacco tremendo con querula accattona d'ingresso:
–> Qualche spicciolo per i senza fissa dimora?
No, cara signora, sorseggia la pipa che entra in biglietteria.
–> Qualche spicciolo per i senza fissa dimora?
No, signora, mi dispiace, la solita pipa uscente dalla biglietteria.
–> Qualche spicciolo per i senza fissa dimora?
Signora, mi pareva di averle già risposto, la stanca pipa appoggiata all'ingresso del teatro.
–> Si può sempre cambiare idea, signore
–> Non con lei, signora
Certe volte, è davvero difficile essere radical chic.
Certe volte, uno ha nostalgia per l'olio di ricino e i manganelli.
Arrossendo, ma bisogna anche confessarselo.

10 lacoste fa

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
26/05/2010

save-your-logo-campaign-lacoste
10 lacoste fa, mia nonna era ancora viva.
Poco più che un abito sobrio su di un corpo ultracentenario.
Si è consumata della noia di essere sopravvissuta a tutti i suoi tempi.
Quei tempi che mi raccontava come una balia di illusioni.
L'ho amata a lungo.
Con una profondità che sapeva di caffè d'orzo e braciole fritte rifatte con il pomodoro.
Ho amato la sua forza di giovane vedova che aveva visto il marito morto tornare dal campo di sterminio a piedi.
E se ne era innamorata di nuovo.
Anche se lui non era più lo stesso ed i suoi occhi avevano smesso di ridere.
L'ho amata talmente tanto da non essere mai riuscito a vedere la sua tomba.
A trovare la sua tomba in un camposanto che mi è sconosciuto.
A cercare il suo ricordo in una foto che immagino sbiadita.
Torna per il mio compleanno.
Quando mi regalava una lacoste.
La stessa lacoste che compro sempre quando compio gli anni.
Come se l'avesse comprata lei.
Come se fosse ancora viva.
In effetti, non tutti i nonni sono eguali.

Noterelle intercettabili

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/05/2010

Calamandrei
Il disegno di legge sulle intercettazioni pone tre diverse questioni di rango costituzionale: il diritto di ciascun cittadino alla privacy, il diritto dei mass media ad informare l'opinione pubblica, il dovere dello Stato di assicurare una efficace azione di repressione dei reati.
Sul primo di questi diritti, non vi è davvero molto da dire. La privacy è una proiezione della libertà personale: è il diritto di ciascuna persona a potersi esprimere liberamente perché al di fuori di ogni controllo dello Stato o di altre persone. E' quel diritto che ciascuno di noi rivendica da piccolo quando vede un genitore che fruga nel suo diario (ai tempi di chi scrive) o nel computer o fra gli sms (ai tempi di oggi).
Nemmeno c'è da molto da dire sul secondo. Lo Stato funziona nella misura in cui è una macchina trasparente ed ogni opacità sulle sue finestre, anche sulle finestre della azione penale, rischia di essere un pregiudizio per la democrazia.
Ancora di meno da dire sul terzo. Lo Stato ha cominciato ad esistere quando ha imbracciato l'azione penale e l'ha trasformata in processo.
Tutti questi aspetti, però, emergono in una sintesi di valori che è tipicamente politica.
La privacy dei figli è molto diversa vista dai genitori ed anche loro qualche ragione possono averla nel volere sapere chi è che manda un sms alle tre del mattino o con chi era il pargolo quando è tornato con gli occhi di una triglia non particolarmente felice.
La libertà di cronaca può facilmente rovinare una persona solo per vendere qualche copia in più: i giornali escono tutti i giorni e la cricca della Banditella, no.
L'esercizio della azione penale ha bisogno di essere temperato e poteri istruttori particolarmente incisivi possono degenerare in una struttura socialmente inquisitoria, come accade nelle indagini che si muovono "a strascico": le intercettazioni non sono solo uno strumento indispensabile per scoprire i reati ed accertare i colpevoli, sono anche ciliegie che è molto difficile smettere di mangiare e che donano un potere di conoscenza quasi esoterico a chi le compie.
Il bilanciamento di queste esigenze è politico ed il Governo ha il sacrosanto diritto di proporre alle Camere un testo che cerca di trovare un ragionevole punto di equilibrio.
Il punto non è questo.
Il punto è che il Governo cerca di imporre alle Camere il proprio punto di equilibrio, con una presenza assillante nel dibattito parlamentare.
Il ministro Alfano si presenta in Commissione Giustizia.
Può farlo, i regolamenti parlamentari lo permettono e la Commissione Giustizia è naturalmente strutturata come il luogo in cui il Parlamento discute con il Ministro della Giustizia.
Ma perché è il Parlamento che chiede al Ministro della Giustizia di chiarire il suo operato dinanzi ai rappresentanti del corpo elettorale.
Non perché il Ministro della Giustizia chiede al Parlamento di giustificarsi dinanzi al Governo.
In questo modo, il Parlamento diventa un ircocervo: un qualcosa che ha un nome che lo designa ma di cui nessuno oramai conosce più l'essenza.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Point Break)

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/05/2010

BimbaImpertinente
Point break è un modo per chiamare un'onda.
Un'onda che si frange perché trova una roccia sul fondale.
E' anche un modo per definire un punto di non ritorno: quel momento in cui si deve smettere di pagaiare ed alzarsi sulla tavola per essere portati dall'onda che si è scelto di cavalcare.
BI ha scoperto il suo primo point break.
Che non era un'onda.
BI non è una bimba californiana ed il suo point break è stato togliere le rotelle alla bicicletta.
Non è facile togliere le rotelle.
Significa avere fiducia in chi ci corre accanto e ci sorregge.
Significa sapere che non ci lascerà cadere.
–> Pedala più forte
–> Non mi lasciare
–> Pedala più forte
–> Non mi lasciare
Una volta, due volte eppoi di nuovo.
Finché non si riesce a lasciarla andare e lei trova il suo equilibrio, pedalando.
Felice al punto di guardarti e dire:
–> Lasciami adesso, non mi prendere più
Mentre tu la guardi e pensi alla fatica che hai durato perché si staccasse ed al fatto che una volta staccata non vuole più essere sorretta.
Fa molto zen ed il tiro con l'arco.
Fa molto il resto della vita: tenere solo perché impari ad essere lasciata e fregarsene, prima, delle sue paure e, dopo, delle tue.
Non era solo suo il point break.
Era soprattutto mio.

Guanti

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/05/2010

Mickey-Mouse
Non era mai stato in prigione.
Non sapeva neppure dove fosse con esattezza.
Le galere sono nascoste.
Anche se si vedono dalla autostrada, non sono facili da raggiungere.
Non ci sono indicazioni stradali per le prigioni.
Ci si arriva portati da sirene che conoscono benissimo la strada e ci si esce a piedi, grigi di sporte di plastica: perché non sempre qualcuno ti aspetta fuori e, se c'è, spesso c'è per l'ultima volta perché nessuno dei due è più quello che era prima.
Ma non ha la forza per pensare mentre scopre di essere un Transito.
Uno che entra per andare altrove.
Uno che è ammanettato ad altri.
In una intimità di catene che impedisce di coprirsi il viso.
Non pensa a niente di tutto questo.
Pensa a Topolino.
Anche Topolino indossa sempre i guanti.
Come i suoi carcerieri.
Si diventa prigionieri quando chi per mestiere è costretto a toccarti si mette i guanti prima di farlo.

I pensieri scomposti di una Bimba Piccola (Sorelle)

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/05/2010

Sorelle
Giocano.
Giocano litigandosi i giocattoli.
Anche se sono tutti simmetrici.
Anche se niente che ha l'una non fa anche parte del patrimonio mobiliare dell'altra.
Ma una Barbie è sempre diversa dall'altra.
Una locomotiva, da un'altra locomotiva e così via.
Li scambiano con una frase illogica ed irragionevole:
–> Vuoi essere la mia migliore sorella?
E' una parola segreta.
Una specie di abracadabra per aprire la porta del tesoro.
Usato da entrambe e nessuna delle due dinanzi a questa frase si rifiuta di cedere il giocattolo.
Non perché ci sono altre sorelle.
Non ci sono.
Ma perché nessuna riesce a pensare di non poter essere il meglio – la migliore sorella – per l'altra.

Una pensione sociale per Veronica (Post misogino)?

15 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/05/2010

berlusconi_lario_1396056a
Iniziano ad emergere gli aspetti principali della fredda stretta di mano che ha segnato l'accordo fra l'on. Berlusconi e la signora Lario.
Il Times li chiama the details of the deal.
Usando deal come termine tecnico per "affare".
Sicuramente si tratta di un affare tecnicamente inteso per la signora Lario: trent'anni e tre figli con il miliardario ridens contano 300MigliaiaEuro mensili, non molti rispetto ai 3.5MilioniEuro mensili inizialmente richiesti dalla signora Lario, ma sempre non pochi.
Che cosa ha fatto la signora Lario per meritare questo vitalizio?
Ha semplicemente sposato il signor Berlusconi e prodotto tre figli.
Nient'altro.
Di qui, il diritto al mantenimento che si fonda sulla presunzione che la signora Lario abbia contribuito alla fortuna del signor Berlusconi perché non ha fatto nulla, abbandonando la sua carriera di attrice e le sue prospettive di fortuna individuali per sacrificarsi alle sorti del marito.
E' un ragionamento profondamente ingiusto: se la signora Lario, come molte altre donne, si fosse massacrata per rendere possibile la crescita dei propri figli e la propria carriera professionale avrebbe avuto diritto ad una somma assai inferiore.
In altre parole, se una donna sposa un uomo molto ricco e si dedica alla vita della moglie dell'uomo molto ricco ha diritto a continuare questa vita.
Se, invece, con un singulto di dignità, preferisce mantenere la propria professione, sacrificare il proprio tempo libero e riesce a diventare una donna di successo ed una brava madre non ha questo diritto.
Non è giusto.
Chi non ha fatto nulla nella vita ha diritto alla pensione sociale e non ad un deal.

Uomini onesti (Suggerimento ad un ministro cristallino)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/05/2010

BondiS
Bondi si sente lordato da alcune indiscrezioni.
Riguardano il suo coinvolgimento nella cricca degli appalti.
Corre in soccorso l'amico Cicchitto che si indigna dal momento che sarebbe a tutti nota la cristallina onestà del politico.
D'altronde, Cicchitto è il soggetto di uno dei più importanti componimenti poetici del ministro Bondi, dove si legge:
La mia fede
è la tenerezza dei tuoi sguardi.
La tua fede
è nelle parole che cerco

Nulla da dire sulla ispirazione poetica che ha giustamente guidato il riconoscente sdegno del Presidente dei deputati del PdL: forse dello sguardo di Cicchitto si può dire molto, anche se non personalmente non mi viene in mente nulla, ma predicarne la tenerezza pare davvero una licenza poetica travolgente.
Semmai l'attività poetica del ministro può costituire una ragionevole e credibile giustificazione per eventuali dazioni di denaro.
Il ministro, infatti, potrebbe ricordare di avere dedicato ad Anemone o a Balducci uno dei suoi componimenti poetici e giustificare quanto ricevuto come un'opera di mecenatismo.
Un qualcosa del genere:
Impronta ancestrale
Sbirulino dispettoso
Eco del divino

costruito assemblando fior da fiore i versi ministeriali, potrebbe suonare per Balducci.
Non è difficile costruire poesie con animo Bondo e neppure immaginare che il destinatario possa commuoversi al punto di divenire un generoso mecenate.

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