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Archive for category: Senza categoria

[In]dignità maschili

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
31/03/2010

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Luigi coiffeur pour homme è un luogo di maliziosi divertimenti.
Un ingresso sobrio ed un salone defilato.
Al centro, un catafalco attrezzato con separé in modo che nessun cliente possa vedere gli altri.
Nel separé più defilato, i parrucchini.
Tristi papaline per crani depauperati dell'orgoglio maschile.
Il vero calvo da toupée ne ha almeno due, identici.
Uno sul capo e l'altro in manutenzione.
Il toupée viene applicato con del nastro biadesivo sulla pelle nuda.
Male boia.
Il divertimento è sapere che cosa accade dietro il separé e salutare con cortesia il capelluto che ne esce.
Finché non vedi uno dei tuoi migliori amici e capisci come mai, improvvisamente, ha smesso di portare i capelli rasati quasi a zero.
Esce, ti vede, fa per tornare dentro, lascia perdere e ti guarda implorando silenzio.
Stai zitto e fai finta di essere completamente perso nella lettura del giornale.
Ma non riesci a non pensare.
Brutto cambiare donna a cinquanta anni.
Brutto cambiare donna e trovare_essere trovati da una cubana di trenta.
Peggio ammalarsi di gioventù perduta.

Attentato alla Costituzione

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
26/03/2010

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L'Italia dei valori è dalla parte di chi non si può difendere.
Così l'eufemico Di Pietro in una tranquilla serata di fine marzo.
Una serata che potrebbe essere rammentata per il tentativo di informazione indipendente di Santoro.
Modo interessante di mostrare la possibilità concreta di una disobbedienza civile ad una dittatura strisciante.
Di Pietro, no.
Di Pietro è un tentativo di dittatura nemmeno troppo strisciante.
Di Pietro difende la Costituzione con un italiano da panuozzo molisano.
Ma non è l'italiano che conta.
Contano i concetti: una forma di governo triparitita, con il legislativo, il giudiziario e [pausa da studente che cerca nella memoria un concetto ficcato a forza] l'esecutivo.
La risposta è ben al di sotto della sufficienza: la nostra forma di governo è un insieme di pesi e contrappesi fondato su cinque organi costituzionali che si inquadrano maluccio nella tripartizione di Montescquieu.
Soprattutto fa paura quando chiama il Capo dello Stato Papà.
Spiega che i suoi interventi a margine del decreto legge salva liste non erano un vilipendio del Capo dello Stato.
Erano il grido di un figlio che si sente pretermesso e chiede al padre di intervenire.
In questo modo si giustifica tutto ed il problema della nostra democrazia è che si deve cominciare a non giustificare più nulla.

Chi li ha sciolti (Bocca larga e denti stretti)?

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/03/2010

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Uno si rompe una spalla.
Niente di che.
Soprattutto dopo una settimana di chirurgia oncologica, dove tutti stanno talmente male che una caduta dagli sci suona come un privilegio.
Riprende la vita normale.
Non troppo.
Quanto possibile.
Giornale:
–> Professore, che ha fatto?
Caffé:
–> Professore, che ha fatto?
Consegna prole:
–> Professore, che ha fatto?
=> Nulla, gli è un hobby.
Risposta a bocca larga e denti stretti.

San Salvador

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/03/2010

ATT111
E' lunga una settimana di letto e ferri che ti frugano nella carne.
Di odori e sapori dimenticati.
Di un letto davanti a te.
Con un ragazzo chiuso nelle coperte.
Un ragazzo che ha un tumore alle ossa.
Che non si può alzare senza che la forza di gravità le rompa.
Dorme.
Quieto.
Un sorriso dolce apre i suoi occhi nel primo canto del mattino.
Sorride ringraziando i primi canti della primavera.
Estrema danza immobile nel suo corpo.

Elogio clandestino della magistratura

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/03/2010

clandestino4La Corte di cassazione ha stabilito che non è di ostacolo ("non osta") alla espulsione dell'immigrato la circostanza che i suoi figli frequentino una scuola dell'obbligo in Italia.
E' giusto.
Tremendamente giusto.
Non perché sia giusto: ovviamente non lo è, ma perché è stato deciso da un giudice soggetto soltanto alla legge, libero di interpretare la legge secondo la propria coscienza, di farne l'applicazione che considera corretta.
Esattamente come Tribunale e Corte di Appello di Milano nel caso Mills, Tar Lazio e Tar Lombardia a proposito delle liste del PdL, etc.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Precisina)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/03/2010

BimbaImpertinenteAssalto di mal di corpo.
Tremendo e repentino:
–> Babbo, devo andare in bagno
–> Certo, piccola, chiamami quando hai finito
[Passa un tempo insolitamente lungo e Bimba Impertinente torna con aria soddisfatta]
–> Babbo, mi sono fatta la popò addosso …
–> Non importa, cara, può succedere
–> Ma non ti preoccupare … ho pulito tutto …
Il padre, naturalmente, si preoccupa e si catapulta in bagno.
In effetti, aveva pulito tutto.
Usando l'accapattoio del padre.

Difese

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/03/2010

togaDialogo fra un solicitor ed un barrister.
Nel Regno Unito, gli avvocati che si occupano di diritto penale sono rigidamente suddivisi fra solicitor e barrister.
La ragione è che l'etica della professione impedisce ad un avvocato di difendere chi sa colpevole: può solo ammettere la colpevolezza e chiedere una pena mite, ma non può chiederne l'assoluzione senza offendere la Corte.
Di conseguenza, i solicitor parlano con i clienti e con il barrister, dicendo al barrister solo ciò che è necessario per la difesa del cliente.
Il solicitor è il procacciatore di clienti del barrister ed il barrister è la voce del solicitor dinanzi al giudice.
Un solicitor si rivolge al barrister chiedendo se ha voglia di un bel fatto di sangue.
Di una difesa cruenta.
Di un fatto che raccapriccia.
Il barrister si emoziona.
E' felice dell'incarico: Finalmente, dopo tanti reati finanziari ….
Vero.
Molto vero.
Un fatto di sangue è divertente.
Difendere è divertente.
Un po' come commettere il reato senza sporcarsi le mani.
Come essere complici senza essere colpevoli.
Vincere l'adrenalina del delitto ed essere anche pagati.

L’ordinanza invisibile

13 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/03/2010

tar
Il Tar del Lazio ha respinto l'istanza di sospensione cautelare che accompagnava il ricorso del PdL contro il provvedimento di esclusione della lista di Roma dalle competizioni regionali per il Lazio.
E' una ordinanza cautelare: come tutte le ordinanze cautelari, i presupposti per il loro accoglimento sono due. L'apparente fondatezza del ricorso e l'esistenza di un danno grave ed irreparabile per il ricorrente derivante dalla esecuzione del provvedimento impugnato.
In altre parole, il tempo necessario per ottenere ragione non deve tornare a danno di chi è costretto a percorrere la via giudiziaria per ottenerla.
Il danno grave ed irreparabile per il ricorrente in questo caso è fuori da qualsiasi dubbio: consumate le elezioni, non si può più tornare indietro.
Questo significa che per il Giudice amministrativo di primo grado il ricorso era privo di qualsiasi speranza di fondatezza.
E' possibile affermarlo solo se si ritiene che il decreto legge salva Formigoni non si applichi alle elezioni regionali del Lazio per effetto della diretta applicazione dell'art. 122, primo comma, Cost.
Affermazione discutibile molto discutibile: il decreto legge pone una disciplina di interpretazione autentica dai tratti fortemente innovativi e perciò è possibile sostenere che lo stesso costituisca un nuovo elemento della disciplina elettorale nazionale che, in quanto tale, si impone alle regioni per effetto del principio di completezza ordinamentale che governa la materia elettorale (Corte cost. 19 gennaio 2007, n. 2).
Soprattutto è una affermazione irragionevole: il decreto legge emanato per salvare Formigoni e Polverini è una norma che costituisce una sicura invasione delle competenze regionali come fissate dall'art. 122, primo comma, Cost., sicché il giudice della sua costituzionalità è la Corte costituzionale e non il Tar del Lazio.
Sotto questo aspetto, il Tar del Lazio non ha difeso la Costituzione.
Ha violato il canone di unicità della giurisdizione costituzionale, che è uno dei valori su cui la Costituzione si fonda.

Chi li ha sciolti (La gobba all’uccello)?

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
07/03/2010

5576_100Piazza della Repubblica.
Gruppo di anziani con Sole.
I Ray Ban per nascondersi dagli anni.
Voci alte di fica e Fiorentina:
–> Vo via … M'é bell'é venuha la gobba all'uccello …
Significato eziologicamente incerto: fica o Fiorentina?

Una democrazia da polmone di acciaio

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
06/03/2010

NapolitanoL'interpretazione autentica è un tema classico da costituzionalisti.
Le leggi di interpretazione autentica segnano una notevole frizione nei rapporti fra potere legislativo e magistratura, perché il potere legislativo sottrae al potere giudiziario l'interpretazione della legge, indicando quale fra le norme che possono essere astrattamente ricavate da una disposizione deve essere scelta.
Il giudice non è più soggetto soltanto alla legge, ma alla legge come interpretata dal Parlamento.
I decreti legge di interpretazione autentica segnano una frizione in più perché la pressione che il potere legislativo intende esercitare sul potere giudiziario è urgente, è caratterizzata dalla straordinaria necessità di intervenire, come accade nel caso di una catastrofe o di un assedio.
In questo caso, il potere legislativo è intervenuto sui Tar del Lazio e della Lombardia indicando come debbono essere interpretate le disposizioni in punto di presentazione delle liste e di autentificazione delle firme che accompagnano una lista.
E' anche intervenuto sulla materia elettorale, violando apertamente l'art. 15, secondo comma, lett. b), legge 400 del 1988, che vieta l'uso del decreto legge per modificare le norme in materia di elezioni: il Governo è espressione della maggioranza e non può cambiare le regole che trasformano i voti in seggi senza confrontarsi con le minoranze.
Il decreto legge di interpretazione autentica, infine, è naturalmente retroattivo, perché si dice come una determinata disposizione deve essere applicata ad un caso che è già accaduto, con un evidente stravolgimento delle regole proprie dello Stato di diritto (così, da ultimo Corte cost. 283 del 2009).
Tutte chiacchiere.
Chiacchiere di costituzionalisti annoiati.
Sul piano della sostanza, il decreto legge firmato da Napolitano equivale ad affidare lo svolgimento delle elezioni a Bertolaso.
Ancora una volta, potrebbe, con qualche acrobazia, intervenire la Corte costituzionale, ma il gioco della democrazia per funzionare può avere bisogno di un intervento fisiologico del Giudice delle leggi?
E' una democrazia nel polmone di acciaio quella che funziona solo grazie al costante intervento del suo medico.
Forse non è questa la democrazia che si meritano gli italiani.
Forse.

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