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Archive for category: Senza categoria

Il Sole di settembre

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
28/09/2009

Immagine 1Il Sole di settembre non scalda.
Non si inchioda sotto la pelle.
Si appoggia.
Con lieve dolcezza.
Questo Sole di settembre è una camera di ospedale.
La solitudine di un ospedale che lo nasconde nelle persiane.
Corpi che lo cercano.
Bianchi.
Lavati di luci al neon.
Come bibbie blu.
Gambe.
Braccia.
Dignità stropicciate.
Come pigiami e camicie da notte sporchi di sonno.
Gambe e braccia che ti guardano con occhi di ragno.
Mentre una rara infermiera li chiama per nome, con il Tu.
E tu senti in quel Tuaccio, senza dolcezza, senza quotidianità, in quel Tuaccio che puzza di piscio e galera, la notte del Sole di settembre.

Tesi (Ssshhh, non ditelo a nessuno)

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/09/2009

laureaLe tesi sono di primo e di secondo livello.
Le tesi di primo livello non sono tesi.
Sono sciocchezze che servono solo a poter fare un happening con i parenti.
Le tesi di secondo livello sono ancora delle tesi, anche se oramai le tesi effettivamente tesi sono solo quelle di dottorato.
Tipo.
Non giovanissimo.
Simpaticamente livornese.
Molto simpaticamente livornese.
Abbronzato anche a dicembre come sa essere un livornese.
Chiede la tesi.
Non specifica se di primo o di secondo livello.
Vince un titolo da far tremare le vene ai polsi.
Con ampia letteratura straniera da leggere.
Si presenta dopo qualche mese, dopo otto mesi, pallido, di un pallore del tutto innaturale per la sua razza, con un malloppo assai poderoso.
Attentamente poderoso.
Lo illustra.
Centocinquanta pagine in Times New Roman 10 pt.
Trenta pagine di bibliografia.
Bella tesi.
Davvero bella tesi.
Dopo una lunga discussione, lascia cadere, come osservazione scontata, come un qualcosa che si sapeva, che la tesi è di primo livello.
Acc.
Ha lavorato (rectius: l’ho fatto lavorare) otto mesi del tutto inutilmente.
Il dubbio è se sono io che ho sbagliato mestiere o lui che ha sbagliato professore.
La certezza è che sono davvero pochi gli studenti che mi chiedono la tesi.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Storia dell’Arte)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/09/2009

BimbaImpertinente
Bimba Impertinente va a scuola dentro l’Istituto degli Innocenti.
Ogni mattina, la truppa, padre, BI e Bimba Piccola, attraversa con gli occhi complessivamente abbottonati dal sonno, ma a velocità superiore, un chiostro disegnato dal Brunelleschi.
In un angolo del Chiostro, l’Annunciazione di Andrea Della Robbia.
Il padre se ne accorge e si blocca, quasi folgorato mentre passa la direttrice dell’Istituto.
–> Cosa ti è successo?
–> Nulla, non avevo mai fatto caso a questa Annunciazione. E’ davvero bellissima.
–> E’ lì dal 1490.
Riprende la corsa.
BI:
–> Di cosa parlavate?
–> Di storia dell’arte
–> Che cos’è la storia dell’arte?
–> La storia delle cose belle
–> Ho capito: è la storia del mio compleanno.

Strani sogni di un Blog_Addicted (ovvero una Splinder_Victim)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
22/09/2009

Immagine 1
Ci sono dei momenti in cui un essere umano si sente particolarmente idiota.
Uno di questi è quando diventa Splinder_Addicted.
Al punto che i sogni, quelle meravigliose pozze in cui la realtà si specchia e si frantuma come dopo una pioggia nei salti di un bambino, diventano Splinder_Victim.
Il sogno di uno Splinder_Addicted è composto delle sue ansie principali: i commenti e le visite.
Non importano i commenti: vanno bene anche anonimi, vanno bene anche offensivi, sono perfetti quelli polemici. Basta che ci siano.
Basta che permettano di immaginarsi una blog_star.
Lo stesso per le visite: ma come diavolo è possibile che studio illegale conti tutte quelle visite mentre il mio povero profstanco arranca? Devo fare più post erotici? Devo inserire delle donnine nude? Si arriva al punto di cercare i comparable: se viaggiareintreno fa più o meno le stesse visite che faccio io, è il caso di promettere fotine eloquenti della mia povera cosa?
Il fondo lo si raggiunge quando questa ansia da prestazione tocca il mondo dei sogni: nelle forme di un incubo.
Il contatore comincia a schizzare visite.
Raggiunge centomila.
Lo stesso per i commenti: dieci, venti, settanta.
Ma poi, i commenti diventano l’immagine di un drago che copre con le sue squame tutto il blog e lo mangia.
Ohio.
Scrivo qui dentro dal 2007 e non ho mai salvato nulla.
Ci si sveglia sudati.
Allucinati.
Doccia e decisione: oggi scrivo su quandoiltrentatre.
Almeno lì, non rischio né visite, né commenti.

Anche oggi, esami: gratitudine di anziano ragazzo

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
18/09/2009

lavagna
Ultimo appello della sessione estiva.
Appello noioso: si presentano i veterani delle sessioni precedenti.
Appello da venti – ventuno.
Ma anche rientro nelle sudate aule prima della ripresa delle lezioni.
Qualcosa cambiato.
Una fioriera.
Una bidella.
Giovane, forse non di categoria protetta.
Già assorbita dall’atmosfera drogata di neon dello stabbiolo.
–> Dove sono gli esami di diritto costituzionale?
Aria normalmente svagata: jeans, scarpe da vela, lacoste, giacca buttata sulle spalle.
–> Dipende da con chi devi darlo …
Con aria arrogante.
–> No, dipende da chi deve dare l’esame con me
Con gratitudine di anziano ragazzo ed il dubbio che sia stata assunta perché  ipovedente.
Ma soprattutto senso di vendetta per il tipo che d’estate ha detto:
–> Guarda com’è carino quel nonno con due bambine

Elegie geriatriche

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/09/2009

silvio-berlusconi-vespa
Il cd. Salotto di Vespa, ieri, ha suscitato molte polemiche.
La Stampa, quotidiano negli ultimi tempi non lontano da una linea di fiancheggiamento esterno nei confronti del governo, si è pronunciato con un editoriale di Mattia Feltri (Lo show senza concorrenza), in cui Berlusconi viene paragonato a Leopoldo Fregoli.
A Fregoli, il Berlusconi di Vespa assomiglia molto: sia per la totale assenza di una personalità propria (è ingegnere, architetto, giardiniere, imprenditore, etc.), sia soprattutto per quel viso da burattino invecchiato che fa ridere piangendo.
Ieri, la Repubblica di D’Avanzo si poneva in chiave timidamente speranzosa. Immaginava lo show di Berlusconi come l’estremo vaneggiare di un dittatore sulla via del tramonto. Molto Idi Amin o Bokassa.
E’ una tesi pericolosa: Berlusconi non è affatto sulla via del tramonto. La sua faccia da Fregoli animato Pixar appare sempre più intramontabile e, soprattutto, poche cose sono più pericolose degli estremi singulti di un leader populista.
Il "tramonto" di Berlusconi è l’elegia del miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni, di un uomo che non considera necessaria la democrazia interna al proprio partito, perché il partito è un comitato elettorale e il comitato elettorale non risponde ai propri soci secondo lo schema della rappresentanza popolare, ma secondo il modello della "democrazia assembleare" tipica delle società per azioni.
Ci si deve domandare che cosa significa essere il miglior presidente del Consiglio dei Ministri degli ultimi centocinquanta anni. Perché Berlusconi si pone a paragone con De Gasperis (in realtà, il vero confronto lo dovrebbe cercare con Cavour o con Ricasoli). Perché sia difficile, sul piano logico e costituzionale, paragonare le dinamiche di Berlusconi con Zoli, Rumor, Colombo, Fanfani, Andreotti, Leone, etc. Perché l’unico paragone vero che può venire in mente, a parte De Gasperis, che c’entra davvero poco, è il Craxi della riforma dei Patti Lateranensi, piuttosto che il ferreo modo di condurre gli affari di governo imposto dalla dura onestà di Crispi.
Si tratta, però, di dinamiche estranee alla logica degli equilibri repubblicani, in cui il Presidente del Consiglio dovrebbe essere un primus inter pares, la cui autorità non si pone sul piano personale, ma nella attenta capacità di coordinare un’azione di governo efficace perché coesa.
Questa trasformazione del Presidente del Consiglio è il vero miraggio delle elegie geriatriche ed è una configurazione non lontana dai programmi istituzionali della nascente "corrente di Montecitorio", che non è una fronda, come sembra apparire allo smarrimento del Partito Democratico, ma la leva di una pericolosa manovra a tenaglia.
Il corpo elettorale potrebbe difendere la Costituzione esercitando la chimera del diritto di resistenza, ma un popolo che guarda un Fregoli farsi Caligola senza incazzarsi di brutto dà poche speranze.

SplinderVista

14 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/09/2009

Immagine 4
Splinder ha una faccia nuova.
Sono tornati i pvt e Splinder ha cambiato faccia.
Assomiglia a Vista.
Non è mica bello assomigliare a Vista.
Un po’ come se Harrison Ford assomigliasse a Bill Gates.
Sicuramente funzionerà meglio.
Ma anche una faccia ha la sua importanza.

La politica di classe

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/09/2009

GelminiL’attuale ministro per l’istruzione, l’università e la ricerca scientifica ha ammonito gli insegnanti a tenersi lontani dalla politica.
Il concetto è banale: la formazione dei giovani virgulti non deve minare la loro libertà di coscienza.
E’ un modello ipocrita.
La scuola è naturalmente politica, nel senso che inevitabilmente forma e modella un determinato modo di vedere la realtà delle cose da parte di chi la frequenta.
E’ anche un modello incostituzionale: per l’art. 33, primo comma, Cost., l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
Nella relazione di Marchesi alla Prima Sottocommissione, la libertà dell’insegnamento viene collegata alla laicità dello Stato e quindi alla stessa struttura democratica della repubblica.
Questa struttura viene meno se si impone all’arte e alla scienza di derivare in purezza dai propri capisaldi che non esistono senza i pregiudizi ideologici di chi insegna.
Solo il dominio dello Stato sui libri di testo, solo una cultura di Stato consente alla scuola di non essere politicamente in mano agli insegnanti.
Io non sono in grado di preparare il mio corso di diritto costituzionale senza essere influenzato da un preciso modo di collegare forma di governo e forma di Stato all’interno di un modello politico.
Ma la stessa cosa deve essere predicata a proposito del modo in cui l’asilo nido insegna a cantare o l’insegnante di greco in un liceo classico sceglie i testi da tradurre.
Tutto questo è molto banale.
Talmente banale che ci si deve chiedere che cosa la ministra Gelmini abbia inteso dire e, forse, in un momento di feroce discussione sia sulla riforma del lavoro scolastico che dell’accesso alla carriera accademica, il vero significato delle sue parole riguarda i sindacati, la loro forza politica e suona come una minaccia nei confronti degli insegnanti che possono essere più attenti alla difesa delle proprie prerogative.
Difesa, dice la ministra, che sarà considerata un atto politico e quindi un comportamento incompatibile con la dignità dell’insegnamento.

Torero o torello?

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/09/2009

Pfizer-ViagraIl Corsera pubblica i verbali degli interrogatori di Tarantini.
Ha rifornito il Presidente del Consiglio di numero trenta signorine per diciotto serate.
Ha fatto sì che il Vice presidente della regione Puglia godesse dei favori di altre signorine.
Ha organizzato una cena elettorale per il comunista a vela.
Tutto questo si sapeva.
Non si conosceva la chiosa dell’indagato alle proprie dichiarazioni.
Tarantini ha voluto precisare che la sua volontà, il suo disegno strategico era di organizzare, attraverso le donne e la cocaina, una rete di amicizie influenti.
In questo modo, ha svelato la sua linea di difesa: Io non ho corrotto nessuno, perché non ho chiesto particolari favori, ho chiesto solo amicizia.
Come Don Corleone e gli amici di Don Corleone avevano l’obbligo di dimostrare la loro amicizia quando il Padrino lo chiedeva.
Può essere una linea defensionale per Tarantini.
Sicuramente non lo è per il Presidente Torello.

Mutanda

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/09/2009

LegginsDelle ragazzine che si strusciano fra gli sguardi attentamente lubrichi dei maschi di mezz’età e l’invidia malcelata delle loro compagne, l’archetipo è Mutanda.
Mutanda porta solo leggings.
Sempre.
Li porta ad aprile, come a ferragosto.
Li porta sotto la gonna, sotto la camicia, sotto la canottiera.
Attillatissimi.
Non sempre leggeri.
Anzi.
Il più lubrico dei lubrichi – trasformato in domestico dalla moglie siccome rinvenuto nel talamo nuziale con un corpo estraneo – la osserva con lo sguardo fisso.
Trapassando la Corona.
Poi, come parlando tra sé, in una serata particolarmente torrida, dopo avere recuperato i figli una ventina di volte, sotto lo sguardo attento della moglie al trentesimo prosecco:
–> Io, io, se potessi ma non posso, gli caverei quella mutanda, la strapperei, ci infilerei la lingua dentro … Solo per chiederle: sei venuta o è tutto sudore?

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