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Pensieri politicamente scorretti di una bimba impertinente (OmoFuturista)

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/09/2008

BimbaImpertinenteCena.
Seria.
Seduta.
Imbarazzo della padrona di casa al momento di assegnare i posti.
Gli uomini sono più delle donne: la tavola sarà inevitabilmente aritmica.
Tizio.
Impettito come un futurista al Casaggi.
Barbuto come castrista in Rhodesia.
Ha fatto furore durante l’aperitivo.
Quella casa, così carina, uno scalone meravigliosamente rinascimentale … Ma i barboni … No, non si poteva acquistare … Ed era anche un prezzo così mite e ragionevole: 2MlnEuro per più di 400mq …
La morte … Io adoro la morte … E’ così tremendamente intrigante … Il buio, la notte, la guerra …
I nobili … Oh, i nobili sono comunisti … Sono comunisti perché hanno paura degli espropri …
Il tutto con mossette e un intercalare di voooooilllà, un gesticolare che carezza il vicino.
Penso a cosa direbbe Bimba Impertinente mentre la padrona di casa cerca di trovare l’algoritmo corretto per dare a ciascuno una sedia.
Immagino un terribile: Lui, lui sa fare benissimo la donna …
Sorrido e me lo trovo accanto.
Felice che B.I. sia, naturalmente, restata a casa.

Scene da un matrimonio (in Comune)

15 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/09/2008

SposaPalazzo vecchio – Castello vecchio, per Bimba Impertinente, che distingue fra palazzi e castelli a seconda che ci sia o non ci sia una torre – e’ una fabbrica di matrimoni.
Un matrimonio ogni quindici minuti.
Dalle otto alle quattordici.
Agghiacciante.
Soprattutto l’accumularsi degli sposi e degli invitati dentro al metal detector, il loro faticoso scambiarsi lungo le scale, il montarsi senza pieta’ nel disimpegno fatto attesa.
Gli sposi riescono ad esprimersi in termini tali da scoraggiare l’invasione del pianeta ad opera della piu’ pervicace razza di extraterrestri.
Comincia una topolona sui cinquanta infagottata di terital – con addosso l’odore pungente del sudore che stagna l’ascella sintetica – e abbracciata ad un moro che non raggiunge i venti anni (Ma babbo chi è che si sposa? Commenta B.I., che è anche un po’ bigotta e perbenista).
Continua una disgraziata vestita come la Venere del Botticelli che si accompagna ad un tipo identico a Clint Eastwood in un film di Sergio Leone, cavallo a parte.
Poi giapponesi e giapponesi, compreso un corteo tradizionale, con tamburi e corni vari.
La cerimonia è un bidello un po’ doddo che introduce il rito con "Signori, Vi prego di fare silenzio e spengere i cellulari, non spingete e, soprattutto, vogliate comprendere l’importanza del rito che andiamo a celebrare", un consgiliere comunale che lo prende per il naso (Dopo queste brevi ma efficaci parole, possiamo iniziare), una musichetta da balera autunnale, flash e riflash.
Termina con il rituale: Qualcuno vuole dire qualcosa? Se vuole, lo faccia, ma nel rispetto di chi sta aspettando il suo turno.
Tipo legge un brano del vangelo.
Tipa legge un pezzo di film.
Primo genitore, un canto di Catullo.
Secondo genitore fa un discorso sul genere: Noi che abbiamo fatto il sessantotto sappiamo bene che i giovani sono sempre meglio degli anziani eppoi legge If di Kipling, che chiama nostro fratello e gran maestro, ostentando la propria appartenenza alla massoneria.
Il bidello, a questo punto e fortunatamente, interviene facendo sloggiare la sala.
Resta, per fortuna, il sorriso degli sposi e la felicità di B.I.: Babbo, anche questa volta mi hanno fatto fare la damigella.

Il padre dei cretini

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/09/2008

NapolitanoAd Helsinki, Napolitano ha fatto delle affermazioni importanti.
Credo che in Italia sia ancora una questione aperta la piena identificazione che ci dovrebbe essere da parte di tutti nei principi e nei valori della Costituzione repubblicana, che sono rispecchiati nella Costituzione europea richiamata nel Trattato di Lisbona.
Il che – nel linguaggio diplomaticamente sintetico del Capo dello Stato – significa che gli Italiani non hanno una Costituzione. Che la Costituzione è divenuta lettera morta.
E’ una affermazione insolitamente forte.
A prima lettura, fa corpo con i discorsi di La Russa e Alemanno sul fascismo.
Forse, però, è una affermazione molto più importante.
E’ la confessione del fallimento di un progetto unificante.
Il Presidente della Repubblica si dichiara capo di uno Stato che non crede in se stesso e che non ha più ragione di essere.
Può farlo?
Si può dire ai propri figli che non hanno più una famiglia e restare a casa?
Di solito, in questi casi, si fanno le valigie e si lasciano i figlioli con la mamma.

Uno sconfitto

16 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/09/2008

Salvatore si aggira per i corridoi della facoltà da quando ero studente.
Assistente volontario.
Si impegnava.
Seguiva gli esami di tutti.
Fotocopie per tutti.
Studiava.
Scriveva poco, difficile scrivere passando le giornate come un servo della gleba.
Non veniva preso sul serio.
Lo si capiva anche da studenti.
Non lo capiva lui.
E’ ancora lì.
Negli stessi corridoi.
Nemmeno troppo invecchiato.
Un po’ gobbo, i piedi che guardano le botteghe, i capelli lunghi e disordinati, scalcinato, sudiciotto.
L’incrocio fra un ordinario di fisica pura ed un barbone.
Corre.
Senza motivo.
Non viene preso sul serio neppure dai bidelli, ormai.
Stamani, ho finto di non vederlo mentre un bidello lo rimproverava, alzando la voce.
Teneva gli occhi bassi.
E’ sempre assistente volontario.
Ma ha imparato a far finta di essere professore e questi giorni di matricole sono la sua unica occasione di gloria.
Le cerca. Le avvicina. Le consiglia. Loro ancora non sanno chi è. Lo sapranno presto.
Salvatore fa pena.
Stringe il cuore.
I suoi maestri, no.
Fanno rabbia.
Se hai un allievo devoto ed idiota, non puoi tenerlo.
Non puoi tenere con te una persona che non sarà mai in grado di arrivare da nessuna parte.
Non puoi tenere con te una persona che non vuoi portare da nessuna parte.
Nemmeno se da grande vuoi fare il rettore.

Un nuovo blog

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/09/2008

Krakatoa ed io siamo amici fin da piccoli.
Andavamo al liceo insieme.
Siamo riusciti a restare amici.
A parte un breve periodo di dissonanze ideologiche che ci avevano portati sull’orlo della rottura.
Una discussione cretina sul fascismo: La democrazia si può permettere il fascismo? al termine della quale ci siamo dati reciprocamente di fascisti e non ci siamo sentiti per qualche mese.
Ci conosciamo al punto da non avere bisogno di parlare e di parlare per il piacere di ascoltarci.
Non è poco.
Abbiamo deciso di raccontare la nostra adoloscenza.
O meglio, le storie della nostra adoloscenza.
O meglio ancora, i luoghi della nostra adoloscenza che raccontano delle storie.
Il blog si trova qui: http://quandoiltrentatre.splinder.com/
Ho postato i primi pezzi.
Ma il mio browser non riesce a vederli.
Spero che appaiano.
Mi dispiacerebbe dovermi separare da questa idea per incapacità tecniche.

L’Italia è una repubblica democratica (Alemanno)

25 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/09/2008

AlemannoCelticoAlemanno appare come un infaticabile gaffeur.
La Bignardi lo invita alle Invasioni barbariche? Partecipa con una croce celtica.
Il Sunday TImes lo intervista? Afferma che l’Italia ha avuto bisogno del fascismo per modernizzarsi.
Due turisti olandesi vengono violentati a Roma? Non avrebbero dovuto accamparsi in una zona pericolosamente isolata e assolutamente degradata.
Da ultimo, è stato intervistato dal Corsera durante il pellegrinaggio parlamentare in Terra Santa organizzato da monsignor Fisichella.
Ha avuto modo di affermare che il dramma del fascismo sono state le leggi razziali (aspettava il taxi che lo avrebbe portato a visitare il museo della Shoah, che doveva dire?) e che molte persone hanno aderito al fscismo in perfetta buona fede.
Forse ha ragione.
Molti italiani sono stati brave persone anche se hanno aderito al fascismo.
Gli italiani – si sa – sono brava gente, sempre e comunque.
Ma non è così.
Il dramma del fascismo è stata la silenziosa e massiccia adesione del popolo italiano ad una ideologia che trangugiava libertà e sputava olio di ricino.
Non si può separare il fascismo dai fascisti, dicendo che l’uno come fatto collettivo merita la condanna della storia, mentre gli altri devono essere umanamente compresi.
Abbiamo il dovere storico di continuare a vergognarci di appartenere ad un popolo che ha assaltato la casa di Emilio Lussu, assistito in silenzio all’assassinio dei fratelli Rosselli, partecipato con entusiamo alle feste del grano, etc.
Nello stesso tempo, Alemanno non è un gaffeur ingenuo.
E’ un politico attento ed intelligente.
Sa interpretare lo stomaco della nazione, costruire consenso, attirare voti e capitali.
Questo spaventa: non un giudizio storico affrettato e discutibile, ma il consenso che evoca.
Quel sentimento di "Adesso possiamo far finalmente sentire la nostra voce" che inizia a serpeggiare, rendendo morti invano i padri della Costituzione.

Pater numquam

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/09/2008

RachidaDatiLa signora Dati aspetta un bambino (o una bambina).
Lo aspetta da sola.
Il che invade le pagine dei quotidiani non solo d’oltralpe con un quesito: chi sarà il padre?
C’è solo una risposta.
Chi se ne frega, che nel linguaggio cortesemente diplomatico della signora Dati suona come: La mia vita personale è piuttosto complicata.
La signora Dati non può nascondere di essere madre.
La gravidanza emerge con una tonda evidenza che una donna difficilmente può mascherare.
La maternità è la scelta di legare un essere umano al proprio corpo.
Con una forza che è fisicamente atroce recidere.
La paternità non è così.
Non si mostra con nessuna evidenza plateale.
Forse non corrisponde nemmeno ad un istinto.
La paternità è un legame che si conquista.
Stando accanto alla madre dei propri figli ed ai propri bambini.
Cercando di costruire un vincolo, di trovare la sostanza comune del proprio sangue negli occhi dei figli, di riconoscere un pianto nel magma urlante di una maternità.
Se uno lascia la madre dei suoi figli da sola, è bene che sparisca.
Che non emerga mai più nella loro vita.
Non si può essere padri senza volerlo ed è sicuramente meglio il profumo di nessuno che la presenza di chi non ci vorrebbe essere.

Cives Romanus sum (Michelle Palmer)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/09/2008

DubaiMichelle Palmer è una cittadina inglese.
Lavora a Dubai, come manager di una casa editrice.
Nel mese di luglio è stata arrestata perché avrebbe fatto sesso con un altro cittadino britannico su una spiaggia.
Più o meno alterata dalle bevande alcoliche che avrebbe ingurgitato.
Il suo processo si sta svolgendo in questi giorni e non pare semplice che riesca ad evitare una condanna a sei anni di reclusione da scontare nell’Emirato.
La signora Palmer nega.
Nega di avere fatto sesso.
Nega di avere bevuto alcolici.
Nega – è un’altra accusa – di avere tirato una scarpa addosso al poliziotto che le diceva di smettere.
Etc.
Ma il problema può essere un altro.
Tutto questo accade perché l’Emirato sente che i valori su cui si fonda sono seriamente messi in pericolo dall’occidente.
Reagisce punendo chi si bacia sulle spiaggie (pare che il sesso della signora Palmer consistesse semplicemente in dei baci un po’ arditi, ma nulla più), chi prende il sole in topless, chi beve alcolici in pubblico.
Ma davvero il vicino oriente può limitarsi ad importare architetti, tecnologie, personale variamente specializzato dall’occidente senza "contaminarsi" con i valori occidentali?
Nello stesso tempo, davvero l’occidente può affidarsi ai fondi di investimento sovrani dell’Emirato per salvare le proprie banche d’affari dal fallimento senza perdere la propria capacità di reazione e di indignazione contro una corte che condanna a sei anni di galera una disgraziata che aveva bevuto troppo con il fidanzato?
Nessuno è più cives romanus.
Nè la signora Palmer, il cui governo dipende troppo dai finanziamenti dell’Emirato, né l’Emirato che si sforza inutilmente di riportare lo spirito di un popolo di pittoreschi beduini in una città di grattacieli.

La tempesta perfetta (Pregnancy)

11 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/09/2008

BarracudaLa tempesta perfetta non è l’uragano Gustav, che ha fatto "solo" tre morti e non è riuscito a rovinare la convention repubblicana chiamata a ratificare la candidatura di McCain.
La tempesta perfetta è lady Barracuda.
Anzi, la figlia di lady Barracuda: Bristol (nella foto con in braccio il fratellino dawn Trig, che per un bimbo affetto dalla sua malattia appare un nome davvero di cattivo gusto) che aspetta un figlio.
A diciasette anni e senza essere sposata.
Sembra una terribile mazzata sulla campagna elettorale del candidato repubblicano.
La vice presidente chiamata ad attrarre i voti dei cristiani conservatori non è in grado di educare la figlia che resta incinta.
Terribile.
Ma forse non è così.
Non è ragionevole immaginare che una tizia chiamata lady Barracuda non si accorga che la figlia è incinta ancora prima che la piccola dimentichi le opportune precauzioni.
Non è ragionevole immaginare che un tizio che prepara la campagna elettorale come candidato alla presidenza degli Stati Uniti e risale posizioni nei sondaggi come un alpinista non sappia che la figlia del suo vice presidente in pectore è incinta.
In realtà, può apparire come una mossa elettorale geniale e davvero capace di attirare i voti dei cristiani più conservatori e retrivi se si tiene conto che la notizia è accompagnata da un’altra notizia: la piccola Bristol, a diciassette anni, bene rammentarselo, terrà il bambino e sposerà il padre.
E’ stato un incidente, ma un incidente che lady Barracuda ha saputo superare nel più tradizionale dei modi.
Lady Barracuda è davvero una donna ed una madre esemplare.
Se fosse così, sarebbe una mossa elettorale davvero geniale.
Talmente geniale da far immaginare che se la piccola Bristol non aveva voglia di un figlio, sarebbe stato opportuno che se la procurasse egualmente.
Ma possono essere considerati discorsi cinici.
Restano due considerazioni.
Davvero una madre che ha quattro figli può considerare il quinto figlio dawn una benedizione?
Magari lo è per lei e per suo marito, ma potrebbe non esserlo per gli altri quattro che dovranno fare i conti con la sua presenza per tutta la loro vita.
Anche solo pagando i conti di un ospizio.
Ancora: davvero una madre la cui figlia di 17 anni aspetta un bambino, con tutta l’immaturità affettiva di una che fino a due anni prima giocava con Barbie sposa, può considerare giusto nell’interesse della figlia che la stessa si sposi e tenga il bambino?
Tenere il bambino può essere considerato giusto ed inevitabile a seconda delle opzioni etiche.
Consentirle di sposarsi, no.
Non ci si può – e non ci si deve – sposare solo perché si aspetta un bambino.
Una tizia che si disinteressa completamente delle aspettative dei propri figli, del loro diritto ad essere felici, della loro aspettativa ad una vita indipendente ed autonoma, forse, merita di essere considerata pericolosa.
Soprattutto se deve diventare il vice presidente della potenza più potenzialmente letale del pianeta.

Camurria

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/09/2008

IsolaEcologicaE’ una parola siciliana.
Vale per scocciatura al di là di qualsiasi immaginazione.
Si adatta benissimo alle vacanze.
Almeno ad una vacanza.
L’inizio è una cena.
Una cena prima delle vacanze.
Ospiti di una persona quasi sconosciuta.
Dove andate in vacanza?
–> Silenzio
Noi andiamo in Sicilia, un posto fantastico, da sogno. Non costa quasi niente.
–> Davvero?
Si, una casa piccolissima, ma molto carina, vicinissima al mare, 20 euro al dì. Certo è un po’ spartana. Ma è pulita…
–> Fantastico. 20 euro, meraviglioso
Si mangia benissimo. 10 euro, dei piatti buonissimi, da non credere
–> Fantastico 10 euro, meraviglioso
Non preoccuparti. Penso io a tutto. Fisso anche per te, ok?
–> Ok (quasi sigh)
La casa: due stanze, perfetto stile Villaggio Fanfani, dieci chilometri dal mare, su una strada a scorrimento veloce, isola ecologica (o meglio: allevamento di vespe) immediatamente accanto.
–> Ma i materassi sono delle amache…
Sono meravigliosi: 20 euro. Ci si dorme benissimo…
Il piatto forte del ristorante, perfetto stile Festa dell’Unità anni settanta: venerdì karaoke melodico, sabato e domenica liscio, gli altri giorni tristezza squallida, una agghiacciante impepata di cozze pallide.
–> Ma queste cozze sono pallide come un protagonista silenzioso di Grace Anatomy…
Sono meravigliose: 10 euro. Mai mangiato delle cozze migliori…
La spiaggia, una piscina di scogli adibita a vespasiano di una masnada di infanti e delle loro degne madri.
–> Ma puzza…
E’ fantastica. Senti come è calda… Non ci arrivano le onde e c’è anche la doccia gratis…
Per fortuna, dieci giorni passano presto.

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