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Archive for category: Senza categoria

Il 49 di Berlusconi

19 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/11/2007

Si sa che Berlusconi ha annunciato lo scioglimento di Forza Italia, che è un partito politico, e la formazione di un nuovo partito politico: il partito del popolo italiano, che ci è piaciuto chiamare Pipi, o meglio il pipi di Berlusconi.
Tuttavia, a Berlusconi forse sfugge il senso dell’art. 49, Cost. che dice: tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente per concorrere con metodo democratico alla formazione della politica nazionale.
Alla luce di questo articolo, è possibile chiedersi che diritto abbia Berlusconi di annunciare lo scioglimento del partito politico che ha fondato?
In realtà, non ha questo diritto.
Il partito politico che ha fondato non gli appartiene, appartiene a tutti coloro che si sono associati in esso.
Berlusconi annunciando di sciogliere il movimento politico confessa di considerarlo una cosa sua.
Ma se il partito che ha fondato è una cosa sua, questo partito  può concorrere con metodo democratico alla formazione della politica nazionale?
Probabilmente, un partito per poter partecipare alla vita democratica del paese deve essere prima di tutto un organismo democratico, deve vivere di una essenza profondamente democratica.
Ma le dichiarazioni di Berlusconi, che ha scelto significativamente piazza San Babila, strizzando l’occhio alla destra di Storace, negano questa essenza.
E sono perciò preoccupanti.
Forza Italia non è democratica.
Il partito del popolo italiano non sarà più democratico di forza Italia.
L’apparente suicidio politico del primo partito italiano, in realtà, è la confessione della sua natura autocratica.
Ma un paese in cui il primo partito è autocratico può essere una democrazia?

Il pipi di Silvio

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/11/2007

Che Berlusconi si dia al pipi e’ cosa che nessuno avrebbe potuto sperare.

Nemmeno la Brambilla, sinceramente provata dalle gelosie soffocate di Bondi e Dell’Utri.

Ha scelto piazza San Babila, un bagno di folla nazionalpopolare, più simile alla inaugurazione di un ipermercato che alla politica plebiscitaria di questi ultimi tempi.

Ci e’ arrivato dopo avere allontanato Fini e Casini con offese da basso trivio e Bossi che di politiche del pipi se ne intende  non commenta e sta a guardare.

E la apparente assurdita’ di questa mossa e’ preoccupante: timeo danaos et dona ferentes.

Lunedi, fisiatra (il nuovo)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/11/2007

E’ nuovo.

Non ha ancora il suo posto nella sala d’aspetto. Bassotto e grassottello, non privo di una sua eleganza grossolana, come di sensale, quell’eleganza da mocassini gialli e lucidi, con i calzettoni di lana grossa che spuntano e la sciarpa di seta annodata vezzosamente alla maniera di un cantante lirico.

Si da’ un tono, parla a telefono come se fosse una persona importante, la voce alta che ci racconta i suoi affari dettati con aria affettata.

Se fossi in un qualsiasi altro luogo mi darebbe fastidio, enormemente.

Ma qui e’ un’altra cosa.

Qui capisco il suo imbarazzo di nano cicciottello, odioso nano cicciottello, ma malato e le malattie sono una cosa che si impara lentamente.

Il torbone (un barman improbabile)

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
18/11/2007

Le radici di un cocktail sono la capacità di adeguare un insieme di bevande ad uno stato di animo e di unire il tutto con un nome che possa ricordare tanto le bevande mischiate che lo stato di animo.
Il torbone è un cocktail povero, di quelli da bar di periferia, che mettono insieme la sete con la polvere.
Ha bisogno di un terzo di punt e mes, con la bottiglia slabbrata e l’etichetta lavata troppe volte per non far vedere di essere stata comprata da un gestore eccessivamente ottimista, un terzo di campari, di quelli che si usano per qualsiasi cosa perché il bitter non  può peggiorare il sapore di quello che copre, ed un terzo di acqua gassata, con una fetta di arancia.
Si può aggiungere del gin o della vodka.
Si chiama torbone, perché introduce in un mondo onirico, nel quale si può pensare di avere appena preso un torbone nel viso in un incontro di boxe truccato.
E’ perfetto per una fermata ai bordi di una strada di cui non si ricorderà mai il nome, o durante una serata nella quale la televisione urla i cartoni animati ad un mal di testa diluito da troppe pasticche.
La variante con il martini rosso si chiama americano, mentre quella con il gin ed il martini rosso è il negroni.
Ma queste sono altre storie.
Molto meno polverose.

Gamba di legno

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
18/11/2007

Può accadere di camminare tranquillamente e di essere attratti dalla persona che ti cammina davanti.
Ha un passo veloce ma strano.
Non capisci perché muove in maniera circolare la gamba sinistra, come se la dovesse trascinare avanti ad ogni passo.
Poi vedi questa persona che quasi inciampa, sussulta, smorfia il viso, si appoggia al muro.
E distrattamente guardi per terra: due passi indietro è rimasta la sua gamba.
protesi_infO meglio, la fine della sua gamba: tibia e piede, di plastica rigida, calzate in una scarpa consumata.
Si è sganciata la gamba di legno.
Poveraccio.
Impossibile non farsi venire da ridere.
Ma soffochi il sorriso, ti chini, raccogli lo stinco di legno, lo porgi come se fosse la cosa  più naturale del mondo e chiedi: Posso essere d’aiuto?
Il tizio ti strappa la protesi di mano, se la aggancia rapido e riprende la sua strada, come se fosse colpa tua quello che è successo.
La prossima volta gliela porto via.
Così impara (mentre mi rincorre a zoppino).

Chi li ha sciolti? (amplessi perplessi)

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
18/11/2007

Esiste in pieno centro storico una cabina fotografica, di quelle che si usano per le fototessere.
t5_04E’ in una strada non molto frequentata, una di quelle vie che nell’antichità doveva essere  un viottolo che portava ad un orto e che oggi è rimasta senza senso se non per chi ci  abita.
La cabina gode di una tranquilla solitudine ed è usata di per solito come luogo di decenza per i bisogni grossi degli ambulanti o per altri scopi non troppo nobili.
Stamani, una piccola  folla si assiepava fuori della cabina.
Una coppia ignara del mondo circostante si era riparata dietro la tenda svolazzante per dedicarsi ad amplessi piuttosto rumorosi anziché no.
Il tutto è andato avanti per una decina minuti, finché un anziano signore si è avvicinato alla  macchinetta, ha inserito i denari necessari per una fototessera ed ha fatto partire l’apparecchio.
Il flash ha gelato gli amanti, che sono usciti, tirandosi su i pantaloni, con un’aria che non saprei se più imbarazzata o infastidita.

Fi Pi Li

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/11/2007

Sono talmente fermo che posso scrivere un post dal mio  blackberry. Una coda sconfinata.

Oggi, consiglio di facolta’. Commemorazione di un collega morto anzitempo. Nulla e’ più triste di un funerale laico. Soprattutto se:
–    il relatore sbaglia il nome del morto nella orazione ufficiale,
–    il giovane allievo piange lacrime come chicchi d’uva (ha perso il suo unico sponsor e la sua eredita’ e’ una condanna a ricercatore a vita).

Mentre rifletti su tutto questo e speri che nessuno ti faccia una commemorazione (in fondo, basta morire dopo essere andati in pensione e potrebbe essere il caso di riuscirci), vieni definitivamente distratto dalla scoperta, con un certo stupore per la tua ingenuità, del perche’ hai trovato un posto a sedere ancora libero: è accanto al prof. Chang, il quale ha dimenticato anche questa volta il palto’ in cucina e puzza di involtini primavera in maniera davvero imbarazzante.

Lambertow (ha rotto i coglioni)

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/11/2007

I quotidiani di oggi parlano quasi soltanto del voto favorevole ottenuto dal Governo al Senato e delle parole con cui Dini ha chiarito il senso del suo voto: favorevole ma consapevole della necessita’ di chiudere l’attuale fase politica.

Il discorso e’ ferocemente bizantino e del tutto incomprensibile al senso comune. Pare che la verita’ vera sia nel fatto che se avesse voltato gabbana taluno avrebbe potuto pensare che fosse stato acquistato dal miliardario ridens. Naturalmente non e’ cosi’. Mai nessuno ci avrebbe pensato.

Pensare che il nostro sistema parlamentari si regga su Lambertow fa venire i bordoni.

Non perche’ la minoranza di centro non possa essere decisiva. E’ una naturale conseguenza del teorema dell’elettore mediano: in un sistema nel quale il consenso e’ distribuito su una linea il cui estremo sono le destre e le sinistre radicali il centro concentra il massimo numero di voti ed il gruppo che più lo rappresenta e’ decisivo in una qualsiasi competizione elettorale.

Il teorema dell’elettore mediano ha consentito di spiegare la convergenza al centro di DS e AN. Ma è’ probabilmente in crisi: Bush ha vinto con i cristiani più conservatori e radicali, ma la stessa cosa e’ avvenuta in Puglia con le ultime elezioni regionali.

Soprattutto il teorema dell’elettore mediano non spiega Lambertow, che non rappresenta il misterioso centro del consenso elettorale. E’ uomo il cui spessore politico e’ nella capacita’ di governare un attento network di relazioni elitarie. Ed e’ la prova che l’attuale governo non puo’ rappresentare il paese e’ un ammasso di soggetti che nulla hanno reciprocamente da dirsi.

Cambiano

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/11/2007

Per noi, la televisione era ancora questo:

Adesso, invece, è questo:

Difficile non dire che palle.

Cavalcando lo spogliatoio

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/11/2007

Essere uomini significa anche frequentare gli spogliatoi degli uomini.
Sono spazi divertenti.
Abbandonati all’incuria o tenuti benissimo restano luoghi in cui gli uomini tornano bambini.
Degli spogliatoi, fanno parte:
le scritte da spogliatoio: il rugby è meglio della fica, pallino bucaniere, etc.
le chiacchere da spogliatoio: improponibili avventure erotiche con la parrucchiera della moglie, con morali sul genere se una pipa è sempre una pipa non tutte le pipe sono uguali
la pipi dentro la doccia
E molto altro.
Se si ha l’abitudine di giocare a tennis di mattina, gli spogliatoi diventano luoghi semideserti.
Le chiacchiere sono più tristi: Oggi, non c’è più verso di morire, la mi’ mamma è dieci anni che me la tengano in casa con le flebo, Ma che è vita fissare l’armadio?
E via a raccontare la propria vita ad un perfetto sconosciuto
Che chiedeva solo di restare tale.

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