Il problema degli anziani è che quando si rompono non si dovrebbe chiamare la misericordia ma l’Asnu, che a Firenze era la municipalizzata dei rifiuti.
Mercoledì, sei ore di lezione.
Ovviamente di cose diverse.
All’inizio della giornata, ci si chiede se sia spostato l’asse terrestre e se siamo finiti in Scozia. Sono dieci giorni che non smette di piovere.
Alla fine della giornata, quando si è salutati con un Buonasera Professore, ci si guarda alle spalle per vedere se c’è qualcuno, perché non si sa più chi siamo.
Aspetta l’autobus con gli altri bambini.
Ha finito le prede: si è sempre lavata i denti con Bagheera, ha imparato un nodo con Kaa, ha tenuto la sua stanza in ordine per Akela, ha aiutato ad apparecchiare per Baloo.
Tutto questo è nel suo quaderno di caccia.
E dentro quello strano grigio rigato di verde che è solletico nei suoi occhi.
Bello sentire questo come sono felice. Senza nessuna condizione. Solo fiducia nel futuro. Quella fiducia che nasce dalla promessa di migliorare se stessi e che per questo si avvererà sempre.