Noli Me Tangere
Maddalena ha amato Cristo e lo ha abbandonato molte volte
Lo ha abbandonato da piccolo, spaventata dalla sua follia di falegname e di rabbino
Di falegname che costruisce croci e di rabbino che svela la parola del Padre
Lo ha abbandonato nel modo più radicale lasciando che il piacere degli uomini diventasse la sua carne, il suo stomaco, la sua pelle, si imprimesse in ogni centimetro del suo corpo, uno alla volta o tutti insieme non importa
Lo ha abbandonato cadendo ai suoi piedi e lavandoli con l’olio
Lo ha abbandonato guardandolo morire in croce
Lo ha abbandonato recandosi al suo sepolcro, vuoto, senza riconoscerlo
Come si riconosce chi è morto ed è risorto? Come si riconosce chi non è più pianto né ricordo ma è il fantasma vivo di se stesso?
Gesù ha sempre desiderato Maddalena, ha sempre desiderato il suo corpo e i suoi baci, da quando era bambino, perché Nazareth e Magdala sono vicine e il lago di Tiberiade è il luogo dei suoi sogni, ha sempre desiderato quel mare
Ha imparato che il suo ricordo è insostituibile solo quando lei non c’è, che quando lei c’è la sua presenza è intollerabile, è un ostacolo fra lui e la parola che ama, non c’è sequela fra le sue braccia, solo amore, quell’amore pieno e infinito di un falegname che tradisce il suo destino di rabbino
Noli me tangere: non mi toccare, non mi trattenere – non importa la traduzione – è l’unica cosa che il figlio dell’uomo le può dire: sono già morto, sono già tornato alla casa del Padre. Non mi puoi più toccare: non posso più essere il falegname che costruisce croci e che custodisce nel suo cuore un destino che ha tradito. Lo potevo essere ogni volta che mi hai abbandonato. Non lo posso più essere. Finalmente non lo posso più essere
Adesso, è solo il tuo ricordo che è insostituibile
Adesso la tua presenza è insopportabile
Non mi toccare e non mi trattenere perché dopo questa morte non basta la resurrezione per poter morire di nuovo, anche se lo vorrei, anche se più di tutto vorrei essere un falegname che non è diventato Cristo.