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I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Point Break)

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/05/2010

BimbaImpertinente
Point break è un modo per chiamare un'onda.
Un'onda che si frange perché trova una roccia sul fondale.
E' anche un modo per definire un punto di non ritorno: quel momento in cui si deve smettere di pagaiare ed alzarsi sulla tavola per essere portati dall'onda che si è scelto di cavalcare.
BI ha scoperto il suo primo point break.
Che non era un'onda.
BI non è una bimba californiana ed il suo point break è stato togliere le rotelle alla bicicletta.
Non è facile togliere le rotelle.
Significa avere fiducia in chi ci corre accanto e ci sorregge.
Significa sapere che non ci lascerà cadere.
–> Pedala più forte
–> Non mi lasciare
–> Pedala più forte
–> Non mi lasciare
Una volta, due volte eppoi di nuovo.
Finché non si riesce a lasciarla andare e lei trova il suo equilibrio, pedalando.
Felice al punto di guardarti e dire:
–> Lasciami adesso, non mi prendere più
Mentre tu la guardi e pensi alla fatica che hai durato perché si staccasse ed al fatto che una volta staccata non vuole più essere sorretta.
Fa molto zen ed il tiro con l'arco.
Fa molto il resto della vita: tenere solo perché impari ad essere lasciata e fregarsene, prima, delle sue paure e, dopo, delle tue.
Non era solo suo il point break.
Era soprattutto mio.

Guanti

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/05/2010

Mickey-Mouse
Non era mai stato in prigione.
Non sapeva neppure dove fosse con esattezza.
Le galere sono nascoste.
Anche se si vedono dalla autostrada, non sono facili da raggiungere.
Non ci sono indicazioni stradali per le prigioni.
Ci si arriva portati da sirene che conoscono benissimo la strada e ci si esce a piedi, grigi di sporte di plastica: perché non sempre qualcuno ti aspetta fuori e, se c'è, spesso c'è per l'ultima volta perché nessuno dei due è più quello che era prima.
Ma non ha la forza per pensare mentre scopre di essere un Transito.
Uno che entra per andare altrove.
Uno che è ammanettato ad altri.
In una intimità di catene che impedisce di coprirsi il viso.
Non pensa a niente di tutto questo.
Pensa a Topolino.
Anche Topolino indossa sempre i guanti.
Come i suoi carcerieri.
Si diventa prigionieri quando chi per mestiere è costretto a toccarti si mette i guanti prima di farlo.

I pensieri scomposti di una Bimba Piccola (Sorelle)

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/05/2010

Sorelle
Giocano.
Giocano litigandosi i giocattoli.
Anche se sono tutti simmetrici.
Anche se niente che ha l'una non fa anche parte del patrimonio mobiliare dell'altra.
Ma una Barbie è sempre diversa dall'altra.
Una locomotiva, da un'altra locomotiva e così via.
Li scambiano con una frase illogica ed irragionevole:
–> Vuoi essere la mia migliore sorella?
E' una parola segreta.
Una specie di abracadabra per aprire la porta del tesoro.
Usato da entrambe e nessuna delle due dinanzi a questa frase si rifiuta di cedere il giocattolo.
Non perché ci sono altre sorelle.
Non ci sono.
Ma perché nessuna riesce a pensare di non poter essere il meglio – la migliore sorella – per l'altra.

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