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Chi li ha sciolti (L’America con il bianco agli occhi)?

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/12/2009

grey-goodsPotrebbe avere un nome qualsiasi.
Una cosa tipo Agenore o Asdrubale.
Invece, si chiama Antonio.
E’ un tipo mite.
Molto mite.
Un bel ragazzo.
O meglio un ex bel ragazzo che è diventato un bell’anziano ragazzo.
Normalmente affascinante.
Normalmente ben vestito.
Normalmente colto.
Una conversazione normalmente brillante.
Ma il tono degli occhi, forse, quello non è normale.
Ha quel tono di comprensione, quel tono che sembra guardare dentro mentre ascolta che può essere irresistibile.
A lungo, è stato un interrogativo da serate invernali.
Un tempo, quando si era ragazzi, sapeva conquistare donne apparentemente irraggiungibili.
Poi, improvvisamente, nel periodo dell’università, ha smesso.
Nessuno ha più saputo nulla di ragazze, amanti o fidanzate.
Come se le donne, per lui, non esistessero più.
Varie risposte: è omosessuale, ma non fa outing; l’ultima gli deve avere bruciato il cervello; un travolgentemente imbarazzante amore clandestino.
Chiacchiere fra uomini che finivano con ironia: dopo venti anni di astinenza, deve essergli salito il bianco agli occhi …
Da poco, lentamente, è affiorata la verità.
Semplice.
Quasi triste.
Non aveva abbandonato proprio nulla.
Si era buttato sul grey market delle mogli degli amici.
Una, due, tre, quattro, forse cinque.
Nel grey market delle mogli altrui ha saputo trovare l’America della sua pigrizia.
Ora, nessuno ci ride più e tutti capiscono perché erano fra uomini le chiacchiere sul bianco agli occhi.
Tranne lui, naturalmente.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Tartaglia di Tarascona)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/12/2009

BimbaImpertinenteNaturalmente, Bimba Impertinente non sa nulla di Tartaglia di Tarascona e del suo coraggio da leoni.
Non ha commentato le immagini del Primo Ministro sul predellino, sanguinante, attonito, incapace di capire perché tanto odio verso la sua persona.
Nemmeno ha commentato questo attentato a base di souvenir che viene raccolto dai giornali come se fossimo a Sarajevo o come se stessimo di nuovo affondando nella terribile allegria della Banda del Casoretto.
Neppure si è soffermata su Porta a Porta, dove uno stranulato Michele con lisca catanese spiegava al popolo di Italia, agli Itagliani di Piazza Venezia, che lui, si: proprio lui, Michele, Gabriele o come diavolo si chiama, era accanto a Tartaglia di Tarascona e aveva perfettamente capito che il povero Tartaglia non era una persona normale perché non sarebbe normale restare calmi, immobili, freddi quando si è a cinquanta centimetri dal Primo Ministro, come se a cinquanta centimetri dal Primo Ministro si dovesse restare soggiogati dal suo fascino, dalla sua forza taumaturgica, dall’incantamento del voto popolare che la sua persona oramai incarna e, povero Michele, Gabriele, o come diavolo si chiama, si porterà sempre addosso il rimorso di non avere fatto nulla dall’alto dei suoi 190 centimetri per fermare il perfido attentatore.
Come se fosse normale essere a cinquanta centimetri dal Premier e sciogliersi dall’emozione, dal desiderio di adorarlo, e non fosse altrettanto normale (forse più normale) avere voglia di tirargli in faccia, su quella faccia di perfetto somaro,per ricordare il cameraman di Maurizio Costanzo quando si chiamava Pietrangeli, su quella faccia perfetta per stare nel buco tondo di un tiro a segno, un ordigno qualsiasi: una mela, un uovo, una stampella, magari una gamba di legno.
Bimba Impertinente, non ha nemmeno seguito la traCotanza leghista mentre evocava il clima degli anni di piombo all’unico, ma molto chiaro scopo, di legittimare leggi eccezionali, leggi di polizia, leggi in grado di assicurare l’ordine pubblico, ma certo non di salvaguardare le libertà costituzionali.
O letto questa mattina l’intenzione di chiudere e censurare tutti i blog che non condannano il povero Tartaglia di Tarascona, ma ne fanno apologia, esempio ed incitamento all’odio.
Ma allora che cosa c’entra Bimba Impertinente?
Non c’entra nulla, è solo un bene rifugio, perché permette di non pensare a tutto questo.
Permette di pensare, semplicemente, al suo quieto cercare di fuggire il freddo della bicicletta, nelle prime ore del mattino (B.I., molto raramente esprime i suoi desideri in forma diretta, preferisce suggerirli, usando dei percorsi retorici, in termini molto diplomatici, molto accademici), con una uscita così brillante da convincere il padre a tornare a casa e chiamare un taxi:
–> Babbo, ma quando fa freddo, fa freddo come oggi, la bicicletta si mette in moto?
Anche questi, però, sono Ossi di Seppia.

La somiglianza per contatto (Santo Subito)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/12/2009

berlusindoneUn tizio, pare non troppo compos sui, ha centrato il Primo Ministro con una Madonnina di ferro.
Gli ha sfasciato il naso e qualche dente.
Soprattutto ne ha accellerato il processo di decomposizione e santificazione mediatica.
Il Primo Ministro, adesso, potrà scomparire da ogni evento pubblico e diventare una presenza eternamente virtuale.
Il tizio aveva a disposizione tre diversi utensili: la Madonnina, che ha usato, con notevole capacità offensiva; un crocefisso, che non ha usato; una bomboletta di spray al peperoncino, che nemmeno ha usato.
E’ tacciato di assoluta incapacità di intendere e volere.
Forse, a torto.
Forse, merita di essere considerato un martire. Come il povero Breschi o, da un altro punto di vista, i kamikaze di Al Qaeda.
Sicuramente sapeva che sarebbe stato preso ed imprigionato e che avrebbe dovuto affrontare un destino non dissimile da quello di Silvio Pellico, che ha commosso le nostre gioventù.
Eppure ha agito lo stesso.
E non intendeva danneggiare il lavoro del chirurgo plastico o dell’odontostomatologo estetico.
Al contrario, l’ordigno svela le sue intenzioni: voleva convertire il Primo Ministro, utilizzando le conclusioni di Georges Didi Huberman, che nel suo La somiglianza per contatto (Bollati Boringhieri 2009) ha dimostrato come il contatto genera somiglianza, sia sul piano fisico che su quello spirituale.
Il Primo Ministro, grazie al contatto fisico e doloroso, come ha da essere una conversione, può diventare una replica della Madonnina ambrosiana.
Aiutare la sua natura divina con la mitezza della Madonnina incoronata che domina il Duomo.
E’ un gesto che ha del grandioso.
Anche dal punto di vista del Premier, che sicuramente non mancherà di esprimere il Suo gentile perdono per il malcapitato infedele.
Tuttavia, forse, la somiglianza per contatto con il crocefisso avrebbe potuto sortire degli effetti assai più benefici per la nazione.

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