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Chi li ha sciolti (Io non sa chi sono Io quando sono Lei)?

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/11/2009

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Mattino.
Treno affollato.
Si ferma alla consueta stazione.
Ometto con borsa imponente.
Ometto azzimato con borsa imponente.
Nanetto, per precisione.
Le porte non si aprono.
Nanetto comincia a urlare ai primi della fila:
–> Il freno, tirate il freno … Devo scendere … Devo fare lezione
Isterico.
Tremendamente isterico.
Chi scrive si permette di osservare che i suoi studenti non si sarebbero particolarmente preoccupati per il suo ritardo.
Nanetto:
–> I miei, si … Io insegno ____ a _____
Mumble, mumble.
Chi scrive conosce Nanetto.
Assistente anziano, trombato da oltre trent’anni.
Mai giocare a Io non sa chi sono Io quando sono Lei con chi sa benissimo chi sei quando sei Tu.

Ciampi: era meglio quando cantavi il vino

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/11/2009

Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi fu accolto nella sua città natale da una scritta di dimensioni ragguardevoli: Ciampi, era meglio quando cantavi del vino.
Testo degno di un Cardinali.
Perfettamente disincantato, come è di una città in cui si sta troppo bene per poter immaginare di aver voglia di lavorare.
Ma Ciampi non è più livornese da molti anni.
Di conseguenza, invece di non far nulla, continua a lavorare anche in pensione e rilascia interviste che possono essere considerate interferenze istituzionali.
Ciampi è un pensionato.
Un pensionato particolare perché è stato il presidente della Repubblica.
Ha rilasciato una intervistsa a Repubblica censurando in termini decisamente forti il presidente del Consiglio dei Ministri, fra l’altro, sul tema delle leggi ad personam, che sono sicuramente una questione molto delicata sul piano costituzionale.
E’ arrivato al punto di suggerire a Napolitano di avvalersi della prerogativa di non promulgare la legge una volta che sia approvata dalle Camere.
Questa esternazione, come si chiamavano le dichiarazioni di Cossiga, con il tono di chi definisce un discorso con il sapore di un rumore involontario del corpo, pone alcune questioni piuttosto complicate.
La prima è di carattere logico: il disegno di legge sul processo breve non è ancora stato presentato alle Camere, discusso o approvato, sicché si sta parlando di un nulla che potrebbe anche essere molto ragionevole sul piano costituzionale. Il diritto ad un processo che si concluda in tempi ragionevoli non pare poter essere considerato uno scandalo da nessuno.
La seconda è di carattere istituzionale: chi è stato presidente della Repubblica dovrebbe astenersi dal prendere posizione su problemi che affannano lo scrittoio del suo successore. Il presidente della Repubblica rappresenta l’unità costituzionale della nazione e l’unità costituzionale della nazione viene minata se un ex presidente della Repubblica interpreta il tessuto costituzionale in termini radicalmente difformi dall’attuale presidente della Repubblica. Se per un costituzionalista può essere normale avere idee diverse da un altro costituzionalista, può non essere altrettanto normale che due presidenti della Repubblica abbiano una posizione dialettica sul contenuto normativo della Costituzione.
La terza è di carattere costituzionale: gli ex presidenti della Repubblica sono senatori a vita, ovvero partecipano al dialogo politico con un ruolo al di sopra delle parti politiche perché non sono vincolati al mandato elettorale. Le prerogative della insindacabilità, in questo caso, sono prerogative a vita ed una assoluta immunità per qualsiasi pensiero espresso nell’esercizio delle proprie funzioni dovrebbe spingere al massimo self restraint.
Soprattutto, però, le dichiarazioni di Ciampi hanno mosso il presidente del Consiglio, sollecitato dal fido consigliere di sempre, a presentarsi al popolo, con un messaggio televisivo in cui, a rete unificate, dichiarerà il vero significato dell’offensiva giustizialista che è costretto a fronteggiare e invitare i matti alle botte non è mai una politica saggia.
Neppure per un pensionato.

He, She or It (Transgender all’Accademia della Crusca)?

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/11/2009

foto-id=574210-x=800-y=800La povera Brenda è stata trovata morta nel suo appartamento.
Fine triste di una vita non allegra.
Con i soliti caroselli enigmatici sulle prime pagine dei giornali.
Molto più interessanti dei caroselli costituzionali del Primo Ministro o dei complotti sul D’Alema che abbocca come un Pecs.
I giornali usano un burocratico maschile per parlare di Brenda.
Un burocratico e genetico maschile.
Un ingiusto maschile.
Come sarebbe ingiusto il neutro.
Ancora più triste e irriguardoso.
Brenda – e molti altri – ha deciso di ribellarsi alla legge dei generi.
Non è possibile pensarla così?
Pensarla come una persona?
Senza sentire il dovere di precisare, in un articolo che la definisce al maschile, che i suoi colleghi (rectius, le sue colleghe) la definivano al femminile?
Forse le colleghe di Brenda hanno molto più titolo per decidere il genere da usare in un articolo di un giornalista o di un verbale di polizia.

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