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Chi li ha sciolti? (Magico dr. Anubi)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/03/2008

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Le patenti scadono con una certa preoccupazione.
In un primo momento, ci si dice: Cazzo, sono già passati dieci anni.
Subito dopo, comincia la paura di essere invecchiati, di trovarsi scritto che si devono portare gli occhiali o altre amenità del genere.
Non è con un bello spirito che si sta in fila all’autoscuola.
E come sempre in un posto di merda si incollano le cuffie alle orecchie per non sentire nessuno: né i citrulli che si sforzano di recuperare punti, con quell’aria di fuori_corso_invecchiati_male che non fa bene al cuore, né l’extracomunitario cui la lezione di guida viene fatta pagare il doppio – e con meno della metà dei sorrisi untuosi che sembrano la specialita’ della casa -, né la ragazzina che compila la pratica per la patente con la mamma ed il cui seno non riesce a non essere commovente.
Finalmente la visita.
Dall’altra parte del tavolo, un tipo stanco a trent’anni, con quell’aria da seminarista smesso di tutti i militari fuori servizio.
Dieci visite in tre minuti.
Al termine dei quali si scopre di vederci come aquilotti (ed è vero) esattamente come quel falco che si e’ tolto gli occhiali prima di entrare.
Si, perchè lo strumento di misura della vista è l’interrogatorio: Lei ci vede? Porta gli occhiali? Le lenti a contatto? No? Perfetto_ecco_il_certificato_sono_ottanta_euri.
E la fattura?
Mica sono il Mago Anubi.
No. Non e’ il Mago Anubi.
Anche se rende la vista ai ciechi.

Il governatore va a troie (E chi se ne frega)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/03/2008

15555518Eliot Spitzer è un politico newyorkese piuttosto importante.
Ha una carriera roboante: è laureato ad Harvard, dove ha conosciuto la moglie, è stato "sostituto procuratore" a New York, dove, fra l’altro, ha coordinato le indagini di mafia sulla famiglia Gambino.
Poi è stato eletto procuratore generale nel 1998, confermato nel 2002 e nel 2006 è diventato governatore, con un significativo successo sull’avversario repubblicano.
La sua fama è legata ad indagini molto dure sul malaffare dei colletti bianchi, sulle frodi in internet e sui danni ambientali: fu lui a incolpare Richard Grasso, l’amministratore delegato del New York Stock Exchange, di essersi attribuito una maxi gratifica danneggiando il mercato.
Insomma, non è un personaggio da poco.
Antipatico.
Ma integerrimo.
Tuttavia sembra che non molto tempo fa, si parla dei primi giorni di febbraio, abbia fissato un appuntamento con una signorina di facili costumi.
La signorina, così si legge nell’affidavit, sarebbe stata piuttosto soddisfatta: E’ stato carino e non mi ha chiesto nulla di strano, avrebbe detto al booking agent.
Si è scusato: Ho tradito tutto quello in cui credo e la mia famiglia.
Adesso sta pensando alle dimissioni ed i quotidiani si interrogano sul loro impatto nelle primarie democratiche.
E’ strano.
Davvero un governatore non può andare a troie?
Davvero morale privata e morale pubblica sono avvinte da un nesso di indissolubilità per cui chi tradisce la propria famiglia tradisce anche i propri elettori?
Forse no.
Forse questi sono affari di Spitzer, che – poveraccio – non aveva nemmeno speso poco per assicurarsi la compagnia di una signorina assai riservata, attraverso una casa di appuntamenti nota per i servizi di alta qualità, e si era anche premurato di fare i propri comodi ad una ragionevole distanza da casa.
In fondo, non si è comportato in maniera molto diversa da Vaclav Klaus, presidente ceco, paparazzato con una hostess di ventinque anni.
Solo che in questo caso viene da dire: Bravo il nostro vecchietto.
No.
Klaus non merita nessun complimento.
E Spitzer può meritare un po’ di comprensione.
Ma dietro ad entrambi ci sono delle figlie e delle nipoti che scoprono di avere un padre o un nonno puttaniere dai giornali.
Questa sembra la cosa più turpe di tutta la vicenda.
La compiaciuta prouderie che solleva.

Puntualità (continua: fino a quando?)

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/03/2008

RussMayer
Si è già scritto di questa donna.
Si è scritto che dopo venti anni continua a farsi viva ed a proporsi.
Con una costanza degna sicuramente di miglior causa.
E’ di pochi minuti fa la sua ultima telefonata: Sono qui e ti penso: posso venire?
Risposta: Scusa?
Si, ti penso, ho voglia di fare l’amore con te: posso venire?
Risposta: Mica siamo in un film porno che tu suoni, io apro, tu ti metti supina ed io inizio a governarti…
Non mi capisci, mi umili.
Click.
Come se non dovesse sentirsi vagamente umiliato il poveretto trattato come una comparsa in un film di Siffredi o dei fratelli MItchell.
E costretto a fare la figura dell’omosessuato, come una volta ha sentito dire in treno.

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