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Il freddo delle acciaierie

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
07/12/2007

Per un periodo di tempo relativamente lungo, ho dormito di fronte ad una acciaieria.
La casa che mi ospitava era su una collina e di fronte, nella pianura che portava al mare, era l’acciaieria.
La notte erano fuochi che rincorrevano luci e rumori di acciai che si frangevano come onde d’altoforno.
Era un luogo che amavo.
Amavo la sua fredda inospitalità.
Perché le acciaierie, come le miniere, sono fredde, fredde di un calore che ti brucia la pelle e gli occhi.
Fredde di maglie leggere buttate sulla carne bruciata ed indossate anche nell’ombra gelida della notte.
Fredde di una luce bianca che diventa azzurra e muore arancione quando l’acciaio esce dalle siviere.
Fredde del sapore del carbon coke che ti entra nel naso e ti consuma i polmoni.
Fredde della cenere di infinite sigarette e bicchieri vuoti di caffè.
Piene di gatti, sporchi e denutriti, che si aggirano come lupi fra detriti e loppe, e cercano cibo dalle scorie d’altoforno.
Tutto questo io l’ho visto con una giacca ed una cravatta, con l’elmetto bianco della direzione.
L’ho vissuto dentro a quell’apartheid che separa gli abiti di buon taglio dagli operai, i mocassini inglesi dalle scarpe antinfortunistiche.
Ma l’ho vissuto ammirando il coraggio di gettare la propria vita dentro una macchina molto simile ad un vulcano malvagio.

Il comodato del pisello

14 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
06/12/2007

Lei è una donna affascinante.
Un pò meno di quarant’anni buttati sulle spalle come una giacca di Hermes.
Lui è un uomo un pò meno affascinante.
Un pò più di quarant’anni stretti in vita come una cintura comprata insieme ai pantaloni.
Hanno due figli.
Uno gioca a pallone.
L’altro non si sposta dal nintendo wii.
Lui non la capisce più.
Lei è fredda.
Fa l’amore come una cosa in prestito.
Ma a lui non importa: la sua necessità non conosce leggi.
Le cose cambiano improvvisamente.
Lei sembra riconoscerlo.
Pare rispondere alle sue attenzioni.
Non prende l’iniziativa ma dialoga con il suo pisello.
Lui è quasi felice.
Come al solito non ha capito nulla.
Lei ha un altro.
Lei fa l’amore pensando all’altro.
Al quale lui presta quella povera cosa che farebbe meglio a tenere al caldo del pigiama.

Sputare in rete

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/12/2007

Non è facile ma è possibile.
Può succedere di sfogliare un blog e di trovare commenti molto pesanti.
Talvolta non riguardano solo il blogger ma anche la vita reale del blogger.
Cose del genere: Ma tua figlia di dodici anni sa che usi la bocca per rendere felice tizio?
Insomma il genere di cose che si leggono nei bagni degli autogrill.
Cose di questo genere fanno venire rabbia.
Molta rabbia.
Da una parte, ciascuno con il proprio blog cerca di proiettare la sua personalità in rete e questa personalità per quanto strana o singolare merita di essere rispettata.
Dall’altra parte, c’è una sorta di frontiera fra la rete e la quotidianità, una frontiera che si oltrepassa con alcuni amici, con le persone di cui ci si fida, ed abusare di questa fiducia per alludere alla vita personale è particolarmente odioso.

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