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Il convegnista

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/10/2007

Di tutti coloro che frequentano l’accademia, il convegnista è uno degli oggetti più abietti.
Lo si riconosce immediatamente.
Alto, anziano per il suo ruolo di giovane, deferente ed intellettualmente decotto.
E’ un esperto di rinfreschi: conosce l’esatto ritmo delle pause ed è sempre in prima posizione al banco del caffé.
Non c’è accozzo di camerieri talmente male organizzato da non consentirgli di afferrare il primo boccone o il piatto di pasta più abbondante.
Ne conosco uno.
Una cozza.
Mi si è appiccicato addosso, mitile costituzionale, dai tempi della tesi.
Non riesco a staccarlo.
Nemmeno con il coltello da ostriche.
Arriva con un sorriso assolutamente ebete.
Bussa.
Non rispondo (conosco bene il suo passo).
Entra lo stesso.
Sollevo a malapena lo sguardo dai miei fogli e grugnisco un buongiorno che farebbe passare la voglia di scopare a un divo del porno.
Mi pone sempre i soliti quesiti giuridici.
Inutili.
Mi sottopone le sue tesi.
Barocche.
Gli indico i libri che dovrebbe leggere, gli autori che hanno già scritto quello che lui dice.
E lui mi chiede, essere perfido e ignobile: "Allora, professore, che dice? Li devo leggere?"
Mi trattengo a stento dal tirargli dietro il commentario della Costituzione: "Certo, imbecille, prima di pensare, devi studiare, studiare, studiare, capito?!?!"
Ma poi torna. Sempre.
Per fortuna, stasera parte per il convegno annuale della associazione dei costituzionalisti, che anche quest’anno ho deciso di saltare.
Non sopporto vedere i denari investiti per la ricerca dissipati in un basso impero di pasta e pastiere.

Capbreton

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/10/2007

autres-mers-et-plages-capbreton-france-1271545275-1117803Il sole di Capbreton.
Scalda anche questa pioggia fitta e nervosa, che lascia i bambini a casa, avvolti nell’inverno della loro prima influenza.

Si nasce o si diventa?

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/10/2007

57590-GAY_OMOSLa regione toscana, credo con deliberazione di Giunta, ma non escludo né la deliberazione di Consiglio né la determina dirigenziale, ha risolto un dilemma atavico, decidendo che si nasce omosessuali.
Dal punto di vista costituzionale, forse lo strumento più idoneo avrebbe dovuto essere la legge, intesa come supremo atto di sintesi politica.
In ogni caso, la notizia ha destato un certo stupore ed è apparsa su tutti i giornali, alla pari dell’ordinanza sui lavavetri del sindaco Domenici, digitalmente sottoscritta dall’assessore Cioni.
Il tutto è stato trasferito in una campagna pubblicitaria, dove un paffuto neonato ha sul braccialetto ospedaliero la scritta ‘homosexuel’, invece del nome della madre .
In Toscana, gli omosessuali sono chiamati con molti nomi e difficilmente sono usati francesismi ma forse si vuol lasciare intendere che i francesi sono tutti omosessuali, travestendo un approccio creazionista come una gaffe razziale.
Temo la reazione di quel maschione di Sarkozy: non vorrei che alla prima occasione abbracciasse more ferarum il presidente della Giunta regionale.

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