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La fiducia di Gentiloni e la legge scout

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
27/10/2017

La legge elettorale merita fiducia?

Gentiloni non è uno scout e la legge elettorale non merita fiducia.

Il primo articolo della legge scout suona più o meno come lo scout pone il suo onore nel meritare fiducia, nelle parole del fondatore – sir Baden Powell -, A scout is trustworthy.

La legge elettorale non meritava la questione di fiducia del governo che è legittima sul piano costituzionale e sul piano della tattica parlamentare ma che non appare opportuna sul piano politico e dell’onore del governo.

Sul piano costituzionale non è scritto in alcun luogo che le norme in materia elettorale non possano essere oggetto di una questione di fiducia e sul piano della tattica parlamentare è più che ragionevole che le ragioni del calendario e quelle della politica portino il governo a porre la questione di fiducia sulle norme in materia elettorale.

Non vi è nessuna rottura della legalità costituzionale e invocare i precedenti di Mussolini o di De Gasperi, ma anche di Berlusconi e Renzi ha poco senso.

Lo ricorda Giovanni Guzzetta sul Dubbio che sottolinea la struttura politica della legge elettorale e perciò definisce come fisiologica la questione di fiducia.

Lo penso anche io e, perciò, mi pongo qualche problema.

Piccoli problemi

Porre la questione di fiducia significa stabilire come conseguenza necessaria ed inevitabile del voto contrario del Parlamento le dimissioni del governo perché il governo chiede di meritare fiducia in quel voto.

Il governo merita fiducia, nel senso della legge scout, quando una proposta rispecchia i valori politici che intende proporre alla nazione come basi della convivenza.

La questione di fiducia, in altre parole, ha un valore tattico collegato alla vita parlamentare del governo e un valore strategico in cui il governo indica al paese i valori in base ai quali si considera meritevole di svolgere la propria funzione di guida dello Stato.

Sul primo piano, non c’è davvero niente da dire.

Sul secondo piano, forse, qualcosa da dire c’è: il governo ha posto la questione di fiducia su di una legge elettorale che ha come effetto principale quello di rendere inevitabili accordi di coalizione e maggioranze deboli.

Una legge che fa tornare indietro nel tempo e che sembra appartenere al patrimonio genetico del presidente del consiglio.

Però le leggi non sono macchine del tempo e non acquistano questa efficacia nemmeno grazie a una questione di fiducia.

Chi li ha sciolti? (Vecchi feroci)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
26/10/2017

Tremenda fila di anziani per delle analisi.

La vescica ha delle urgenze che la disciplina non doma.

Scusi che posso rimanere in fila mentre vo a fare un po’ d’acqua?

L’anziano è per la prostata.

Se gli riesce…

Risponde la vecchia a cui evidentemente gli anziani malati di prostata sono venuti parecchio a noia.

Quella dopo ha furia. Ma dimolta furia.

Senta che posso fare per telefono?

La tipa della reception senza alzare gli occhi dallo schermo del computer:

No. Bisogna che l’abbia pazienza…

La furiosa prova a replicare che ha un figlio che ha bisogno di lei e che si trova in un altro ospedale.

La solita vecchia, che evidentemente ha preso a noia anche le mamme con i figlioli malati e non solo i vecchi con una cornamusa al posto della prostata

Allora ‘un gli ci vòle pazienza. Gli ci vòle fortuna…

Brufoli (Brutta come la strega nocciola)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
25/10/2017

E’ brutta.

Oggettivamente brutta.

Brutta come può essere brutta un’adolescente, dove essere brutta non è solo una questione estetica, è anche accettare l’inaccettabile. Il dolore di non essere all’altezza dei propri desideri. Di essere brufoli e un naso enorme, quando si vorrebbe avere una pelle di seta e un nasino alla francese.

Siccome è brutta è anche antipatica e siccome è antipatica non è difficile prenderla in giro.

Nessuno sa chi le ha dato il soprannome di Lesbo_Scoppola, perché le brutte si chiamano per cognome e anche se non si chiama Scoppola le starebbe benissimo.

Nessuno sa chi le ha rubato le scarpe nuove dallo spogliatoio della palestra mentre faceva ginnastica con le altre ragazze.

E nessuno sa chi ha risposto “Prova a darla” quando ha chiesto un euro perché aveva fame e voleva comprare una schiacciatina all’uscita di scuola.

Ma tutti sappiamo che quello che i giornalisti chiamano bullismo è la crudele invenzione dei brufoli da parte di un dio che non sapeva come fare a togliere le fiabe dall’anima della più bella fra le sue creazioni.

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