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Tag Archive for: aiuto

Uomini o pitbull?

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
09/09/2020

Il dibattito pubblico sui fatti di Colleferro, un ragazzo è stato picchiato a morte da altri ragazzi che non hanno avuto nessuna pietà di lui, si disperde in mille rivoli.

I punti principali, però, sono due: è omicidio preterintenzionale l’uccisione di una persona che chiede pietà da parte di persone che sanno benissimo di praticare delle discipline che consentono loro di uccidere?

E due persone che riescono a uccidere una persona a calci per ragioni apparentemente futili sono davvero persone o assomigliano piuttosto a cani resi folli da un addestramento disumano?

Non credo che sia omicidio preterintenzionale. Non c’è niente di preterintenzionale. E’ omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla particolare crudeltà.

Non credo nemmeno che chi è capace di trasformare la testa di un ragazzo in una palla da football sia una persona.

Assomiglia a un pitbull, a un pitbull senza controllo.

Ma il codice penale prevede pene per i pitbull?

La quarantena di Bukovsky

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
21/04/2020

Negli ultimi quaranta giorni:

– ho mangiato regolarmente, bevendo molta acqua e curando l’equilibrio fra le diverse sostanze nutritive. Di solito, salto il pranzo e mi abbuffo a cena all’ora che capita, senza fare troppo caso a quello che c’è in tavola;

– non sono mai stato al ristorante. Normalmente, mangio più spesso in trattoria che a casa;

– non ho bevuto neppure un Martini cocktail. Non capita spesso che lo salti fra le sette e le otto del pomeriggio;

– ho dormito almeno otto ore, andando a letto prima di mezzanotte e alzandomi fra le sette e le otto. Nella vita normale, non vado a letto prima delle una e non mi alzo dopo le sei;

– ho ridotto drasticamente il caffè, che, insieme all’alcol e ai cracker, è la mia fonte principale di calorie.

Mi sento meglio?

Per nulla: l’insonnia, le trattorie e i Martini fanno parte della mia vita molto più di questa dieta quaresimale da piccolo Ignazio di Loyola e mi sento come un Bukovsky vegano, sul procinto di un matrimonio religioso con l’istruttrice di yoga.

Praticamente pronto per il funerale.

La guerra degli scarafaggi

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
18/12/2019

Mi ritrovo solo con la mia nausea

Solo di una solitudine di scarafaggio

Spaventato dello scarafaggio che è davanti a me, della sua forza

La forza degli scarafaggi è la solitudine spaventata di chi li osserva

Sa di doverli prendere in mano e lo scarafaggio sa di fargli schifo come solo uno scarafaggio

Vive di questo schifo, ama questo schifo, perché gli scarafaggi fanno schifo sapendo di fare schifo, amando lo schifo che fanno

Gli scarafaggi vincono le guerre

Sono brutti e schifosi ma vincono le guerre

Approfittandosi del fatto che si amano come solo uno scarafaggio si può amare

Penso tutto questo mentre osservo lo scarafaggio e suo padre

Che mi odiano, come solo loro sanno odiare.

Perché vogliono che anche io diventi uno scarafaggio

Penso a Kafka

Senza conforto.

Tacchi giavellotti

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
16/06/2019

Le donne che lanciano il giavellotto hanno un fisico particolare.

Può non piacere ma colpisce.

La stessa cosa vale per alcuni tacchi.

Non tutte li possono indossare come non tutte possono lanciare il giavellotto o il disco.

Sono quelle scarpe con il tacco stretto e lungo non troppo diversi da un cacciavite.

Ci vuole un fisico apposito non tanto per ragioni estetiche ma perché esigono caratteristiche fisiche non comuni e un grande spirito di sacrificio.

Cose che mancano del tutto in quelle povere signore che infilano a forza la loro menopausa in sandali e gambaletti color carne.

I pensieri politicamente scorretti di Bimba Impertinente (Gretini)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
25/05/2019

HotPlanet

Viva Greta

Greta i “gretini” sono lo spettacolo del venerdì.

Anche Bimba Impertinente, che è al suo primo anno di liceo, sciopera per un pianeta meno inquinato e più verde. Le piace Greta e le assomiglia persino un po’.

Venerdì, si è presentata in piazza Santa Maria Novella al raduno degli studenti delle superiori e quando i suoi amici le hanno proposto di investire cinque euro per saltare la manifestazione e andare a fumare un narghilè da qualche parte in centro.

Ha pensato che fossero dei “gretini” ed è andata a manifestare con gli altri.

Come quasi sempre, il padre l’ascolta orgoglioso e un po’ stupito della sua serietà.

Lui, forse, non si sarebbe fatto sfuggire il narghilè ma i figli talvolta sono meglio dei genitori e ci si riproduce anche per questo.

In questo ambientalismo alla Greta, c’è qualcosa di stonato. Sono gli slogan: Make love not CO2; Make the world Greta again; Ci avete rotto i polmoni, etc.

E l’idea degli adulti: Io li starei a sentire questi ragazzi.

Ambiente e giustizia sociale

La tutela dell’ambiente è il fronte vivo di una delle tante guerre fra il nord e i sud del mondo. Chi ha la pancia piena vuole respirare a pieni polmoni. Chi i polmoni se li è già bruciati cercando di mettere insieme il pranzo con la cena per i propri figlioli, non ha il tempo di pensare al clima.

Una questione vecchia: la tutela dell’ambiente è un problema di giustizia sociale e senza giustizia sociale non è possibile chiedere ai paesi più poveri e meno industrializzati di rinunciare al benessere per amore degli alberi.

C’è al fondo di questa idea di ambientalismo una idea di benessere che non è tanto lontana da chi guarda con fastidio il venditore di rose al ristorante. Sto molto meglio se non ti vedo, perché qui si sta bene e dove stai te non mi interessa.

La stessa idea di ambientalismo che è dietro le fondazioni che si occupano di tutela dell’ambiente per le regate d’altura.

Chi investe qualche milione di euro per una barca a vela è davvero interessato al benessere del pianeta?

Conta in questo caso un pregiudizio da casa del popolo di periferia che non ho timore a confessare perché mi appartiene e caratterizza.

Ambiente e neoliberismo

Però chi in questo periodo si è interrogato sulle ragioni dell’ambientalismo (Frank Bösch, Zeitenwende 1979, 2019) ha chiarito molto lucidamente il legame fra questo movimento e il neoliberismo.

Questo ambientalismo di stampo neoliberista, che pensa alle ragioni dell’ambiente prima e indipendentemente dalle questioni di giustizia sociale, non è e non può essere una soluzione.

Il salario viene prima dell’aria e l’aria per essere respirata ha bisogno di esseri umani che non muoiono di fame.

Bimba Impertinente e i suoi amici, però e sicuramente, sapranno essere, anche in questo, molto meno “gretini” dei loro genitori.

Salvini e Padre Pio

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
07/05/2019

La non – notizia di oggi è che Salvini prega Padre Pio.

Il protettore degli studenti, dei maturandi, dei camionisti, degli spacciatori e di tutto ciò a cui Jacopo da Varagine non aveva pensato.

Salvini è un uomo intelligente e non privo di una certa disinvoltura opportunistica e la scelta di Padre Pio appare assolutamente indovinata.

Non perché Padre Pio rappresenti benissimo l’Italia della prima repubblica, quella che costruiva le autostrade e che andava a messa.

Ma perché, a Napoli, Padre Pio si mette negli angoli dove le persone altrimenti farebbero pipì e un santo pipifugo è quello di cui Salvini ha bisogno.

Quasi quanto della intelligenza elettorale di papà Verdini.

Darwin, Leandro e la maratona di Trieste

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
28/04/2019

Leandro

Leandro Bonacchi, cittadino italiano, nato e residente a Casole d’Elsa, millesimo di nascita: 2007.

Si afferma in praticamente tutte le gare regionali di atletica leggera da quando ha tolto i pannolini e iniziato a correre. Si dice, infatti, che il Bonacchi non abbia mai camminato.

Simpatico e riccioluto.

Molto più alto dei coetanei.

Leandro ha il sorriso di chi si accorge durante una corsa campestre che il secondo – naturalmente dietro di lui – è caduto e si ferma per aiutarlo ad alzarsi.

Ha un problema di pigmentazione cutanea, talmente comune nei paraggi in cui sono nati i suoi genitori da non essere un problema ma un carattere genetico.

I genitori degli altri bambini, che sono ariani, non sempre apprezzano e talvolta ci scherzano: 2007? Quello del 2007 ci ha i figlioli urla una madre il cui figlio lambisce con la sommità del capo il mento di Leandro, che comunque sorride, perché è arrivato primo anche questa volta.

Forse Leandro non dovrebbe partecipare alle gare del 2007.

E’ troppo bravo.

Ma, forse, Leandro è l’inizio di un mondo diverso, in cui ci saranno molti bambini come lui, nati a Casole D’Elsa, Pordenone o Taranto.

Un mondo che, per una volta, non dispiace lasciare ai propri figli.

Dispiacerebbe, invece, lasciargli un mondo in cui Leandro non potesse correre alla maratona di Trieste a causa della pigmentazione della sua pelle e degli altri suoi caratteri genetici.

Non per buonismo ma perché Darwin la pensa esattamente così e a Darwin, come alla legge di gravità, non si sfugge.

Il ricatto dei rider

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
27/04/2019

1971

Norma Rangeri sul Manifesto di questa mattina ha preso una posizione chiara a favore dei rider, i fattorini che portano piatti pronti dai ristoranti alle case dei loro clienti.

I rider hanno fatto notare ai clienti, ricchi e famosi ma anche piuttosto tirchi, che sanno dove abitano.

Il che suona come Voi non ci date la mancia e noi raccontiamo a tutti dove state di casa, così imparate

Per Norma Rangeri, non ci sarebbe niente di male in un fattorino che chiede la mancia e ciascuno dovrebbe sentire il dovere di remunerare spontaneamente il lavoro di chi sa non essere pagato in misura tale da poter vivere una esistenza libera e dignitosa secondo il contratto collettivo di riferimento.

Una posizione più che discutibile e molto vicina alla retribuzione compassionevole del cameriere nei paesi di lingua inglese.

La prima volta che sono stato in un albergo di lusso, il facchino mi prese la borsa malgrado le mie proteste, mi accompagnò alla camera, mi mostrò con cortesia tutto quello che dovevo sapere e, quando tirai fuori di tasca cinquemila lire, disse Questo è il mio lavoro chiudendo la porta sul mio imbarazzo.

La lotta per un contratto più giusto ed equo è ragionevole, legittima e, spesso, degna di ammirazione.

Il ricatto per la mancia è altro. E’ l’assalto dei miserabili al palazzo del re.

Dispiace leggere sul Manifesto la sua difesa ma un tempo in via Tomacelli c’era anche l’ufficio di Craxi e non solo la redazione del più puro fra i quotidiani della nazione.

Aureole con l’acne

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
04/01/2019

Se esiste un santo protettore degli adolescenti, spero che la sua aureola abbia l’acne.

Mica è facile essere alle sette e mezzo del mattino in una piazza del Duomo gelata dalla tramontana per vedere il set della Casa di Carta molto probabilmente sponsorizzato dalla Tachipirina.

Soprattutto quando si ha la certezza che stasera si dovrà essere alle due a recuperare le “ragazze” all’uscita di una discoteca perché hanno le minigonne e non possono tornare a casa in taxi.

Si: un santo che ti fa fare tutte queste cose merita sicuramente l’acne sull’aureola.

Bella festa

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
24/12/2018

Bella festa.

Gli amici che conosci da una vita, quelle persone che ti sono sempre state vicine e che non ti hanno mai abbandonato.

Che hanno ancora voglia di giocare e sanno sorridere su un piatto di pici quasi crudi e sanno perfino divertirsi con il Karaoke.

Ma poi arrivano i ragazzi.

I ragazzi che hai visto nascere e crescere e che adesso sono adolescenti, guidano la macchina, hanno le loro feste.

Passano rapidamente, senza fermarsi, con lo sguardo non troppo divertito di chi dice Ma guarda questi vecchi che si divertono come se fossero ragazzini e ti viene voglia di un caminetto, un plaid e la pipa.

Perché hanno ragione.

Dannatamente e oscenamente ragione.

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