19/02/2010
Oggi, non sono andato in Consiglio di Facoltà.
Il tema più importante all’ordine del giorno riguardava la mancanza di fondi per rinnovare l’abbonamento alla banca dati del Sole 24 Ore: Euro6,6Migliaia, per il libero accesso da tutti gli indirizzi ip della Facoltà.
Mancano i soldi.
Il presidente del consiglio di biblioteca ha proposto un’asta così strutturata: tutti coloro che intendono contribuire all’abbonamento devono a pena di decadenza formulare una offerta in busta chiusa indicando l’ammontare massimo del contributo che sono disposti a corrispondere.
Dopo la scadenza del termine per la presentazione delle offerte, il presidente del consiglio di biblioteca e la direttrice della biblioteca aprono le buste e compilano un elenco in cui le offerte sono inserite in ordine decrescente: dalla più bassa alla più alta.
Ciascuno contribuirà in misura pari alla metà del contributo indicato da chi segue nell’elenco.
In altre parole, se profstanco offre 1Euro e profgrisù offre 0,5Euro, profstanco contribuirà per 0,5Euro.
In questo modo, ciascuno paga un prezzo inferiore alla utilità marginale del servizio cui intende accedere.
Questo in un mondo perfetto.
In un mondo pratico, tutti offriranno cinquanta centesimi o un penny.
Negli ultimi giorni, tutti parlano di questa proposta che sarà seriamente dibattuta.
Da un collegio di circa 100 professori strutturati.
Il cui tempo sommato conta molto di più del costo dell’abbonamento alla banca dati.
Per questo mi sono permesso di inviare al pontefice del consiglio di facoltà una lettera di giustificazione in cui scrivo semplicemente che la mia giustificazione è nello stesso ordine del giorno.
Credo che anche oggi il mio mestiere sia preparare le mie lezioni.
Questi, in fondo, sono problemi per chi non sa come arrivare all’ora dell’aperitivo.
Io, per fortuna e per ora, ci riesco benissimo.