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I pensieri politicamente scorretti di una ragazza impertinente (Allegria copulatoria)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/09/2017


Bimba Impertinente è cresciuta ed è diventata Ragazza Impertinente.

Il padre approfitta di un lungo viaggio in auto per attirare la sua attenzione sui rischi dell’incipiente allegria copulatoria.

Non è possibile evitare gli entusiasmi delle pratiche di accoppiamento.

Non è nemmeno opportuno.

Però vanno praticate con una consapevole valutazione del rischio e considerando il rischio come il risultato vettoriale dell’analisi delle possibili interazioni fra due fattori: la probabilità dell’evento e la gravità dello stesso.

Si possono utilizzare meccanismi di prevenzione generali e pratiche di protezione individuali.

Insomma, un discorso importante.

Il classico discorso che a un certo punto della sua vita un padre deve fare a sua figlia.

Con il tono del padre, non dell’amico, né dell’uomo che ha visto cose che altri umani non hanno nemmeno immaginato.

Lo faccio con una certa soddisfazione.

Trovando un silenzio attento che si interrompe a un semaforo:

=> Babbo, ti dispiacerebbe moderare il tuo entusiasmo fisiologico?

Ghiacciato, direbbe Bimba Piccola che, per fortuna, è ancora Bimba Piccola.

Fiori di menta

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
02/08/2017

La menta ha fiori piccoli e delicati.
Amati dalle api. 
Hanno il profumo ronzante che riposa nelle borse delle vecchie signore. 
Sono belli  osservati con gli occhi delle api
Le api sanno che i fiori della menta sono il suo ultimo dono prima di seccare e seccando morire. 
Come muoiono le piante: bevendo senza dissetarsi. 
Lo sanno e nella dolcezza di questa morte trovano la seduzione del miele che sarà. 

Mi guardo i piedi e tengo le mani in tasca

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
09/06/2017

Mi guardo i piedi e tengo le mani in tasca.

Anche oggi che è l’ultimo giorno di scuola di bimba piccola, che era bimba piccola quando aveva tre anni e adesso ha finito le elementari: sa scrivere e far di conto, quasi come un avvocato.

Mi guardo i piedi e tengo le mani in tasca, perché ho il cuore pieno delle sue lacrime mentre saluta le maestre.

Ma soprattutto perché so che se lei è come me e lei è parecchio come me non bastano quelle lacrime per tornare indietro.

 

Non basta il cuore pieno di nostalgia per fermarsi, perché domani è davvero un altro giorno e domani saremo dove oggi non siamo mai stati.

Anche se fossimo ancora qui.

Quanto leggera (In morte di una tartaruga chiamata Lina)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
23/05/2017

Le tartarughe muoiono rilassando la corazza.
Con la silenziosa quiete che usano per esplorare il mondo delle tartarughe.
Muoiono quando i loro occhi sprofondano nelle orbite e le antiche fauci si aprono cercando ancora il tempo di un respiro.
Il loro grido è il silenzio che ha chiesto sempre e solo il sollievo di una foglia d’insalata.
Muoiono quando la loro compagna le spinge sul lato del mondo delle tartarughe per sperare che siano ancora vive, che si muovano, che abbiano un sogno leggero di tartaruga dietro quegli occhi di serpente.
Anche la morte di una tartaruga stringe il cuore. Così simile alla sua vita e leggera quanto il passo dell’uomo visto da una stella.

I pensieri politicamente scorretti di Bimba Impertinente (Temo il paesaggio)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
26/08/2014

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Nuota come un pesce senza pinne.
Ma soprattutto senza maschera.
Ho paura di quello che chiama paesaggio: non vuole vedere il fondo del mare, il buio che scompare.
Come tutti.
E come molti non lo guarda.
Mio il compito di farle guardare la notte mentre nuota.
Anche se sempre meno penso che vivere con gli occhi aperti sia una buona idea.

Fashion victim (Io sono di un’altra specie)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
19/05/2014

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Bimba Piccola osserva perplessa dei bambini vestiti da bambini.

Io sono di un’altra specie, si lascia scappare pensierosa.

In che senso sei di un’altra specie, loro mica sono lucertole, risponde il padre soprappensiero.

Lei lo guarda, al solito: come si guarda un cretino: Io mi vesto come mi vesto solo io e mi scelgo gli abiti. Dunque sono di un’altra specie, replica.

Ha ragione.

Per una fashion victim, le specie sono la conseguenza di un abito e gli abiti sono tutto.

E si può essere fashion victim già a sette anni…

Le signore hanno le loro risorse

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
06/05/2014

AdaCorre

Pedala.

Veloce, come sempre, di un’orda di demoni a sfiorare le spalle.

Si stanca e ferma il suo riso in una domanda: Possiamo fare colazione?

No, sorride il padre, avvolto nel mestiere delle rinunce.

Si toglie una caramella di tasca, da una di quelle tasche di bimbi in cui le biglie sono avvolte in biglietti della metropolitana di Londra e si può trovare una scarpa di Barbie insieme a un pennino e un mozzicone di candela.

Le signore hanno sempre le loro risorse, dice sorridendo e riprende a pedalare.

Svelta come un battito d’ali e di ciglia.

Timoni

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
21/03/2014

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Dei figli conosciamo la primavera e l’estate. Insopportabile, l’autunno

E’ di primavera che si impara a timonare. Dopo, è troppo tardi

Lo penso, come ogni mattina, mentre accompagno le mie figlie a scuola. Di corsa. In mezzo ad altri genitori. La maggior parte di loro porta gli zaini con i libri dei propri figli

Non io

E’ loro questa fatica.

Mia quella del tornio sulle loro mani, sinché non sono la mente del timone.

I pensieri scomposti di Bimba Piccola (Io non sono ipocrita)

1 Comment/ in profstanco / by Gian Luca Conti
09/02/2014

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Corre.

Fa qualcosa di scoordinato in casa d’altri.

Qualcosa di non troppo educato, ma di irrilevante.

Viene ripresa: Per favore fai finta di non essere idiota. So che è difficile ma prova.

Lei fissa con occhi ridenti, come se avesse trovato una conchiglia rara o qualcuno le avesse regalato un tappo speciale per la sua collezione: Non puoi chiedermi di essere ipocrita.

Sta imparando a rispondere, pensa il padre. Come se anche lui avesse trovato una conchiglia rara o qualcun gli avesse regalato una pipa nuova per la sua collezione.

Il giorno dopo il giorno della memoria

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
28/01/2014

Auschwitz-children_MEGA

Dolci le mani che accarezzavano quella testa di bambino in una antica foto

Mani di sconosciuta e memoria di madre

Tenacia di foglie all’ultimo inverno nella lana di un passamontagna

Niente di tutto questo chi mi è stato caro ha mai voluto ricordare

Arrossendo di cose oscene ogni volta che altri – non chi gli era familiare – lo induceva a quei mai lontani giorni.

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