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Tag Archive for: bambini

I pensieri politicamente scorretti una Bambina Impertinente (Una tigre in casa)

15 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
21/06/2010

BimbaImpertinenteSera, lettura ad alta voce dell'Orlando Furioso.
Il Mago Atlante che combatte Bradamante, Ruggiero che incontra Astolfo sull'isola di Alcina.
Bimba Impertinente si appassiona e si stringe:
–> Babbo, posso sognare Bradamante?
–> Certo, piccola, puoi pensare a Bradamante mentre ti addormenti e, forse, la sognerai
–> Babbo, sai che una volta ho sognato una tigre che mi inseguiva?
[E' appena terminato il racconto raccontato delle storie della giungla]
–> E tu che facevi?
–> Io scappavo, scappavo, scappavo … Poi sono arrivata a casa e mi sono salvata …
All'età di Bimba Impertinente, basta arrivare a casa per salvarsi.
A casa, non può succederci nulla di male.
E' bello.
E' bello essere parte della casa che salva B.I.
Ma soprattutto accorgersi che quella casa salva anche il babbo.
In un modo sottilmente diverso e, forse, ancora più profondo.

Transitter

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/06/2010

trans1Tranquillo pomeriggio di paura in Piazza Savonarola.
Tranquillo pomeriggio di mamme e cani.
Le solite mamme appena uscite dal parrucchiere.
I soliti bambini appena usciti dalla boutique.
i soliti cani appena usciti dal parrucchiere o dalla boutique, a seconda dei padroni.
Soprattutto, il solito orrendo trans che costituisce uno degli elementi chiave dell'arredo urbano fornito dal Comune.
Praticamente l'incrocio fra una panchina ed un essere umano.
E' in grave crisi di identità.
La professione con cui si è sempre mantenuto/a non funziona più tanto bene.
Non tutti i clienti privilegiano l'esperienza e lei/lui sta cadendo nella fascia di prezzo più bassa.
Si è reso/a conto che il suo prezzo è quello di un/una baby sitter.
Ha avuto un colpo di genio: se costo quanto una baby sitter, perché non faccio la baby sitter?
Passa di madre in madre per offrire i propri servizi.
Sorrisi.
Imbarazzi.
Tentativi di prendere tempo.
Angosce da politicamente corretto.
Nessuna, però, vuole affidargli/le il pargolo.
Forse, non è giusto.
Forse, l'anziano/a trans potrebbe essere capace di attenzioni che nessuna ragazzina di buona famiglia, che mette da parte i soldi per i tatuaggi, saprebbe replicare.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Angeli)

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
07/06/2010

BimbaImpertinenteConsueto question time sulla morte:
–> Babbo, quando uno muore diventa un angelo?
Silenzio
–> se uno è stato buono diventa un angelo?
Silenzio
–> tu quando muori diventi un angelo?
Silenzio
–> Forse no…
Doppio silenzio.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Point Break)

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/05/2010

BimbaImpertinente
Point break è un modo per chiamare un'onda.
Un'onda che si frange perché trova una roccia sul fondale.
E' anche un modo per definire un punto di non ritorno: quel momento in cui si deve smettere di pagaiare ed alzarsi sulla tavola per essere portati dall'onda che si è scelto di cavalcare.
BI ha scoperto il suo primo point break.
Che non era un'onda.
BI non è una bimba californiana ed il suo point break è stato togliere le rotelle alla bicicletta.
Non è facile togliere le rotelle.
Significa avere fiducia in chi ci corre accanto e ci sorregge.
Significa sapere che non ci lascerà cadere.
–> Pedala più forte
–> Non mi lasciare
–> Pedala più forte
–> Non mi lasciare
Una volta, due volte eppoi di nuovo.
Finché non si riesce a lasciarla andare e lei trova il suo equilibrio, pedalando.
Felice al punto di guardarti e dire:
–> Lasciami adesso, non mi prendere più
Mentre tu la guardi e pensi alla fatica che hai durato perché si staccasse ed al fatto che una volta staccata non vuole più essere sorretta.
Fa molto zen ed il tiro con l'arco.
Fa molto il resto della vita: tenere solo perché impari ad essere lasciata e fregarsene, prima, delle sue paure e, dopo, delle tue.
Non era solo suo il point break.
Era soprattutto mio.

I pensieri scomposti di una Bimba Piccola (Sorelle)

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/05/2010

Sorelle
Giocano.
Giocano litigandosi i giocattoli.
Anche se sono tutti simmetrici.
Anche se niente che ha l'una non fa anche parte del patrimonio mobiliare dell'altra.
Ma una Barbie è sempre diversa dall'altra.
Una locomotiva, da un'altra locomotiva e così via.
Li scambiano con una frase illogica ed irragionevole:
–> Vuoi essere la mia migliore sorella?
E' una parola segreta.
Una specie di abracadabra per aprire la porta del tesoro.
Usato da entrambe e nessuna delle due dinanzi a questa frase si rifiuta di cedere il giocattolo.
Non perché ci sono altre sorelle.
Non ci sono.
Ma perché nessuna riesce a pensare di non poter essere il meglio – la migliore sorella – per l'altra.

Pupattole

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
07/05/2010

nonni-arzilli
La retorica sui nonni è infinita.
I bambini hanno bisogno dei nonni.
I nonni sono una cosa stupenda.
I nonni costruiscono un ponte fra il passato ed il futuro.
Chi non ha un nonno, ne adotti uno.
Ecc.
Ci si illude della retorica sui nonni.
Ci si sforza di crederci.
Poi i nonni chiamano:
–> Speriamo di vedere presto le "pupattole" …
Con quel tono di fermo rimprovero che puzza di naftalina su pelliccia tarmata.
Ecco chi non ha un nonno, talvolta, non sa quanto è fortunato.
Solo non essere chiamato "pupattolo"…

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Uno)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/04/2010

BimbaImpertinente
Normalmente, Bimba Impertinente ama gli aneddoti.
Normalmente, il padre gli racconta cose che gli sembrano buffe.
Il tutto, mentre camminano mano nella mano con Bimba Piccola che zampetta dall'altra parte.
Immagine di altri tempi: una Lada Niva.
Orrenda pseudo jeep di fabbricazione ignota.
Il padre, con fare nostalgico, inizia a spiegare che un tempo queste macchine erano gli all road di oggi.
Che sono costruite con un solo pezzo di lamiera.
Che il pulsante del clacson era battuto a mano.
Che costavano pochissimo ed erano quasi indistruttibili.
Etc.
B.I. lo ascolta con apparente attenzione, finché, saltellando:
–> Babbo, ma perché mi racconti tutto questo?
Il padre si ricorda di avere spesso interrotto il suo progenitore dicendo, in situazioni simili:
–> Ma, babbo, uno, uno solo che te lo avesse chiesto?
e si azzittisce.

I pensieri politicamente scorretti di una bimba impertinente (Conoscersi)

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
22/04/2010

BimbaImpertinente
Negrone, nel senso di africano assai scuro di pelle di dimensioni quasi eccessive.
Staziona su un angolo, ogni mattino.
La povera mercanzia appoggiata più o meno per terra.
La carovana di Bimba Impertinente (Bimba Piccola, Bimba Impertinente ed il padre) gli passa davanti ogni mattina.
Ci si inizia a salutare.
Come persone che si incontrano per caso ma con costanza.
Come persone che non si conoscono.
B.I.:
–> Babbo, ma si salutano le persone che si conoscono o si conoscono le persone che si salutano?
–> Brava, conoscere significa salutare.
E' la risposta amara del padre, in un senso che, forse, B.I. ancora non comprende.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Escatologica)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
06/04/2010

BimbaImpertinente
Pranzo di Pasqua.
Dagli anziani nonni.
Bimba Impertinente è piuttosto affettuosa con il nonno.
Meno con la nonna.
Stupore quando guarda il nonno e chiede:
–> Nonno, tu quando muori?
Il nonno non risponde e finge di non avere sentito, senza nascondere però una certa scaramantica indisposizione.
Il padre si domanda chi le abbia fatto vedere Blade Runner e soprattutto chi le ha detto che il nonno è un Nexus 6.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Precisina)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/03/2010

BimbaImpertinenteAssalto di mal di corpo.
Tremendo e repentino:
–> Babbo, devo andare in bagno
–> Certo, piccola, chiamami quando hai finito
[Passa un tempo insolitamente lungo e Bimba Impertinente torna con aria soddisfatta]
–> Babbo, mi sono fatta la popò addosso …
–> Non importa, cara, può succedere
–> Ma non ti preoccupare … ho pulito tutto …
Il padre, naturalmente, si preoccupa e si catapulta in bagno.
In effetti, aveva pulito tutto.
Usando l'accapattoio del padre.

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