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Cioni ti odia (Una colletta per la libertà di stampa)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/10/2008

Immag049E’ un vecchio post.
Mi faceva sorridere che le scritte sui muri "Cioni ti odia" scomparissero subito.
Appena scritte.
Ironizzava sul politico cittadino, che sa benissimo di essere amato ed odiato nella stessa misura.
Il che è dei politici che, se non altro, hanno la forza di manifestare la propria personalità con un certo piglio.
Magari autoritario, non sempre meravigliosamente democratico (trovo la campagna sull’ordine pubblico molto discutibile, ad esempio).
Ma ragionevolmente autentico.
In questo senso, forse, Cioni è, per il centro sinistra, l’unico candidato sindaco davvero credibile.
Oserei dire pericolosamente credibile.
Tuttavia, il mio post, di molti mesi fa, è diventato improvvisamente di moda.
Trovo un commento fra il sarcastico ed il minaccioso che incollo:
Sa, dopo aver letto un po’ di queste sue riflessioni, comincio a dubitare seriamente che lei sia un laureato in diritto costituzionale.
Ma comunque, non è questo il punto che voglio affrontare anche perché questi sono problemi suoi.
Mi colpisce ciò che ha scritto: “Subito dopo essere dipinto, Cioni ha la forza di essere cancellato.
Sta diventando difficile trovare un Cioni ti odia senza qualcuno che lo copre.
Cioni fa paura.
Nessun proprietario di mura cittadine vuole essere considerato il complice di questa diffamazione.”
A questo punto mi sono chiesto se lei per caso e dico per caso, è mai venuto a sapere, che il comune (qualunque esso sia e di qualunque bandiera esso sia) ha l’OBBLIGO di cancellare scritte di tale tipo..melo chiedevo dato che lei avrà quasi sicuramente studiato anche queste cose..poi non si sa mai..
La replica è facile.
No, non sono laureato in diritto costituzionale.
Sono laureato in diritto processuale civile.
Ma insegno diritto costituzionale, per il che uno potrebbe essere laureato anche in economia politica.
E come costituzionalista sono anche piuttosto conosciuto.
Non mi vergogno di non sapere che esistono delle norme che obbligano i comuni a cancellare le scritte sui muri.
Se esistessero, mi pare che siano violate abbastanza di frequente.
Etc.
Ma sono preoccupato.
Perché leggo che Cioni ha chiesto 100kEuro agli organizzatori del gruppo di Facebook intitolato Cioni ti odia.
Non vorrà mica qualcosa anche da me?
Io tutti questi soldi mica ce li ho.
Chi mi dà una mano?

Scene da spogliatoio (Il museo del pene)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
06/10/2008

MuseoDelPeneSono circa una decina di placidi sessantenni.
Giocano a tennis tre volte la settimana.
Lunedì, martedì e venerdì.
Ora di pranzo, doppio, a squadre, con torneino.
Litigano come cani lupo in un libro di Jack London.
Il cinestetico – brillante antiquario, che porta la roba per giocare in una sacca da vela – urla sui punti e chiama fuori le palle che sono dentro o viceversa.
Il dentista arriva in ritardo e viene urlato da tutti gli altri.
Il fotografo – un servizio importante con la capacità di movimento di Panatta, ultime partite – affida a improbabili malanni fisici la responsabilità di ogni colpo andato male, snocciolandoli come l’enciclopedia Larousse.
Etc.
Alla fine, la doccia.
Con lunghe discussioni sulle ultime avventure extraconiugali.
–> Sono stato dall’Elvira, sapete quella di Montecatini, che ha l’annuncio nella Gazzetta, una cosa dell’altro mondo…
–> Io sono per le cose affettuose, non mi riesce se non sono con la Moira, ci vo a letto da prima di conoscere la mi’ moglie…
–> Ah, io ormai ho bisogno di un decreto ingiuntivo per riavello indietro, ho trovato una che ci impazzisce, pare che prima di me ‘unn_avesse mai sentito un po’ di carne in corpo…
Gli altri scoppiano a ridere.
–> Ma che ti s’è visto? Fattelo rendere, perché così ‘un_c’è più carne nemmeno per un brodo di gallina da Sabotino [trattoria diladdarno che fa uno dei brodi più scipiti che si possano immaginare].
Il disgraziato s’arresta, rosso come un panzerotto.
Va via con la sua povera cosa, una misura tutt’altro che da museo del pene, che decisamente non dovrebbe dargli fastidio ciondolando fra le gambe.
Ci sarà mercoledì prossimo?

I pensieri politicamente scorretti di una bimba impertinente (Quasi una fan di Borghezio)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/09/2008

BimbaImpertinenteBimba Impertinente frequenta una scuola materna multietnica.
Particolarmente multietnica.
Esageratamente multietnica.
Ne esce spesso perplessa.
Ieri:
Come è andata oggi la scuola?
[Con B.I. non si può parlare di asilo: l’asilo è dei piccoli]
–> Claire ha dato uno schiaffo a Mahmet; Mahmet ha picchiato Maya; Maya ha preso a pedate Mercedes; Mercedes ha iniziato a piangere e non smetteva più …
[Silenzio, affatto stupito]
–> Babbo, mi compri una spada?
Anche Borghezio andava a scuola in un asilo multietnico.

Berlu_Barabba

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/09/2008

berlusindoneBerlusconi ha reagito con una cortesia istituzionalmente raccapricciante alla ordinanza che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale del Lodo Alfano.
La lettura più semplice è che Berlusconi abbia inteso influenzare la Corte costituzionale.
Tuttavia Berlusconi è uomo accorto e intelligente.
Troppo accorto ed intelligente per non sapere che la Corte costituzionale, anche questa Corte che forse non può essere definita la più coraggiosa della storia repubblicana, non si lascia intimidere e che, di solito, questi tentativi rischiano di sortire un risultato opposto alle  intenzioni.
Il tentativo di Berlusconi, perciò, è, al solito, molto più sottile.
Berlusconi vuole che la Corte costituzionale dichiari l’incostituzionalità del Lodo Alfano.
Berlusconi vuole essere condannato per poter sollevare la contraddizione fra il giudizio politico elettorale che lo ha assolto ed il giudizio penale che lo potrebbe condannare.
Vuole usare questa contraddizione per poter riformare il sistema giudiziario e compiere un ulteriore passo in avanti nella sua rivoluzione liberale, liberista e libertaria.
Barabba, secondo il senso comune, è la dimostrazione che la folla chiamata a esprimere un consenso plebiscitario può essere facilmente manipolata.
Il capo del governo, che è uomo di fede al punto di recarsi in una beauty farm pensando di ottenere un qualche risultato, è riuscito a far diventare Barabba un argomento politico formidabile e materialmente costituente.
Non si deve sottovalutare uno che riesce a far diventare Barabba un santo.

P.s.
L’immagine è di votantonio.splinder.com

Pensieri politicamente scorretti di una bimba impertinente (OmoFuturista)

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/09/2008

BimbaImpertinenteCena.
Seria.
Seduta.
Imbarazzo della padrona di casa al momento di assegnare i posti.
Gli uomini sono più delle donne: la tavola sarà inevitabilmente aritmica.
Tizio.
Impettito come un futurista al Casaggi.
Barbuto come castrista in Rhodesia.
Ha fatto furore durante l’aperitivo.
Quella casa, così carina, uno scalone meravigliosamente rinascimentale … Ma i barboni … No, non si poteva acquistare … Ed era anche un prezzo così mite e ragionevole: 2MlnEuro per più di 400mq …
La morte … Io adoro la morte … E’ così tremendamente intrigante … Il buio, la notte, la guerra …
I nobili … Oh, i nobili sono comunisti … Sono comunisti perché hanno paura degli espropri …
Il tutto con mossette e un intercalare di voooooilllà, un gesticolare che carezza il vicino.
Penso a cosa direbbe Bimba Impertinente mentre la padrona di casa cerca di trovare l’algoritmo corretto per dare a ciascuno una sedia.
Immagino un terribile: Lui, lui sa fare benissimo la donna …
Sorrido e me lo trovo accanto.
Felice che B.I. sia, naturalmente, restata a casa.

Cives Romanus sum (Michelle Palmer)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/09/2008

DubaiMichelle Palmer è una cittadina inglese.
Lavora a Dubai, come manager di una casa editrice.
Nel mese di luglio è stata arrestata perché avrebbe fatto sesso con un altro cittadino britannico su una spiaggia.
Più o meno alterata dalle bevande alcoliche che avrebbe ingurgitato.
Il suo processo si sta svolgendo in questi giorni e non pare semplice che riesca ad evitare una condanna a sei anni di reclusione da scontare nell’Emirato.
La signora Palmer nega.
Nega di avere fatto sesso.
Nega di avere bevuto alcolici.
Nega – è un’altra accusa – di avere tirato una scarpa addosso al poliziotto che le diceva di smettere.
Etc.
Ma il problema può essere un altro.
Tutto questo accade perché l’Emirato sente che i valori su cui si fonda sono seriamente messi in pericolo dall’occidente.
Reagisce punendo chi si bacia sulle spiaggie (pare che il sesso della signora Palmer consistesse semplicemente in dei baci un po’ arditi, ma nulla più), chi prende il sole in topless, chi beve alcolici in pubblico.
Ma davvero il vicino oriente può limitarsi ad importare architetti, tecnologie, personale variamente specializzato dall’occidente senza "contaminarsi" con i valori occidentali?
Nello stesso tempo, davvero l’occidente può affidarsi ai fondi di investimento sovrani dell’Emirato per salvare le proprie banche d’affari dal fallimento senza perdere la propria capacità di reazione e di indignazione contro una corte che condanna a sei anni di galera una disgraziata che aveva bevuto troppo con il fidanzato?
Nessuno è più cives romanus.
Nè la signora Palmer, il cui governo dipende troppo dai finanziamenti dell’Emirato, né l’Emirato che si sforza inutilmente di riportare lo spirito di un popolo di pittoreschi beduini in una città di grattacieli.

Camurria

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/09/2008

IsolaEcologicaE’ una parola siciliana.
Vale per scocciatura al di là di qualsiasi immaginazione.
Si adatta benissimo alle vacanze.
Almeno ad una vacanza.
L’inizio è una cena.
Una cena prima delle vacanze.
Ospiti di una persona quasi sconosciuta.
Dove andate in vacanza?
–> Silenzio
Noi andiamo in Sicilia, un posto fantastico, da sogno. Non costa quasi niente.
–> Davvero?
Si, una casa piccolissima, ma molto carina, vicinissima al mare, 20 euro al dì. Certo è un po’ spartana. Ma è pulita…
–> Fantastico. 20 euro, meraviglioso
Si mangia benissimo. 10 euro, dei piatti buonissimi, da non credere
–> Fantastico 10 euro, meraviglioso
Non preoccuparti. Penso io a tutto. Fisso anche per te, ok?
–> Ok (quasi sigh)
La casa: due stanze, perfetto stile Villaggio Fanfani, dieci chilometri dal mare, su una strada a scorrimento veloce, isola ecologica (o meglio: allevamento di vespe) immediatamente accanto.
–> Ma i materassi sono delle amache…
Sono meravigliosi: 20 euro. Ci si dorme benissimo…
Il piatto forte del ristorante, perfetto stile Festa dell’Unità anni settanta: venerdì karaoke melodico, sabato e domenica liscio, gli altri giorni tristezza squallida, una agghiacciante impepata di cozze pallide.
–> Ma queste cozze sono pallide come un protagonista silenzioso di Grace Anatomy…
Sono meravigliose: 10 euro. Mai mangiato delle cozze migliori…
La spiaggia, una piscina di scogli adibita a vespasiano di una masnada di infanti e delle loro degne madri.
–> Ma puzza…
E’ fantastica. Senti come è calda… Non ci arrivano le onde e c’è anche la doccia gratis…
Per fortuna, dieci giorni passano presto.

Pensieri politicamente scorretti di una bimba impertinente (Rutti II)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/08/2008

BimbaImpertinenteBimba impertinente: Ci ho ripensato.
–> Cosa?
B.i.: Le principesse non fanno i rutti.
–> Ah?
B.i.: Le principesse – semplicemente – non sono sempre principesse.

In Mostra (Una recensione)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
06/08/2008

In MostraIl profilo – in forma di faq – è geniale:
______
emma.
42.
milano.
sì, sono io.
le scatto da me.
no, msn mi annoia.
sì, puoi. ma prima di leccarmi pulisci bene il monitor: la polvere sulla lingua è fastidiosa.
_____
Chi spiega al tipo che si sta pugnalando sulle immagini di Emma che Emma lo sta prendendo in giro?
Ironica cuckhold di se stessa.

P.s.
http://mostrandomi.splinder.com

Il maratoneta Gasparri: fra quattro anni nel Darfur

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
06/08/2008

PechinoGasparri, già triumviro di Alleanza Nazionale ed attuale capogruppo del Partito della libertà al Senato della Repubblica, ha pubblicato una intervista sul Giornale di Paolo Berlusconi.
La sua tesi è che gli atleti devono protestare alle Olimpiadi.
Devono disertare la cerimonia inaugurale.
Alzare il pugno (sic!) durante le premiazioni.
Fare qualcosa, insomma, per i diritti umani e per il Tibet.
Gli fa eco Baldini (Stefano, il maratoneta, non Andrea, lo spadaccino accusato di doping) che chiede alla politica di fare il suo mestiere e – soprattutto – di lasciare agli sportivi di fare il loro.
In effetti.
E’ del tutto ipocrita accettare che le olimpiadi si svolgano in Cina e scaricare sugli atleti la responsabilità di una partecipazione critica e consapevole.
Gli atleti sono programmati per correre, saltare, tirare di scherma, etc.
Non per essere critici e consapevoli.
Se lo sono, è per merito loro.
Non per funzione sociale.
La Cina fa parte – acriticamente e necessariamente – del nostro mondo, non a causa delle Olimpiadi.
Nemmeno perché un primo ministro, un ministro degli esteri o un presidente della Repubblica partecipa alla cerimonia inaugurale.
Senza il sacrificio dei diritti umani in Cina il nostro benessere non sarebbe possibile.
Molto semplicemente.
Quel benessere a cui nessuno è disposto a rinunciare.
Altro che pugno alzato durante le premiazioni.
La prossima volta, nel Darfur.

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