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Tag Archive for: bar sport

Puntualita’ (Persistenze insistenti)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/04/2008

Primo sms:


Vorrei essere sotto alla tua scrivania…


Risposta:


A fare?


Secondo sms:


Non hai idea di quante cose si possono fare sotto ad un tavolo…


Risposta:


Tipo dare la cera?


Per ora, non ha piu’ scritto.


La prossima volta, il link.

Chi le ha sciolte? (Ragazzine)

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/04/2008

Salgono sul treno.


Mattina presto.


Querule. Inutilmente.


“Come e’ bello lui. Con la BMW e tutto il resto.”


“Chi ha vinto il grande fratello? Mario o Teresa?”


“Ha trentotto anni, ma e’ cosi’ giovanile…”


Finalmente, il treno atterra e una delle giovani cornacchie alzandosi: Bimbe, ci ho un ginocchio frastornato.


Inconsapevole poeta.

Vincere era davvero impossibile

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/04/2008

con sms come questo:




Dopo una grande rimonta, diamo la zampata vincente. Vota e fai votare PD per Veltroni presidente. Fai vincere l’Italia. Si può fare.




Bella testina.


Viene da soggiungere.

Panem et circenses (PDL – PD)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/04/2008

Ahia
Il giorno dopo le elezioni è l’unico in cui la politica prende il posto del calcio. Ma questa volta la Fiorentina non pare proprio avere vinto.

Credere o non credere?

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/04/2008

DioA Livorno, si crede nel Vernacoliere.
E non è affatto una brutta religione.

Panem et circenses (Fiorentina / PSV Eindhoven)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/04/2008

GioiePedestriLa Fiorentina ha travolto il PSV Eindhoven per 2 : 0, dopo novanta minuti (più tre di recupero) di gioia, fatica, passione e, soprattutto, grande calcio.
La Fiorentina ha saputo dimostrare il carattere delle grandi squadre.
Ha giocato un calcio intelligente ed acuto.
Mai scontato.
Soprattutto ha dimostrato l’importanza dell’affiatamento, dell’amicizia, della solidarietà.
Come non ringraziare Prandelli per il commovente Frey che trascina i propri dolori in un finale di partita al cardiopalma?
Ecco, a me questi discorsi fanno cagare.
E oggi, a Firenze, è del tutto impossibile parlare di altro.

L’High Court lascia Mosley con il sedere all’aria

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/04/2008

IlCulodiMosleyIl povero Max ha perso.
Aveva chiesto alla High Court di impedire la diffusione del video imbarazzante e la High Court ha risposto che sarebbe stato come chiedere alle onde di tornare indietro.
Il richiamo a King Canut è molto carino: il tizio, re di Inghilterra intorno all’undicesimo secolo, aveva cercato di legare le onde con delle catene perché non potessero più affondare la sua flotta.
Non ebbe successo.
Nemmeno il povero Max: il Giudice Eady ha stabilito che le immagini di Mosley, con il sedere a scacchi mentre si fa frustare, sono state talmente diffuse che Mosley ha perso ogni diritto alla sua privacy.
Francamente, è un provvedimento che lascia un po’ perplessi.
Il fatto che una immagine sia diffusa non significa che se è illecita non si debba impedirne la diffusione.
Se hanno pubblicato il sedere di Mosley in una infinità di media, questo non significa che sia sempre il sedere di Mosley e che Mosley abbia il sacrosanto diritto di decidere chi può vedere il suo sedere: cinque signorine armate di fruste o tutti i lettori del Times.
La decisione del giudice Eady lascia immaginare una usucapione della privacy che non può non lasciare perplessi.
E’ possibile temere un mondo in cui se si viene ritratti in termini non esattamente onorevoli e se queste immagini iniziano a circolare, il diritto alla privacy cessa di essere giustiziabile solo perché è stato violato.
In fondo, il compito della giustizia è proprio quello di far tornare indietro le onde del mare.

L’art. 28 del generale Del Vecchio (Osservazioni politicamente scorrette ed omofobiche)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/04/2008

DelVecchioIl generale Del Vecchio, candidato del Partito democratico, ha dichiarato che gli omosessuali non sono adatti ad entrare nell’esercito.
Niente di nuovo.
Quando la leva era obbligatoria, esisteva un art. 28 che veniva utilizzato per riformare gli omosessuali.
Nessuno si lamentava.
Ci si lamenta adesso che fare il soldato è diventata una professione e non l’esercizio del dovere di difendere la patria di cui all’art. 52, Cost.
Francamente trovo più grave l’esonero degli omosessuali da un dovere che grava su tutti i cittadini che da una professione volontaria.
Molto più grave.
In ogni caso, se i diversamente orientati vogliono fare i soldati, che lo facciano.
Magari in reggimenti composti unicamente da loro e modellati sulle falangi spartane.
L’idea di essere catturato da un gruppo di checche isteriche sono certo che spaventerebbe anche un agente del Mossad.

Calafuria eterea

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/03/2008

CalafuriaNon ha mai capito nulla.
Nella maniera più assoluta.
In giovane età, malgrado le robuste iniezioni di latino e greco somministrate dai padri scolopi, non è mai riuscito a distinguere un ariosto da un perfetto.
Anche il suo aspetto è lombrosianamente consapevole dei limiti che lo caratterizzano.
Ha sempre avuto uscite improbabili.
Alla maturità, dopo un esame nel quale aveva dato prova della sua preparazione inserendo Robespierre fra i sanculotti e Rommel nel settimo cavalleggeri, uscì pronunciando una frase importante: Mi sento etereo, piscerei dalla finestra.
E tanto fece.
Sotto lo sguardo sbigottito dei padri che amorevolmente avevano curato la sua formazione.
Aveva una fidanzatina.
Le era molto affezionato.
Ne parlava come di una cosa bella, fragile, commovente.
Con lei, non pareva nemmeno la bestia inconsapevole che indubbiamente era.
Oggi, l’ho incontrato.
Dopo vent’anni.
Più o meno.
Le solite parole imbarazzate.
Come stai? Cosa fai? Di chi hai notizie?
Mi è venuto da chiedergli della sua antica fidanzata.
Mi ha risposto: Chi, Calafuria?
Calafuria?
Si, Calafuria: io non lo sapevo – mi dice – ma quella maiala, mentre stava con me, prendeva più schizzi di uno scoglio a Calafuria.
Non è cambiato.
Decisamente.
Non sono riusciti a cambiarlo e forse non è stata esattamente una fortuna.

Chi li ha sciolti? (Memento audere semper)

13 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/03/2008

Lassie
My smile is not like Tom Cruise and my phisique is not like Brad Pitt, but I lick better than Lassie.
E’ una frase autentica.
L’ambiente un pub del centro di Firenze.
Lui, un ragazzotto normale, vestito normale, una birra normale in mano, etc.
Lei, una tipa normale, australiana dirresti dal modo di vestire: un informale di popeline che in Italia non si userebbe nemmeno per andare in bagno.
Lui si avvicina per attaccare discorso.
Lei ha già chiaramente bevuto al di sopra delle sue possibilità, che non sono scarse.
Lui parla un inglese molto scolastico:
Hi, what is your name? Do you like Florence? Etc.
Poi cita Lassie.
Incredibile.
Non sono come Tom Cruise o Brad Pitt ma la mia lingua è meglio di Lassie.
Non riesco a non ascoltare.
E a non scoppiare a ridere.
Lei, no.
E’ priva di senso dell’umorismo.
Risponde con un I like to ride the cock.
Ed escono insieme.
Memento audere semper, mi viene da pensare.

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